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Data di pubblicazione: 21 aprile 2023

Tenevano migliaia di euro sequestrati

Corriere di Bologna
Emilia-Romagna

Con una sentenza definita storica dagli inquirenti il Tribunale di Rimini presieduto dal giudice Fiorella Casadei ha condannato otto agenti della Polizia Locale del comune romagnolo a trent’anni complessivi di carcere per reati di peculato, abuso d’ufficio falso in atto pubblico e ancora dalla soppressione distruzione e occultamento di atti veri.

L'operazione antidroga e le indagini contro i vigili urbani 

Il pm Davide Ercolani aveva chiesto alla fine dello scorso marzo la condanna di tutti gli otto vigili a 70 anni di reclusione complessivi. «Gli imputati sono otto ufficiali di polizia giudiziaria che hanno messo in atto comportamenti che tradiscono i valori fondanti della deontologia del pubblico ufficiale». A tutti i condannati sono state riconosciute le attenuanti generiche. I fatti risalgono al 2013 (in parte anche al triennio successivo). Gli otto vigili all’epoca erano inquadrati nel Nucleo Ambientale della Polizia Municipale che ebbe un ruolo di rilievo nell’ambito di un’operazione antidroga – ribattezzata «Kebab Connection» - che nel 2013 fece assai scalpore: una maxi retata che però all’arresto di numerosi cittadini extracomunitari e ben 53 ordinanze di custodie cautelari.

 

Gli otto agenti della Polizia locale condannati: le accuse

I reati sono stati commessi in questo frangente: gli agenti sono stati condannati per essersi intascati i soldi sequestrati ai pusher, considerati gli «introiti» dell’attività di spaccio. Si tratta complessivamente di svariate migliaia di euro. La condanna, definita esemplare è stata è stata pronunciata a carico di agenti che erano stati assunti con vari incarichi, trasversali. L’assistente della polizia municipale Massimo Vaccarini è stato condannato a 6 anni e 5 mesi, il sovrintendente Guglielmo Parise a 4 anni e 6 mesi. l’assistente Marco Succi a 2 anni e 6 mesi, l’assistente capo Franca Grisi a 2 anni e 10 mesi, il sovrintendente Gilberto Guidi a 5 anni e 2 mesi, l’assistente Giacomo Morri a 3 anni e 10 mesi, l’agente scelto Giuseppe Marchitelli a 2 anni e 10 mesi, l’assistente scelto Giacomo Cilio a 3 anni e 10 mesi. 

La mano pesante dei giudici

Pesante la mano del giudice al di là della pena detentiva. Per Vaccarini, Parise, Guidi, Marchitelli, Cilio e Morri è stata chiesta l’interdizione dai pubblici uffici per 10 anni per i primi tre e 5 anni per gli altri oltre alla confisca delle somme di denaro corrispondenti al profitto dei reati. Per Vaccarini, Parise, Guidi, Cilio e Morri chiesta anche l’estinzione del rapporto di lavoro con la pubblica amministrazione, che potrebbe diventare effettiva solo col passaggio in giudicato della sentenza. 

 

Il Comune di Rimini: «Da subito massima collaborazione»

E intanto si muove anche il comune di Rimini. «Con la sentenza odierna nei confronti di alcuni dipendenti della Polizia locale di Rimini – è scritto in una nota - si chiude il primo grado di una vicenda giudiziaria che era nata a seguito di alcune segnalazioni portate all'attenzione dell'autorità giudiziaria proprio dalla Polizia locale di Rimini e a cui il Comune di Rimini aveva da subito fornito il massimo sostegno e collaborazione». E ancora. «Una volta lette le motivazioni della sentenza, adotterà i provvedimenti previsti per questi fatti, secondo quelle che sono le norme vigenti in materia e le relative procedure amministrative». Per la cronaca, sin all'avvio dell'indagine gli otto agenti erano stati sottoposti a procedimento disciplinare e furono immediatamente trasferiti al di fuori del loro ambito operativo e destinati ad altre attività.

 

Fonte: Corriere di Bologna

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