Data di pubblicazione:
23 novembre 2011
Baby prostituta a 16 anni, in manette i due sfruttatori
Fonte:
Piacenzasera
Regione:
Emilia-Romagna
Aveva intrecciato relazioni con tre ragazze, fra cui una minorenne, soggiogandole completamente e avviandole alla prostituzione. Un'attività, che fruttava migliaia di euro ogni giorno, stroncata al termine di un'operazione congiunta durata tre mesi e condotta dagli uomini della squadra mobile e dalla polizia municipale di Piacenza: in manette sono finiti un 31enne rumeno e la cognata 21enne con l'accusa di induzione e sfruttamento della prostituzione.
L'uomo, soprannominato "Venus" (da cui il nome dell'operazione, "Venere"), era il vero e proprio "manager" delle ragazze, che venivano fatte prostituire tra Piacenza, nella zona della Caorsana, Gerbido, Borghetto e lungo la strada per Cortemaggiore, Cremona e Pavia. Le giovani, attirate in Italia dalla Romania con la promessa di un lavoro, venivano accompagnate sul luogo di lavoro e costantemente monitorate; la cognata invece si occupava in particolare di fare da intermediaria tra le giovani e i clienti. In alcuni casi la proposta di prostituzione avveniva anche nei parcheggi di ipermercati e preferibilmente negli interrati per sfuggire al controllo delle forze dell'ordine.
L'operazione, condotta anche con l'ausilio di intercettazioni telefoniche e riscontri su diverse utenze e tabulati, è scattata nell'agosto scorso dopo un controllo della polizia municipale sulla Caorsana, a seguito delle segnalazioni di alcuni cittadini, con la scoperta di una giovanissima, poi risultata avere 16 anni, che si prostituiva a numerosi clienti. Da qui l'indagine che ha portato a risalire ai due cognati ricostruendo il loro giro di affari.
La coppia viveva con le tre ragazze in un'appartamento di Cremona, dove sabato sono stati fermati con l'ausilio della polizia locale della città lombarda. L'uomo era da poco riuscito a convincere la 16enne ad abbandonare la comunità piacentina nella quale era stata ospitata: per lui costituiva un'importante risorsa economica, visto che i clienti arrivavano a pagare anche 100 euro per un rapporto sessuale: "Si tratta di insospettabili piacentini padri di famiglia - ha sottolineato la comandante della polizia Municipale Elsa Boemi - che spesso richiedevano esplicitamente la ragazza più giovane". La posizione di alcuni di loro è al momento al vaglio.
Il denaro guadagnato dalle ragazze, oltre duemila euro al giorno, era interamente consegnato ai due sfruttatori: parte dei soldi venivano poi regolarmente inviati in Romania, dove l'uomo si sta costruendo un'abitazione. "Le due persone che controllavano questo giro di prostituzione - hanno evidenziato gli inquirenti - sono di nazionalità rumena ma di etnia rom, alla quale fino a pochi anni era completamente sconosciuto, anche per motivi culturali, questo tipo di reato".
All'interno dell'indagine, che ha portato all'dentificazione di 32 prostitute e 48 clienti, è finita anche una terza persona: si tratta di un 19enne rumeno denunciato sempre per induzione e sfruttamento della prostituzione.
Articolo e foto tratti da
Piacenzasera
L'uomo, soprannominato "Venus" (da cui il nome dell'operazione, "Venere"), era il vero e proprio "manager" delle ragazze, che venivano fatte prostituire tra Piacenza, nella zona della Caorsana, Gerbido, Borghetto e lungo la strada per Cortemaggiore, Cremona e Pavia. Le giovani, attirate in Italia dalla Romania con la promessa di un lavoro, venivano accompagnate sul luogo di lavoro e costantemente monitorate; la cognata invece si occupava in particolare di fare da intermediaria tra le giovani e i clienti. In alcuni casi la proposta di prostituzione avveniva anche nei parcheggi di ipermercati e preferibilmente negli interrati per sfuggire al controllo delle forze dell'ordine.
L'operazione, condotta anche con l'ausilio di intercettazioni telefoniche e riscontri su diverse utenze e tabulati, è scattata nell'agosto scorso dopo un controllo della polizia municipale sulla Caorsana, a seguito delle segnalazioni di alcuni cittadini, con la scoperta di una giovanissima, poi risultata avere 16 anni, che si prostituiva a numerosi clienti. Da qui l'indagine che ha portato a risalire ai due cognati ricostruendo il loro giro di affari.
La coppia viveva con le tre ragazze in un'appartamento di Cremona, dove sabato sono stati fermati con l'ausilio della polizia locale della città lombarda. L'uomo era da poco riuscito a convincere la 16enne ad abbandonare la comunità piacentina nella quale era stata ospitata: per lui costituiva un'importante risorsa economica, visto che i clienti arrivavano a pagare anche 100 euro per un rapporto sessuale: "Si tratta di insospettabili piacentini padri di famiglia - ha sottolineato la comandante della polizia Municipale Elsa Boemi - che spesso richiedevano esplicitamente la ragazza più giovane". La posizione di alcuni di loro è al momento al vaglio.
Il denaro guadagnato dalle ragazze, oltre duemila euro al giorno, era interamente consegnato ai due sfruttatori: parte dei soldi venivano poi regolarmente inviati in Romania, dove l'uomo si sta costruendo un'abitazione. "Le due persone che controllavano questo giro di prostituzione - hanno evidenziato gli inquirenti - sono di nazionalità rumena ma di etnia rom, alla quale fino a pochi anni era completamente sconosciuto, anche per motivi culturali, questo tipo di reato".
All'interno dell'indagine, che ha portato all'dentificazione di 32 prostitute e 48 clienti, è finita anche una terza persona: si tratta di un 19enne rumeno denunciato sempre per induzione e sfruttamento della prostituzione.
Articolo e foto tratti da
Piacenzasera
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