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Data di pubblicazione: 09 marzo 2015

Intervista esclusiva alla moglie di Michele Liguori

poliziamunicipale.it
Campania
In occasione della festa della donna, La nostra redazione ha intervistato la Signora Maria Di Buono, vedova del Vigile Eroe Michele Liguori, deceduto a causa di un tumore cagionato dai veleni della terra deie fuochi, nella quale ha eseguito numerosissimi sopralluoghi senza avere adeguati strumenti e protezioni, impegnato nella sua crociata contro le ecomafie.
La Signora Di Buono, una donna straordinaria che ha condiviso le battaglie del marito e che ora lotta per avere quello che le spetta, ci ha dato la sua visione del nostro paese e della delicata situazione della categoria, riservando poi un augurio speciale per le donne in diivisa.



A poco più di un anno dalla scomparsa di suo marito, a che punto è la sua battaglia legale per avere ciò che spetta a lei ed al sacrificio di suo marito?

Alla data odierna non abbiamo ricevuto nessuna comunicazione riguardo all'esito dell'INAIL


Il suo lavoro, spesso silenzioso e quasi osteggiato, alla fine ha avuto una eco enorme, a livello nazionale, ed ha contribuito non poco a smuovere le coscienze ed a sensibilizzare l'opinione pubblica. Se lo aspettava?

No, proprio per il fatto che lavorando nella nostra cittadina, pensavo che la storia non uscisse fuori dai confini del nostro territorio


E' vero che lo ha accompagnato spesso anche lei, nei suoi sopralluoghi?

Si,a volte solo io, altre volte Michele e nostro figlio, altre volte tutti e tre


A lei che ha avuto un simile esempio di abnegazione e sacrificio per il proprio lavoro in casa, che effetto hanno fatto gli attacchi generalisti che sono piovuti a più riprese sulla categoria della polizia locale, negli ultimi tempi?

Anche se adesso Michele non c'è più mi dà un fastidio tremendo quando si parla della Polizia Municipale senza conoscerne le vere motivazioni, che i media peraltro fanno ben attenzione a non divulgare


La polizia locale sta facendo molto per dare lustro ai propri eroi, compresa la mostra fotografica itinerante sui caduti delle varie polizie locali. Secondo lei, quanto di tutto ciò arriva alla gente comune?

La mostra fotografica è stata veramente una bellissima cosa, credo che coloro che sono spinti a visitarla si rendono conto che la Polizia Locale non è solo quella che fa le multe ma che con i suoi compiti molteplici abbraccia tutti i campi che riguardano il territorio, e per questi motivi ci hanno rimesso la vita, tanti in modo così tragico magari per aver fatto il proprio lavoro con abnegazione


La sua presenza alla manifestazione del 12 febbraio, e la deposizione da parte sua della corona quale omaggio a tutti i caduti della polizia locale, è stato un momento toccante per tutti gli operatori. Lei come lo ha vissuto?

Per me è stato un momento commovente, intanto perchè l'ho portata a Michele e a tutti gli altri morti tragicamente, ed ho pensato in quel momento ch'ero lassù a tutte quelle mogli, madri, figli di coloro che hanno perso la vita ed ho pensato al mio ed al loro dolore per queste perdite premature ed ho pianto per tutti loro


Se nemmeno la riproposizione da parte dei media di casi come quello di suo marito hanno prodotto risultati, secondo lei c'è qualche speranza che battaglie come quella sull'equo indennizzo possano avere un seguito?

Se la Polizia Locale di tutta Italia si unisce è una forza da non sottovalutare e potrebbe ottenere tutto ciò che spetta alle forze di polizia impegnate sul territorio; magari si potrebbe fare "lo sciopero delle multe" così non ci saranno introiti ai comuni e gli amministratori verrebbero a più miti consigli, ma è solo una mia idea


Con gli occhi disincantati di chi ha combattuto in prima persona e vissuto sulla propria pelle quanto le istituzioni possono essere fredde e distaccate con chi li serve, secondo lei che futuro c'è, in questo paese, per la legalità e per le forze di polizia?

Diciamo che personalmente sono un pò delusa, vedo tutti i giorni che le forze di polizia anzichè essere tutelate non sono tenute nella giusta considerazione, anche i media fanno la loro parte tacendo sugli attacchi fisici rivolti verso le forze dell'ordine ma si mette in evidenza se accade l'opposto, così si crea scontento


Che messaggio si sentirebbe di dare a tutti gli operatori, e soprattutto alle operatrici di polizia locale, che con orgoglio portano la divisa e non chiedono altro di fare il proprio lavoro in maniera dignitosa e produttiva?

Ho avuto il piacere, in questi mesi che sono stata invitata in varie parti d'Italia, di conoscere operatori ed operatrici della Polizia Locale veramente motivati ed orgogliosi dell'uniforme che indossano e sopratutto ammiro le operatrici che fanno sacrifici (sopratutto chi ha figli) organizzando il loro lavoro senza far sentire la loro mancanza in famiglia, sono donne in gambissima, da ammirare.




Mavino Michele
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