Barista arrestato dalla PL
Nel tardo pomeriggio di giovedì, poco dopo le 19, la Polizia locale ha arrestato in un locale di via Gino Allegri a Mestre un barista ventenne di nazionalità moldava con l'accusa di spaccio e detenzione di cocaina. Il blitz del personale del Servizio Sicurezza urbana è scattato grazie alla raccolta quotidiana di informazioni, soprattutto tra i giovani della zona. Informazioni che, in questo caso, parlavano di un'attività di spaccio proprio dentro al bar orchestrata dal addetto al banco, e non da eventuali clienti.
Per questo motivo, nella tarda mattinata di ieri, sono stati organizzati sopralluoghi in borghese del Nucleo operativo del Corpo nei dintorni del locale, accertando movimenti sospetti: alcuni giovani, tra i 20 e i 25 anni, soprattutto di origini dell'Est Europa, entravano nel bar e ne uscivano subito dopo, senza consumare nulla. La svolta verso le 17.30 circa, quando un avventore ha fatto il suo ingresso nel locale e, dopo una breve conversazione con il barista, ha ricevuto da quest'ultimo un involucro subito riposto in una borsa nera tenuta a tracolla.
Il cliente è stato seguito e fermato a debita distanza per una perquisizione: il fiuto di Coco, l'unità cinofila, ha permesso di requisire una dose di cocaina appena acquistata per 40 euro. Elemento che ha indotto gli agenti a far scattare una perquisizione all'interno del locale, sempre con l'aiuto di Coco, durante la quale è stata trovata una sigaretta elettronica posizionata su una mensola dello stanzino/cucina in cui erano stati nascosti, nel vano batteria, dieci involucri termosaldati con cocaina. Una dose dello stesso stupefacente è stata trovata anche in una cassettiera porta posate, mentre altre 10 erano occultate in un copricavo elettrico di plastica posizionato all'altezza del soffitto. In tutto, dunque, la Polizia locale ha sequestrato 31 involucri di cocaina.
Le ulteriori indagini hanno permesso di ricostruire - fa sapere il Comando - almeno quaranta cessioni di droga all'interno del bar avvenute tra gennaio e febbraio.
Al barista, al termine degli accertamenti, sono state strette le manette ai polsi ed è stato condotto davanti al giudice per la convalida.
Fonte: Comune di Venezia
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