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Data di pubblicazione: 28 febbraio 2008

Pavia: sospeso per 30 giorni il Comandante Giurato

Circolo Pasolini Pavia
Lombardia


Cronaca di una sospensione annunciata


Martedì 26 febbraio 2008. È di questa mattina la notizia che il comandante della Polizia locale Gianluca Giurato è stato sospeso per un mese dal servizio, con provvedimento del Sindaco. In calce al post è riportato il documento integrale firmato da Piera Capitelli. Ieri sera, alla Conferenza dei Capigruppo comunali è stata avanzata con forza, dalle opposizioni, la richiesta di discutere in Consiglio comunale entro il 6 marzo (lunedì 3 nel caso di conferma della sospensione, com'è avvenuto), a porte chiuse, del concorso a 5 posti di agente di polizia locale, quindi del quadro entro il quale si colloca il provvedimento contro Giurato, preventivo a un licenziamento. Poiché qui sembra vogliano arrivare, come schiacciasassi.

È il caso quindi di ripercorrere le tappe salienti della vicenda, a partire dal 2006, quando il maggiore dei Carabinieri Gianluca Giurato diventa Comandante dei vigili, dopo il pensionamento di Vincenzo Campomagnani. Lo ha voluto e nominato il Sindaco, che gli affida anche l'incarico di responsabile dell'Ufficio Traffico, poi revocato e affidato all'ing. Vaccina, quando la convivenza tra Giurato e l'assessore Roberto Portolan si era fatta insostenibile.

Giurato ha portato nell'amministrazione l'intransigenza e la fedeltà alle istituzioni, tipica della migliore tradizione dell'Arma, qualità che lo hanno posto in rotta di collisione con il sistema di gestione degli appalti e con l'ex dirigente dell'ufficio Traffico Antonio Capone, ora rinviato a giudizio insieme ad altri funzionari e a responsabili di società, sotto accusa per alcuni gravi reati contro la pubblica amministrazione. Le irregolarità e gli interessi privati negli appalti comunali di segnaletica orizzontale sono stati denunciati alla Magistratura nel febbraio 2006 dall'ing. Vito Sabato, funzionario dell'Ufficio traffico e allora collaboratore di Giurato.

La sospensione dell'ex maggiore dei Carabinieri dal servizio, si legge nella lettera del Sindaco, sarebbe dovuta al concorso per 5 posti di vigile, e a due eventi, per nulla chiari come sono posti e per nulla apparentemente motivati, risalenti a sei mesi fa e che riguardano bandi e un appalto per i semafori "intelligenti". Tuttavia il concorso diventa evento ultimo e decisivo. Una vicenda ancora da chiarire, odiosa comunque la si osservi, ma per il Sindaco un responsabile certo c'è già: il Comandante in conflitto con l'assessore della sua Giunta, Portolan. In questa vicenda le interferenze indebite della politica sono più d'una, e sono lì a rendere ancora più opaca la dinamica degli accadimenti. Considerarla quindi solo dal punto di vista amministrativo, implicherebbe il volersi nascondere dietro a un dito; la ragion politica sappiamo infatti tutti cosa sia.

La Commissione del concorso era composta da Giurato (presidente), dalla dott.ssa Bianchi (vicepresidente, vice prefetto) e da Carlo Camera (responsabile dei vigili urbani di San Martino Siccomario; il Comune di San Martino avrebbe assunto altri agenti).

Le prime riunioni si sono tenute l'8 e il 25 novembre 2007; il 27 novembre ha avuto luogo una prima prova preselettiva; una seconda si è tenuta a metà dicembre. La terza prova era annunciata per il 14 gennaio, ma il Sindaco Capitelli ha intimato a Giurato la sospensione del concorso. In Consiglio comunale Capitelli sosterrà che la sospensione era dovuta a «ragioni organizzative che non posso spiegare. Ho solo raccolto una notizia criminis». Quello che è accaduto tra il 25 novembre e la metà di dicembre, così come lo raccontano i documenti pubblici del Comune, ha dell'incredibile.

Il 1° dicembre 2007 il commissario aggiunto di Polizia municipale Domenico Pingitore (dirigente dello Sdi, lo stesso partito di Portolan) inoltra un esposto alla Procura della Repubblica denunciando irregolarità e favoritismi (nei suoi stessi confronti e del suo partito) che lui stesso avrebbe rilevato nello svolgimento della prova preselettiva del concorso.

