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Data di pubblicazione: 23 aprile 2004

Napoli/1. Dopo due mesi di comando Bufalo lascia

Il Mattino
Campania
Quando è troppo è troppo. Un alto funzionario dello Stato non poteva tollerare di più. Dopo le incredibili dichiarazioni della Iervolino, e nonostante il sindaco abbia tentato di correre ai ripari, l’ex questore Bufalo lascia. Ieri s’è incontrato col sindaco con spirito costruttivo, per chiarire personalmente la questione, come si fa tra persone civili; precisando che le parole «ubbidire», «cacciare», non sono accettabili non solo per la persona ma per il ruolo. Ci ha rimesso quel che ci ha rimesso ma dopo un’onorata carriera un primo dirigente dell’Amministrazione dello Stato non poteva certo accettare d’essere ridotto al ruolo di un burattino. Palazzo San Giacomo ora dovrà trovarsi un altro comandante - è già riemersa la figura del colonnello Schettini, incarico che probabilmente diventerà definitivo - ma il sindaco potrebbe aver perso per sempre la possibilità di portare avanti la riforma del corpo come da lei difesa appena due mesi fa. E nella terza città d’Italia si torna all’anarchia. La notizia che «il comandante Bufalo ha lasciato» è stata resa nota con uno scarno comunicato emesso nel pomeriggio da Palazzo San Giacomo - a conclusione dell’incontro tra l’ex questore e il sindaco - con cui la Iervolino «esprime il proprio ringraziamento al comandante dei vigili urbani per il lavoro svolto». Una nomina - quella di Bufalo per la successione al generale Candita (rimosso) - che era stata fortemente caldeggiata dalla stessa Iervolino, grazie ai buoni rapporti col ministro degli Interni Pisanu, ritenendo Rosetta l’allora questore di Arezzo persona di fiducia e che sarebbe stata la più adatta anche per la grande esperienza nella polizia stradale. «Nessuno si lascia scappare una persona competente come lui, simpatica e tosta», aveva detto il 23 gennaio la Iervolino dopo la nomina sottolineandone ancora le capacità professionali. E lui: «La mia Amministrazione me lo ha chiesto e ho risposto con entusiasmo». Ma non tutti nella maggioranza la pensavano come il sindaco e se Agostino Anselmi del sindacato Snavu prudentemente diceva «aspettiamo che sia operativo prima di fare le nostre valutazioni», Salvatore Guerriero dei Ds si dichiarava subito scettico. Fatto sta che immediatamente sono cominciate le agitazioni dello Snavu e il 10 febbraio quando s’è insediato in via De Giaxa l’ex questore - chiamato per attuare la riforma del corpo - s’è trovato di fronte a una situazione esplosiva, che si è andata man mano esacerbando per i suoi tentativi (in attesa del varo della riforma, che richiede mesi) di rendere subito più efficiente il servizio portando più «divise» in strada. Poi gli scambi di lettere con l’assessore alla mobilità Luca Esposito, le difficoltà di comunicazione col sindaco e col direttore generale Massa. Tra parentesi, Bufalo per questi due mesi di lavoro non ha ancora avuto lo stipendio (il contratto non è mai stato siglato). Sapeva di dover risiedere in via De Giaxa, invece è stato in bilico tra una casa in affitto che non era stata pagata e un albergo. Martedì ha girato i tacchi e se n’è andato. «Bufalo è il comandante dei vigili urbani di Napoli e deve ubbidire al sindaco e all’assessore Esposito», aveva detto l’altro ieri la Iervolino richiamandolo ai suoi obblighi di «dipendente comunale». Ieri, invece: «Tra noi non esistono problemi: quello di oggi è un normale incontro di lavoro». Poi il faccia a faccia e l’epilogo. «Bufalo è stato messo sin dall’inizio in condizioni di non poter lavorare. È una pagina nera per la città e per il corpo, che ancora una volta si dimostra ingovernabile. Chiedo di conoscere i veri motivi», dice Umberto Cacace della Cgil-Fp. Per Giuseppe Caputo del Sulpm, sindacato unitario polizia municipale, «ha mostrato di essere una persona seria e che ha saputo resistere alle pressioni politiche». Giovanni Aliquò dell’Associazione nazionale funzionari di polizia ne sottolinea «la professionalità». Il capogruppo di Forza Italia, Mastranzo, e il consigliere Ambrosino: «Si era sbagliato il sindaco a enfatizzarne le capacità oppure forze occulte e paramministrative lo hanno costretto alle dimissioni?». Per Amedeo Laboccetta di An «farà bene, il sindaco, a chiarire tutti i retroscena che hanno caratterizzato la vicenda».
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