Data di pubblicazione:
18 aprile 2011
Napoli, cambi di residenza sospetti
Fonte:
Il Mattino
Regione:
Campania
Cambi di residenza sospetti per portare nuovi "votanti" in città
L'indagine sui cambi di residenza da altre città verso Napoli per partecipare alla scadenza elettorale, iniziata a Secondigliano, si allarga a tutte le municipalità.
La conduce la polizia municipale che da tempo si occupa del fenomeno: tutto parte da uno dei quartieri più a rischio della città dove, in passato, i vigili avevano notato lo strano fenomeno dell'arrivo in massa di persone da altri comuni, nell'imminenza delle elezioni, e del successivo ritorno al comune di origine subito dopo la scadenza.
Il sospetto è che le persone vengano «richiamate» a Secondigliano dai clan per poter disporre di un maggior numero di voti.
Quando il comandante Sementa è venuto a conoscenza della notizia ha ordinato uno studio attento del fenomeno dal quale è scaturito il primo allarme. Già alla fine del 2010 c'erano stati movimenti «sospetti» di persone che tornavano a Napoli. Ieri è arrivato un altro allarme sul numero di persone (in media tre per ogni nucleo familiare) che ha chiesto, e ottenuto, il cambio di residenza per tornare a Secondigliano.
Il comandante della municipale, però, fin dall'inizio dell'indagine ha chiesto anche alle altre unità operative di monitorare il fenomeno, così da avere un quadro completo del fenomeno in tutta la città. Nei prossimi giorni sono attesi i risultati anche se, pare, non sono segnalate altre grandi anomalie sul territorio.
La prefettura guarda con attenzione all'indagine dei vigili della quale è stata informata anche la Procura. Proprio ieri il prefetto Andrea De Martino ha spiegato di aver «disposto d'intesa con il sindaco, una verifica presso la municipalità di Secondigliano. Vedremo quali sono i numeri e l'entità della vicenda: c'è un forte interesse della Prefettura per comprendere cosa sia accaduto».
Naturalmente il Prefetto di Napoli spiega che nel lungo percorso burocratico che prelude alla concessione del cambio di residenza, se i vigili hanno il sospetto che ci sia qualcosa di poco chiaro possono anche negare il permesso: «I vigili urbani sono tenuti ad effettuare verifiche e accertamenti di carattere amministrativo che possono portare, se vi sono sospetti, al diniego e al respingimento della domanda. I vigili devono insomma accertare se il cambio di residenza c'è stato davvero, con tutto ciò che ne consegue».
Attualmente, però, i vigili non hanno ancora tra la mani le prove di un reato: solo dopo le elezioni, esaminando le richieste di cambi di residenza «in uscita», riusciranno a capire quante delle persone che sono tornate a Secondigliano e a Scampia lo hanno fatto solo per rispondere alle richieste dei clan che avevano bisogno di più voti da utilizzare.
La prima fase delle indagini, comunque, è ufficialmente conclusa. Il 30 marzo sono state chiuse le liste elettorali, quelle all'interno delle quali sono inseriti i nomi delle persone che hanno diritto ad esprimere il loro voto. Solo chi ha ottenuto il cambio di residenza entro quella data è stato inserito nel database «preelettorale» realizzato dai vigili.
Sul rischio di brogli alle prossime elezioni si è tenuto, venerdì scorso, un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica al quale hanno partecipato polizia, carabinieri e guardia di finanza. Alla luce dell'esperienza passata sono state analizzate tutte le tecniche possibili di brogli o di voti di scambio, per cercare contromosse da mettere in campo per evitare questi fenomeni. «Chi sbaglia pagherà - ha concluso il Prefetto De Martino - perché in questo campo della democrazia non ci sono sconti per nessuno».
fonte:
Il Mattino
L'indagine sui cambi di residenza da altre città verso Napoli per partecipare alla scadenza elettorale, iniziata a Secondigliano, si allarga a tutte le municipalità.
La conduce la polizia municipale che da tempo si occupa del fenomeno: tutto parte da uno dei quartieri più a rischio della città dove, in passato, i vigili avevano notato lo strano fenomeno dell'arrivo in massa di persone da altri comuni, nell'imminenza delle elezioni, e del successivo ritorno al comune di origine subito dopo la scadenza.
Il sospetto è che le persone vengano «richiamate» a Secondigliano dai clan per poter disporre di un maggior numero di voti.
Quando il comandante Sementa è venuto a conoscenza della notizia ha ordinato uno studio attento del fenomeno dal quale è scaturito il primo allarme. Già alla fine del 2010 c'erano stati movimenti «sospetti» di persone che tornavano a Napoli. Ieri è arrivato un altro allarme sul numero di persone (in media tre per ogni nucleo familiare) che ha chiesto, e ottenuto, il cambio di residenza per tornare a Secondigliano.
Il comandante della municipale, però, fin dall'inizio dell'indagine ha chiesto anche alle altre unità operative di monitorare il fenomeno, così da avere un quadro completo del fenomeno in tutta la città. Nei prossimi giorni sono attesi i risultati anche se, pare, non sono segnalate altre grandi anomalie sul territorio.
La prefettura guarda con attenzione all'indagine dei vigili della quale è stata informata anche la Procura. Proprio ieri il prefetto Andrea De Martino ha spiegato di aver «disposto d'intesa con il sindaco, una verifica presso la municipalità di Secondigliano. Vedremo quali sono i numeri e l'entità della vicenda: c'è un forte interesse della Prefettura per comprendere cosa sia accaduto».
Naturalmente il Prefetto di Napoli spiega che nel lungo percorso burocratico che prelude alla concessione del cambio di residenza, se i vigili hanno il sospetto che ci sia qualcosa di poco chiaro possono anche negare il permesso: «I vigili urbani sono tenuti ad effettuare verifiche e accertamenti di carattere amministrativo che possono portare, se vi sono sospetti, al diniego e al respingimento della domanda. I vigili devono insomma accertare se il cambio di residenza c'è stato davvero, con tutto ciò che ne consegue».
Attualmente, però, i vigili non hanno ancora tra la mani le prove di un reato: solo dopo le elezioni, esaminando le richieste di cambi di residenza «in uscita», riusciranno a capire quante delle persone che sono tornate a Secondigliano e a Scampia lo hanno fatto solo per rispondere alle richieste dei clan che avevano bisogno di più voti da utilizzare.
La prima fase delle indagini, comunque, è ufficialmente conclusa. Il 30 marzo sono state chiuse le liste elettorali, quelle all'interno delle quali sono inseriti i nomi delle persone che hanno diritto ad esprimere il loro voto. Solo chi ha ottenuto il cambio di residenza entro quella data è stato inserito nel database «preelettorale» realizzato dai vigili.
Sul rischio di brogli alle prossime elezioni si è tenuto, venerdì scorso, un comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica al quale hanno partecipato polizia, carabinieri e guardia di finanza. Alla luce dell'esperienza passata sono state analizzate tutte le tecniche possibili di brogli o di voti di scambio, per cercare contromosse da mettere in campo per evitare questi fenomeni. «Chi sbaglia pagherà - ha concluso il Prefetto De Martino - perché in questo campo della democrazia non ci sono sconti per nessuno».
fonte:
Il Mattino
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