In una lettera protocollata e inviata al Sindaco il 18 gennaio, Pingitore illustra quello di cui sarebbe venuto a conoscenza e come lui stesso e altri abbiano agito in quella circostanza. Da notare che tre giorni prima, Pingitore aveva inviato una nota al Sindaco con la quale denunciava vessazioni e trattamenti intimidatori a suo danno da parte di Giurato (lettera protocollata).

Nella nota del 18 gennaio Pingitore scrive: «Il 20 novembre 2007 il Comandante Giurato, mentre ero assente per malattia, mi ha convocato telefonicamente nel suo ufficio per le 13 e dal suo computer ha stampato dei fogli che mi ha consegnato. Nel consegnarmeli mi ha espressamente detto che erano le domande e le risposte per la preselezione del concorso per agenti di Polizia Locale. La risposta che si presume corretta presentava un carattere grafico e un colore diverso. Mi ha anche detto che potevano essere utilizzate anche al partito per favorire alcune persone che avrebbero partecipato al concorso».

Dopo questo clamoroso e presunto atto illegale al quale ha assistito, Pingitore non si rivolge all'Autorità giudiziaria (come dovrebbe accadere in un Paese normale) ma agli organi dirigenti del suo partito: «La stessa sera ho parlato con la segretaria cittadina [...]. Abbiamo convenuto che probabilmente le domande e le risposte non corrispondevano a quelle che effettivamente sarebbero state date ai concorrenti [...] A questo punto abbiamo convenuto che bisognava almeno trovare una persona partecipante al concorso a cui chiedere di verificare la corrispondenza delle domande e delle risposte [...]».

Pingitore si tiene i fogli fino al 22 ottobre, poi li consegna alla dirigenza dello Sdi. Nel frattempo trova due concorrenti disponibili alla verifica. «Il 28 e 29 novembre abbiamo avuto la conferma che le domande che avevo ricevuto, tranne una, erano quelle sottoposte ai concorrenti per la preselezione e le risposte che mi erano state fornite erano corrette [...] Quanto sopra Le viene riferito con la certezza che saprà intervenire con tempestività e per tutelare nel migliore dei modi anche la mia posizione».

L'8 febbraio il Sindaco trasmette quella lettera al Segretario generale del Comune Donato Scova, al quale chiede di valutare eventuali provvedimenti; il 12 febbraio Scova chiede a Giurato tutta la documentazione sul concorso. Il 13 febbraio Giurato querela Pingitore per calunnia e diffamazione nei suoi confronti, per aver rivelato segreti d'ufficio (alla segreteria del suo partito e ad alcuni concorrenti) e per averli utilizzati.

Giurato nega di aver mai avuto in quei giorni rapporti diretti con Pingitore, il quale, nella lettera del 15 febbraio al Sindaco, ammette che i rapporti con il Comandante sono ormai da tempo deteriorati.

Nonostante un'interrogazione in Consiglio comunale, sul concorso il Sindaco non ha mai dato la sua versione, limitandosi ad accennare alla sua «sospensione» (non di quella di Giurato). I Consiglieri hanno saputo dell'annullamento il 26 febbraio, leggendo la "Provincia pavese".

Ci chiediamo: ammesso che quanto sostiene l'agente Pingitore sia vero (sarà la Magistratura a stabilirlo), perché la segreteria dello Sdi non ha mandato a quel paese il suo iscritto invitandolo a denunciare l'illecito agli organi competenti? O nell'Italietta sempre uguale a se stessa, siamo ancora una volta di fronte alle piccole o grandi trappole volte a delegittimare chi ha messo loro i bastoni tra le ruote, puntando l'indice sull'ufficio Traffico? Dove stanno trascinando la credibilità delle istituzioni? Chi la dovrebbe tutelare se non, da ultimo, il Sindaco? Ma il Sindaco decide di credere al partito, sospende Giurato e annulla il concorso.

C'è una sensazione di sgradevolezza che attanaglia. E anche la netta percezione che su questa vicenda si giochino non solo i rapporti di forza tipici della "ragion partitica", ma anche la democrazia sostanziale in questa città. Non è poco.



La lettera del Sindaco

Pavia, 26 febbraio 2008

Oggetto: contestazione ai sensi degli artt. 22 e ss del CCNL 10 aprile 1996 e successive modifiche ed integrazioni.
Ai sensi di legge e di contratto questa amministrazione Le contesta quanto segue:

1. In data 22 gennaio 2008 è pervenuta comunicazione indirizzata al Sindaco, datata 18 gennaio 2008, in cui si espone che in data 20 novembre 2007 Lei avrebbe convocato telefonicamente nel suo ufficio per le ore 13.00 il Commissario Aggiunto Domenico Pingitore, mentre lo stesso era assente per malattia.

