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Data di pubblicazione: 24 maggio 2005

Carbonia. Sorrida prego, lei è in contravvenzione

L'Unione Sarda
Puglia
In posa finiranno le auto in contravvenzione. Ma il sorriso lo perderanno gli automobilisti senza più alibi: a certificare le loro infrazioni non sarà più soltanto il classico verbale ma anche le foto scattate dai telefonini. Il Comune si è infatti adeguato alla tecnologia mettendola al servizio del Codice della strada e della Polizia municipale. Chi contesterà una multa per divieto di sosta non avrà più speranze di spuntarla. La sua vettura potrà essere immortalata da uno dei 27 cellulari in grado di scattare fotografie comperati di recente dall'amministrazione. Arrivano i telefoniniFaranno parte della dotazione strumentale degli agenti comunali, come il blocchetto per i verbali, la rivoltella, il fischietto. Entreranno in funzione fra alcuni giorni, non appena attivate le sim-cart. «È uno strumento qualsiasi per garantire il rispetto delle regole che noi siamo tenuti a fare osservare», puntualizza subito il comandante dei vigili Antonio Daga. Insomma, non c'è scampo per i trasgressori. Nel loro futuro ci sarà soltanto una tariffa. Non sarà quella del gestore della rete cui ha deciso di appoggiarsi il Comune, ma l'entità della contravvenzione cui, in caso di contestazione di fronte ad un giudice, sarà quasi impossibile sfuggire. Perché con un buon legale ci si può, al limite, imbarcare nel tentativo di dimostrare di non aver violato il codice. Ma le chiacchiere saranno inutili di fronte alla foto che ritrae la propria auto parcheggiata sotto il fatidico cartello con sfondo blu e banda rossa obliqua. Multa con fotografiaGiusto chiarire, in effetti, quali sono i casi in cui è autorizzato l'uso della funzione "fotografia" dei nuovi telefonini. Intanto l'utilizzo è concesso dalla legge nazionale 689 del 1981. «Per assumere informazioni possiamo avvalerci di rilevi segnaletici, descrittivi e fotografici», precisa Daga ricordando in sostanza le disposizioni. Ma il campo di applicazione non è vasto: un'auto che passa con il semaforo rosso non può essere immortalata. Le foto di veicoli in movimento non costituiscono prova. E se un vigile dovesse scattarla, finirà per arricchire il suo album dei ricordi. Un telefonino, quindi, non è un autovelox. Diversa la questione per i casi previsti dalla legge. I classici esempi riguardano tutte le violazioni relative al divieto di sosta (in curva, in prossimità degli incroci, sui parcheggi per disabili, sul marciapiede e in tutte le zone off-limits), al divieto di fermata, all'abbandono in strada di veicoli senza copertura assicurativa e destinati alla demolizione. Solo a macchina fermaTutti casi in cui la macchina è ferma. In ogni caso, l'integrazione della documentazione è lasciata alla valutazione del vigile urbano. «Se ritiene che possa eventualmente scaturire una contestazione ? spiega Antonio Daga ? l'agente è autorizzato ad adoperare il telefonino con la funzione fotografica». A quel punto l'immagine verrà scaricata su un computer, diventerà una stampa normale, valida a tutti gli effetti. Potrà essere richiesta, pagando la riproduzione, soltanto dalle persone interessate all'atto. Cioè da chi ha intenzione di contestare la sanzione. Per una questione di logica, ma anche di tutela della privacy cui la Polizia municipale è tenuta vien difficile pensare che le immagini finiscano in mani sbagliate. Nel caso in cui si dovesse giungere di fronte ad un giudice di pace, per il contestatore difficilmente ci sarà scampo: oltre al verbale faranno fede le foto che il vigile urbano sarà riuscito a scattare per provare la violazione. In funzione a giorniAttenzione, quindi: non appena verranno attivate le sim-cart dei nuovi cellulari un agente con il telefonino in mano non è detto che stia comunicando con il collega. Più probabile che stia immortalando una scena che potrebbe costare una fotografia di 35 euro. Comunque sia il telefonino del quale sarà dotato ogni ciascuno dei vigili urbani in servizio in città o di pattuglia servirà anche agli agenti per comunicare in maniera più agevole con i loro colleghi della centrale operativa.
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