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Data di pubblicazione: 24 dicembre 2005

Salerno. "I Butteri", dai vigili multa di seimila euro

Il Mattino
Campania
Il blitz dei vigili dell’Annona e dei tecnici dell’Asl è avvenuto ieri mattina, poco dopo le undici. Ai Butteri, il ristorante di piazza Amendola, era da tempo che non c’erano controlli degli organi di polizia amministrativa. Enzo Bove non c’è, è in carcere, arrestato. L’inchiesta che ha portato anche altre dieci persone dietro le sbarre va avanti e arriva nei locali dei Butteri, dove c’è quel marciapiede allargato per consentire all’ex consigliere delegato alla movida e a Mimmo Zeno di fare quel ristorante all'aperto poi pomo della discordia e della cacciata dell’ex consigliere da parte del sindaco De Biase. Il controllo degli investigatori della Dia, insieme ai vigili annonari e ai tecnici dell’Asl è stato lungo e meticoloso. Il bilancio finale: una multa da seimila euro e una raffica di prescrizioni dell’Asl sulla igienicità dei locali. C’era la figlia di Mimmo Zeno, ieri mattina, ad attendere gli uomini della verifica al locale. Investigatori che cercavano qualcosa in più, documentazione, atti, carte. E hanno trovato quel che cercavano, gli uomini della Dia del ten.col.Gabriele Sensales e del vice questore Claudio De Salvo. Primo, hanno sequestrato le licenze commerciali ed hanno avuto un riscontro al balletto della tipologia di permessi per consentire l’apertura dei Butteri. Secondo, hanno verificato tecnicamente l’ampliamento del marciapiede che ha sottratto dodici posti auto al parcheggio di piazza Amendola. I Butteri, secondo il primo riscontro degli investigatori, apre grazie ad una licenza per locale da intrattenimanto musicale. Scatta il primo controllo. La musica? Non c’è, quella non è una discoteca. Lì si mangia ottima carne, bistecche al sangue di qualità, oltre che pizze napoletane. Allora è un ristorante. Ma a quel punto lì non è possibile rilasciare una licenza per ristorante? Ebbene, il Comune rilascia l’autorizzazione per un internet-point. Nuovo controllo, vigilia di Ferragosto del 2004. Bove ha già dovuto lasciare la delega alla movida, è semplice consigliere comunale. Ora i vigili se la sentono di tornare tranquillamente ai Butteri dopo che proprio Mimo Zeno si era creato un gancio nella polizia municipale a tutela dei suoi interessi commerciali, oltre che di preavviso per i controlli. Oltre mille euro di multa, gli agenti della polizia annonaria riscontrano che ai Butteri la ristorazione è la prima attività, una pizzeria. Ma il locale continua a funzionare, anzi amplia il suo orizzonte su piazza Amendola. Recentemente gli investigatori scoprono che Bove e i soci hanno acquistato una licenza della tabella A per la ristorazione procedendo anche alla voltura. Chi ha venduto la licenza a Bove e soci? È uno degli interrogativi degli investigatori del vice questore Claudio De Salvo nell’ambito di una attività operativa nella quale il capitolo-Butteri è solo uno dei tanti del volume accusatorio composto dalla procura nei confronti di Bove. Ma c’è il capitolo dell’intreccio con i pregiudicati dell’Agro interessati a ripulire il danaro provento dell’usura nell’apertura e nella gestione dei locali della movida. Non si esclude che nell’indagine appena aperta gli investigatori procedano ad uno screening di tutte le licenze rilasciate negli ultimi anni nella movida e soprattutto quelle rilasciate agli uomini più vicini, dal punto di vista societario, all’ex consigliere comunale diessino. L’indagine si è allargata nelle ultime ore anche ad una serie di attività di prossima apertura in pieno centro cittadino e che nella macchina politico-burocratica sarebbero state ben sostenute ed accompagnate. Visure camerali, acquisizioni di atti, nuovi collegamenti. Sì, proprio nel corso delle ultime attività aperte Bove avrebbe intessuto collegamenti con napoletani in grado di garantire «adeguata liquidità». C’era anche lui nell’ennesimo assalto commerciale nella city? Solo un interrogativo, al momento sulla cordata di imprenditori napoletani pronti ad aprire un outlet nella palazzina che un tempo fu degli uffici Enel. C’era già un preliminare di acquisto dei locali con un investimento di cinque milioni di euro.
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