Nella lettera si aggiunge che, alla presenza del Pingitore, Lei avrebbe stampato alcuni fogli dal suo computer e consegnato gli stessi allo stesso Commissario, dicendo che si trattava delle domande, con relative risposte, che sarebbero state formulate nella preselezione del concorso per agenti di polizia locale, che si sarebbe tenuto il successivo 27 novembre e della cui commissione esaminatrice lei era presidente.

Secondo quanto esposto nella missiva al sindaco, lei avrebbe soggiunto che la risposta corretta alle domande presentava un carattere grafico diverso e un colore diverso dalla altre e avrebbe comunicato al Pingitore che le domande e le risposte potevano essere utilizzate «anche al partito» a cui apparteneva il Pingitore (circostanza a lei nota), al fine di favorire persone partecipanti al concorso.

Il Commissario aggiunto Pingitore informava della vicenda il segretario del proprio partito e gli stessi decidevano di verificare la veridicità di quanto da lei affermato in ordine alle domande (per poi denunciare il tutto alla Magistratura).

Tenutasi la preselezione, si sarebbe avuta la conferma che le domande sui fogli da lei consegnati, tranne una, erano in effetti quelle sottoposte ai concorrenti per la preselezione e che le risposte fornite erano quelle corrette.

A seguito di ciò, i fatti venivano denunciati all'Autorità giudiziaria e le fasi successive del concorso venivano da lei rinviate a data da destinarsu dopo che, apparse alcune notizie sulla stampa sulla conoscibilità in anticipo delle domande da parte di alcuni dei partecipanti, il sindaco le aveva chiesto di spospendere il concorso stesso.
Risulta, altresì, che, dopo tali notizie diffuse dalla stampa, lei con suo provvedimento in data 7 gennaio 2008 ha privato dei suoi compiti il Commissario aggiunto Domenico Pingitore, esponendo così la stessa amministrazione a rischio di contenzioso e di oneri conseguenti.

2) Dall'esame della documentazione relativa all'appalto per l'istallazione di apparecchiature elettroniche per il rilevamento delle infrazioni semaforiche, risulta che lei, in data 16 aprile 2007, assumeva una "determinazione dirigenziale" in cui dava atto che un solo dispositivo, denominato "Vista red" era in grado di documentare le infrazioni attraverso la realizzazione di un filmato e che tale dispositivo risultava prodotto dalla società Microrex che, da lei contattata, comunciava che il distributore della Lombradia era la società Traffic Technology di Marostica a cui lei assegnava l'appalto in via diretta, senza disporre alcuna gara.

In data 16 agosto 2007 la società CI.TI.ESSE srl di Rovellasca (Como) le comunciava di aver presentato, sin dal 9 agosto 2006, offerta relativa al servizio/fornitura di documehtatori per la rilevazione di infrazioni semaforiche prodotti dalla società Kria e dalla stessa commercializzati e chiedeva la documentazione presentata dalla Traffic Technology e le motivazioni per cui lei aveva affidato l'incarico di fornitura senza indire regolare gara di appalto e ignorando la proposta presentata.

In data 26 settembre 2007 la stessa società lamentava di non aver ancora ricevuto tutta la documentazioen richiesta e in data 8 ottobre 2007 sollecitava un pronto riscontro.
Con sua comunciazione in data 15 ottobre lei dichiarava alla CI.TI.ESSE che lo strumento dagli stessi commercializzato e denominato T-red non sarebbe risultato idoneo ad effettuare un filamto omologato e legittimato dal Ministero delle Infrastrutture, provocando l'immediato riscontro della CI.TI.ESSE che contestava le sue affermazioni.

Con sua comunicazione in data 23 ottobre 2007, senza protocollo, lei ribadiva che l'apparecchiatura commercializzata dalla società CI.TI.ESSE risultava omologata solo "quale documentatore fotografico" e non in grado di produrre filmati.

Aggiungeva che, nell'impossibilità di interrompere la collaborazione con Traffico Technology, avrebbe invitato CI.TI.ESSE a eventuali gare future.

La società CI.TI.ESSE le inviava una dichiarazione del Ministero dei Trasporti con cui, contrariamente a quanto da lei affermato, si attestava che il sistema di rilevazione prodotto dalla società Kria e commercializzato dalla CI.TI.ESSE era in grado di fornire non solo fotogrammi, ma anche "la ripresa filamata".

