Finti sordomuti
ACaorle la polizia locale ha fermato 17 finti sordomuti accusati di aver messo in atto una truffa ai danni di cittadini e turisti, approfittando della loro generosità, per chiedere soldi a favore della costruzione di un fantomatico centro internazionale dedicato all’assistenza di persone non udenti, disabili e bambini poveri.
I truffatori, allo scopo di rendere più credibile il raggiro, si spacciavano per membri dell'associazione “Handicap International”. Sempre per dissimulare la truffa, i finti sordomuti sottoponevano ai passanti moduli, scritti in italiano e tedesco, da compilare e sottoscrivere spesso con penne a inchiostro simpatico per poter poi far sparire le tracce dell'inganno. Nelle ultime settimane, grazie ad una serie di operazioni anche in borghese e all'utilizzo della strumentazione a disposizione della polizia locale (tra cui i dispositivi di lettura targhe del sistema di videosorveglianza, che consentono agli agenti di monitorare l’ingresso in città dei veicoli in uso alla banda) gli agenti hanno fatto 12 verbali per violazione del regolamento comunale di polizia e sicurezza urbana (divieto di raccolta firme e fondi), che prevede una sanzione di 50 euro, e hanno sequestrato denaro e materiale in possesso dei truffatori.
Sono stati 17 i finti sordomuti fermati, identificati e fotosegnalati dagli uomini della polizia locale, tutti risultati di nazionalità rumena. Per i finti sordomuti è scattato anche il daspo urbano con l’obbligo di lasciare la città e non farvi rientro per 48 ore. Nei confronti di 3 falsi sordomuti sono state presentate denunce all'Autorità giudiziaria per accattonaggio molesto. Per rendere più efficace l'attività di repressione e prevenzione di questo tipo di truffa risulta, però, necessaria la collaborazione delle vittime dell'inganno, come spiegato dal Comando della polizia Locale di Caorle. «Si tratta di un fenomeno criminale che purtroppo non è semplice da debellare – spiega il sindaco di Caorle, Marco Sarto – Lo stiamo però contrastando con tutte le risorse a disposizione. Voglio lanciare un appello ai residenti e ai turisti: non lasciatevi avvicinare e segnalate sempre la presenza di queste persone alla polizia locale o ai carabinieri. È fondamentale presentare denuncia contro questo reato».
Fonte: VeneziaToday
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