14 rinvii a giudizio
Giacconi invernali, calzature termiche e divise della polizia municipale. Sono solo alcuni degli indumenti forniti a numerosi comuni toscani da un gruppo di imprese, sempre le stesse, che secondo la procura di Firenze sarebbero riuscite a pilotare appalti per decine di migliaia di euro, talvolta grazie alla complicità di dipendenti pubblici. Le indagini della guardia di finanza sul presunto cartello erano partite oltre due anni fa, da una segnalazione dell'ufficio anticorruzione e trasparenza di Palazzo Vecchio. E ora per funzionari e imprenditori, nove dei quali già interdetti dal gip a ricoprire ruoli direttivi nelle società, si avvicina il processo: il pm Leopoldo De Gregorio ha chiesto il rinvio a giudizio di 14 persone, con accuse a vario titolo di associazione a delinquere e turbativa d'asta.
Tra loro figurano gli amministratori della Galleria dello Sport di Firenze, Rolando, Riccardo e Mattia Gabellini, per gli inquirenti a capo dell'intero sistema messo in piedi già dal 2013. Ma ci sono anche Alberto e Paolo Franco Gaggii, della Confezioni Gim di Prato, Marco Orsi, amministratore della Confezioni Orsi di Empoli, Mirko Martini, procuratore speciale della Kaama srl di Imola. E poi Fabio Givogre, amministratore ed agente della Rochelle di San Giorgio Canavese (Torino), e Marco Labellarte, amministratore della Brumar srl di Roma. Tutti accusati di essersi messi d'accordo per spartirsi gli appalti delle divise, concordando a tavolino le offerte da presentare agli enti pubblici, e lasciando "le briciole" alle aziende concorrenti.
Sul registro degli indagati anche un funzionario della municipale di San Giuliano Terme, in provincia di Pisa, e due dipendenti dei comuni di Siena e Cecina (Livorno), responsabili - secondo l'accusa - di aver aiutato gli imprenditori a vincere le commesse. Chiesta invece l'archiviazione per il capo della polizia municipale di Scandicci, Giuseppe Mastursi, inizialmente accusato di aver accettato regali "di rilevante valore economico" da Gabellini. Richiesta di archiviazione anche per una funzionaria amministrativa della Galleria dell'Accademia, che nel 2018 era stata incaricata di redigere il bando di gara per il vestiario del personale del museo.
Secondo quanto ricostruito dalle fiamme gialle, dal 2013 al 2017 su 98 procedure di gara "ben 94 avevano visto come vincitrice (spesso quale unica invitata o unica offerente) la Galleria dello Sport", in molti casi con ribassi contenuti: numeri che hanno fatto venire il sospetto agli investigatori che l'impresa dei Gabellini "potesse conoscere riservatamente chi partecipava alle gare e forse quale fosse l'offerta delle ditte concorrenti". Le indagini si sono poi estese alle altre società, individuando altre 7 gare che sarebbero state falsate. Quelle per l'abbigliamento dei vigili di Siena, Massa, Cecina e San Giuliano Terme, per 9 dipendenti del Comune di Vaiano (Prato), per il personale della Galleria dell'Accademia di Firenze e dell'opera della Primaziale pisana, ente che si occupa della gestione del Duomo di Pisa.
Fonte: Repubblica
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