Nel trasmettere tale documentazione la CI.TI.ESSE insisteva nella richiesta di spiegazioni, riservandosi di tutelare i propri diritti.
Con sua comunicazione in data 25 novembre 2007 lei affermava che tale "ditta SCAE", nel corso di un incontro «avvenuto qualche mese fa», non aveva documentato che l'apparecchiatura T-red fosse in grado di effettuare filmati.

A seguito di tale comunicazione la CI.TI.ESSE, lamentando il fatto che lei avesse fatto esclusivo riferimento a una ditta (SCAE) estranea alla CI.TI.ESSE stessa e non avesse ritenuto di consultare né il rpoduttore (Kria srl) né il distributore (CI.TIESSE), come fatto, invece, per il Vista-red acquisito, ribadiva la propria posizione con la riserva di ogni iniziativa a tutela dei propri interessi.

In effetti, non si comprende perchè in un caso (nell'affidare l'appalto diretto alla Traffic Technology) sia stata interpellata la società produttrice (Microrex) e quella distributrice (come da lei affermato in una "determinazione dirigenziale" del 16 aprile), mentre nell'altro caso, pur in presenza di un'offerta presentata dalla CI.TI.ESSE sin dall'inizio di agosto 2006 non sia stata interpellata né la stessa CI.TI.ESSE nè la società rpduttrice, così esponendo l'Amministrazione alle minacciate azioni giudiziarie.

3) Con bando di gara inviato dall'Ufficio delle pubblicazioni dell'Unione europea in data 21 agosto 2007 veniva da lei indetto l'appalto per la "gestione in out-sourcing dei procedimenti scaturenti dalla elevazione delle contravvenzioni del codice della strada, ai regolamenti comunali e alle ordinanze, nonché della fornitura del software applicativo pe rla gestione delle stesse".

Seguiva un "avviso di rettifica di bando di gara" in data 5 settembre 2007 e un "disciplinare di gara" che prevedeva l'appalto per la durata di cinque anni, oltre a un "capitolato speciale d'appalto".

Obene, risulta che la società AIPA, esaminando la documentazione relativa alla gara, abbia ritenuto che la stessa contenesse, come lei stesso ha indicato nella sua successiva "determinazione dirigenziale" n. 68 del 4 ottobre 2007, "condizioni di concorrenza eccessivamente restrittive" e tali da non garantire "l'applicazione di principi di libera concorrenza e parità di trattamento a cui deve attenresi la P.A. nell'attività contrattualistica".

Tale nota dell'AIPA la induceva ad annullare la procedura di gara con la determinazione sopra richiamata.
In data 4 ottobre 2007 lei annullava la gara; nella stessa data, dopo aver comunicato alla società AIPA di aver accolto quanto dalla stessa eccepito e di aver proceduto all'annullamento dell'appalto, inviava una email alla società GCS, pur nonr isulatndo presentata alcuna offerta da parte della stessa, informandola tempestivamente, "con riferimento al bando di gara per l'affidamento in outsourcing dei procediemmnti sanzionatori", che l'amministrazione stava procedendo alla predisposizione degli atti per l'annullamento della procedura di gara e che un nuovo bando sarebbe stato pubblicato "nel più breve tempo possibile".

Nel contestarle formalmente quanto esposto nei punti che precedono e che potrebbero costituire ipotesi di giusta causa di recesso ex art. 2119 cod.civ. richiamata dall'art. 27 comma secondo del CCNL, questa Amministrazione, prima di adottare qualsivoglia provvedimento, dispone la sua convocazione, decorsi cinque giorni dal ricevimento della presente contestazione ed entro venticinque giorni dallo stesso ricevimento, ai fini di sentirla a sua difesa, ricordandole che lei può farsi assistere da un rappresentante dell'asscoiazione sindacale a cui aderisce o conferisce mandato ovvero da un legale di sua fiducia, ai sensi dell'art. 27, comma terzo del CCNL sopra citato.

La data della sua audizione potrà essere concordata, entro i termini di cui sopra, con il responsabile del procedimento, dott. Donato Scova.

Nel contempo questa amministrazione ritiene necessario, attesa la gravità degli addebiti contestati e in attesa di conoscere le sue difese, dispone la sua immediata sospensione dal lavoro ai sensi dell'art. 27, comma terzo del vigente CCNL, per un periodo di trenta giorni decorrenti dal ricevimento della presente, ferma restando la corresponsione del trattamento economico complessivo in godimento e la conservazione dell'anzianità di servizio.

Distinti saluti
Il Sindaco
Piera Capitelli

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Fonte:
Blog Circolo Pasolini Pavia

Le reazioni dei cittadini e della Polizia locale nei post del blog
Circolo Pasolini Pavia

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