E' guerriglia urbana

Terza notte di scontri e violenze a Belfast, Irlanda del Nord. Epicentro della sommossa, scatenatasi all'apice della stagione delle parate lealiste, è il quartiere settentrionale di Ardoyne. Oltre 100 persone - divise fra i gruppi lealisti di Twaddell Avenue e i nazionalisti di Brompton Park - si sono affrontate nel corso della nottata. Bambini di soli dieci anni sono stati impiegati come "scudi umani" dagli organizzatori della protesta - definiti dal vicecapo della polizia di Belfast Duncan McCausland come «elementi sinistri».

Alcuni colpi di arma da fuoco - sei in tutto - sono stati esplosi senza però causare alcun ferito. Gli agenti, in tenuta di antisommossa, hanno risposto con l'uso di idranti e sono riusciti a riportare la calma. Poi è stato il turno della politica. Il primo ministro dell'Ulster Peter Robinson ha espresso parole d'elogio per l'operato della polizia dell'Ulster: «non posso che provare - ha detto - la più alta ammirazione per il modo in cui gli agenti hanno gestito le tensioni di questi giorni». Nessuna polemica quindi per le critiche rivolte dal vicecapo della Polizia Alistair Finlay, che ieri aveva accusato Robinson e il suo vice Martin McGuinness di non aver esercitato con sufficienza la loro leadership. McGuinness, dal canto suo, non ha voluto sminuire la gravità di questi episodi. «Si tratta di un passo indietro - ha dichiarato - rispetto agli enormi progressi che abbiamo messo a segno in questi tempi». Anche se poi ha assicurato che i responsabili di queste azioni violente «non riusciranno a far deragliare il processo di pace».

L'intero blocco politico ha fatto comunque quadrato, condannando i disordini senza se e senza ma. Detto questo, qualche timore inizia a farsi avanti. Per il partito cattolico Sinn Fein ad essere responsabili degli scontri sono «gruppi dissidenti repubblicani nonchè elementi anti-sociali». Giovani, in particolare. Nicola Mallon, consigliere del Social Democratic and Labour Party (SDLP) che ha passato la scorsa notte a Ardoyne, ha definito l'intera vicenda come «un disastro, un'assoluta follia». Niente di strano quindi se i residenti si stanno dimostrando «sempre più preoccupati» per l'evolversi della situazione. Apprensione condivisa anche dal ministro alla Giustizia dell'Ulster, David Ford. Che vede un «aspetto davvero sinistro» nel sostegno incontrato tra i promotori della 'rivoltà. Ora, ad ogni modo, verrà il momento della fermezza. «Nei prossimi giorni», ha detto McCausland, «vi sarà un'ondata di arresti: i singoli responsabili non la faranno franca». La polizia, infatti, può contare su un'ingente quantità di materiale video registrato dalle telecamere a circuito chiuso giudicato fondamentale per identificare i facinorosi. L'autore dell'attacco che ha gravemente ferito un agente di polizia lo scorso lunedì è stato già individuato. «Può stare sicuro - ha concluso McCausland - che lo acchiapperemo, ovunque si trovi».

Fonte:
La Stampa


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BELFAST (Reuters) - A Belfast tre poliziotti sono rimasti feriti da colpi d'arma da fuoco nel corso della notte, ha annunciato oggi la polizia, dopo disordini seguiti alla celebrazione da parte dei protestanti dell'anniversario di una celebre battaglia contro i cattolici.
Le violenze sono avvenute pressi dei falò accesi ogni anno dagli attivisti protestanti, che bruciano bandiere irlandesi e foto di politici cattolici.
La violenza è scoppiata poco prima di mezzanotte, con gruppi di circa 2300 persone che hanno lanciato bombe molotov e oggetti vari. Secondo la commissione di controllo sull'operato della polizia in Irlanda del Nord, i manifestanti hanno preso di mira gli agenti.
Complessivamente, sono 27 gli agenti rimasti feriti nei disordini, ha detto la polizia. Le condizioni dei tre colpiti da armi da fuoco non sono gravi.
Secondo media locali le violenze sarebbero iniziate quando la polizia ha cercato di separare gruppi di persone che si affollavano una zona nazionalista irlandese della città da coloro che partecipavano alla cerimonia dei falò.
Oggi nel frattempo sono attese le parate che segnano il culmine delle celebrazioni da parte dei protestanti, e che spesso registrano anche tensioni coi cattolici.
Sabato scorso una bomba ha distrutto un ponte nell'Irlanda del Nord. Secondo la polizia si trattava di un attentato contro suoi agenti.
L'accordo di pace del 1998 ha posto ampiamente fine a 30 anni di violenza tra i gruppi cattolici che voglio un'Irlanda unità e gli unionisti protestanti che invece vogliono che l'Irlanda del Nord resti nel Regno Unito.
Le maggior organizzazioni paramilitari di entrambe le parti, come la cosiddetta "Provisional Ira", hanno lasciato le armi, ma gruppi secessionisti di militanti (soprattutto la "Real Ira") hanno ripreso recentemente a lanciare attacchi contro le forze dell'ordine.