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Data di pubblicazione: 18 novembre 2005

Napoli. Motorini, depositi pieni uno stop ai sequestri

Il Mattino
Campania
Sequestri motorini, scatta l’allarme. Non c’è più possibilità di «parcheggiare» i motorini nelle aree adibite a sequestro. E spunta l’ipotesi di affidare a Napolipark la custodia giudiziaria dei mezzi sequestrati in città. E mentre alla Camera salta il numero legale per approvare il decreto sulla patente a punti e torna quindi lo spettro della confisca dei ciclomotori (invece del sequestro di 90 giorni come voleva un emendamento da approvare), a Napoli si profila l’emergenza, visto che c’è spazio per accogliere pochissimi motorini. Le due ditte, una di Montesarchio, provincia di Benevento, l’altra di Mercogliano, nell’Avellinese, individuate dalla Prefettura per custodire tutti i mezzi sequestrati dalla scorsa estate, tra qualche giorno non accetteranno più motorini. La ditta di Benevento mercoledì ha comunicato di aver raggiunto la capienza massima. L’azienda di Avellino, invece, non ha i requisiti adatti. Fu individuata in fretta e furia dalla Prefettura quando la scorsa estate si era profilata l’emergenza per trovare un custode giudiziario per accogliere le centinaia di motorini sequestrati a seguito della legge che prevedeva la confisca; poi si è scoperto che non aveva le carte in regola. Un’emergenza in piena regola, tanto che ieri sera è stato convocato d’urgenza un Comitato per l’ordine pubblico, presenti il prefetto Renato Profili, l’assessore comunale alla mobilità Nicola Oddati e il comandante della polizia municipale Carlo Schettini. «C’è ancora qualche giorno di tolleranza - spiega l’assessore Oddati - e la Prefettura si è attivata per individuare un’altra ditta privata». Scartata la soluzione di affidare al Comune stesso la custodia dei mezzi sequestrati. «L’area di via Campegna - continua Oddati - non è ancora pronta. E poi ci vorrebbe un centinaio di vigili per quest’attività. Un numero spropositato». Una soluzione comunque Palazzo San Giacomo l’avrebbe in casa, ovvero Napolipark. «Si potrebbe affidare - conclude l’assessore - questo servizio alla ditta di via Marino. Però deve essere per un periodo medio-lungo. L’azienda deve fare degli investimenti che richiedono tempi lunghi per ammortizzare. L’ho detto al Prefetto, mi è sembrato interessato. Faremo il punto della situazione la settimana prossima». Il dispositivo di legge entrò in vigore in estate, quando si decise, proprio per l’emergenza dei motorini a Napoli, che chi guidava un ciclomotore senza casco vedeva il proprio mezzo confiscato. Una norma contro la microcriminalità e l’allarme scippi, voluta dal senatore di An, Luigi Bobbio. Furono centinaia i centauri fermati dai vigili , ma anche da polizia e carabinieri: immediatamente si profilò il problema di dove sistemare i mezzi in attesa dell’asta di confisca (è previsto, sinché gli emendamenti non entreranno in vigore, che i ciclomotori siano venduti e il ricavato vada alla forza dell’ordine che l’ha sequestrato e alla ditta che lo custodisce). Il prefetto Renato Profili individuò due ditte campane, per tutta la regione, che per mesi hanno continuato a raccogliere i ciclomotori. Sino a questa settimana.
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