Data di pubblicazione:
07 giugno 2011
Porta Portese, la sommossa dei 600 abusivi
Fonte:
OnLine news
Regione:
Lazio
Porta Portese è zona franca. O, almeno, lo è di fatto. Lo dicono i circa 600 i venditori ambulanti senza licenza che da anni occupano il suolo pubblico del mercato delle Pulci più famoso d'Italia senza pagare un centesimo di tasse. E guai a chi, come è accaduto oggi con gli uomini della Polizia Municipale del XVI° gruppo, gli ricorda che le regole del gioco valgono per tutti. I vigili, dal canto loro, stavano facendo multe ad alcuni ambulanti sprovvisti di autorizzazione ma questi non sono stati affatto assertivi. In un attimo sono volate parole grosse e forse la situazione sarebbe potuta degenerare in qualcos'altro se gli animi non si fossero poi placati.
La contestazione agli uomini della Municipale ha peraltro una sua logica. Nel 2008 la giunta di Veltroni, dopo anni di immobilismo, aveva censito tutti gli ambulanti di Porta Portese giungendo ad una intesa che la nuova giunta Alemanno avrebbe dovuto recepire, ovvero: rilasciare le autorizzazioni agli ambulanti non regolari. Nel frattempo si è creata una sorta di zona "tolleranza" che, così pare, ha retto finora. «Stamattina hanno incominciato a fare multe e non capiamo il perché- ha dichiarato Maurizio Cavalieri, uno dei venditori di Porta Portese anche i vigili si erano detti contrari a farle ma le disposizioni venivano dall'alto». "L'alto" sarebbe Fabio Bellini, presidente del XVI° municipio che avrebbe il merito, per i cittadini, di aver rotto il vaso di Pandora, facendo emergere una realtà a dir poco stagnante. Da qui l'urgenza, finora rimasta sopita, dell'assessore al Commercio di Roma Capitale, Davide Bordoni, di convocato un tavolo per giovedì con Polizia Municipale, il Municipio XVI e gli operatori del mercato.
Subito, a caldo, i primi commenti. Marco Giudici, vicepresidente della commissione Commercio del XVI° municipio, consigliere Pdl, fa immediatamente due conti: «Il comune non incassa 120 mila euro annue di occupazione di suolo pubblico perché l'imposta non è richiesta agli oltre 600 cosiddetti "tollerati", ossia a coloro che vennero censiti nel 2008 ma non furono mai regolarizzati. Diamo loro una licenza, un diritto ad esercitare, facciamo loro pagare le imposte e destiniamole alla riqualificazione e al ridimensionamento del mercato. Solo così possiamo garantire una equa concorrenza ed il rispetto dei cittadini residenti nel quartiere di Porta Portese».
A fargli eco Fabrizio Santori, icona politica del centrodestra del municipio guidato da Bellini, ex comunista passato nella fila del Pd: «La memoria di giunta approvata lo scorso anno dice in Campidoglio è rimasta purtroppo solo una lettera morta e a nulla sono valsi gli appelli rivolti ripetutamente all'assessorato al Commercio. Infatti già lo scorso ottobre ebbi modo di lanciare pubblicamente un appello all'Assessore alle attività produttive, Davide Bordoni, affinché i circa 700 venditori censiti nel 2007, ad oggi operanti senza titolo all'interno del mercato, fossero presto regolarizzati, contribuendo così al pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico, della tassa sui rifiuti urbani, della tassa governativa, della licenza e dell'iscrizione al Rec». Introiti, secondo Santori, che potrebbero essere destinati al fondo per pagare gli straordinari degli operatori della Polizia Municipale e aumentare così i controlli.
Stefania Pascucci
Porta Portese. L'intervento di Fabio Bellini, presidente del XVI municipio
In una nota, Fabio Bellini, presidente della sedicesima municipalità di Roma Capitale, spiega le ragioni dell'intervento dei vigili a Porta Portese. «La vicenda di Porta Portese non può essere ulteriormente rinviata. In questi tre anni di amministrazione Alemanno, a parte la prosecuzione del lavoro di inquadramento urbanistico dell'area di Porta Portese, non sono più state affrontate le vicende del mercato. La commissione istituita per esaminare i risultati del bando ricognitivo ha ultimato i suoi lavori ma non sono dall'amministrazione comunale mai stati formalizzati i risultati. Dopo il censimento del 2007 sui frequentatori abituali non sono state fatte azioni per eventualmente regolarizzare la loro situazione, in sintonia con la delibera del 2000 che prevedeva la riduzione dell'area del mercato e impegnava a trovare una soluzione per i frequentatori abituali». Secondo Bellini negli ultimi tre anni di governo Alemanno poco è stato fatto sulla vicenda del mercato di Porta Portese. In termini di soluzioni il presidente del sedicesimo municipio propone l'individuazione di altre aree, ma soprattutto ritiene «assurdo che i frequentatori abituali non versano nulla all'amministrazione comunale, mentre gli operatori in regola sì». E poi, in primis, mette in risalto le difficoltà della Polizia municipale del XVI° gruppo ad operare. «Si vuole salvaguardare il mercato di Porta Portese si domanda Bellini con il diritto di chi abita lì di non essere sequestrato per 24 ore a settimana? Oppure si vuole decidere di non fare nulla, come ha fatto la giunta Alemanno in questi anni, con tutti i problemi che questo comporta? Il Municipio è per fare. Come abbiamo fatto in questi mesi aumentando le zone percorribili dai mezzi di soccorso o continuando a pagare l'ambulanza che sta nella zona di largo Toja. Non fare, infatti, non va bene né per chi abita, né per chi lavora nel quartiere di Porta Portese».
Fonte:
OnLine news
La contestazione agli uomini della Municipale ha peraltro una sua logica. Nel 2008 la giunta di Veltroni, dopo anni di immobilismo, aveva censito tutti gli ambulanti di Porta Portese giungendo ad una intesa che la nuova giunta Alemanno avrebbe dovuto recepire, ovvero: rilasciare le autorizzazioni agli ambulanti non regolari. Nel frattempo si è creata una sorta di zona "tolleranza" che, così pare, ha retto finora. «Stamattina hanno incominciato a fare multe e non capiamo il perché- ha dichiarato Maurizio Cavalieri, uno dei venditori di Porta Portese anche i vigili si erano detti contrari a farle ma le disposizioni venivano dall'alto». "L'alto" sarebbe Fabio Bellini, presidente del XVI° municipio che avrebbe il merito, per i cittadini, di aver rotto il vaso di Pandora, facendo emergere una realtà a dir poco stagnante. Da qui l'urgenza, finora rimasta sopita, dell'assessore al Commercio di Roma Capitale, Davide Bordoni, di convocato un tavolo per giovedì con Polizia Municipale, il Municipio XVI e gli operatori del mercato.
Subito, a caldo, i primi commenti. Marco Giudici, vicepresidente della commissione Commercio del XVI° municipio, consigliere Pdl, fa immediatamente due conti: «Il comune non incassa 120 mila euro annue di occupazione di suolo pubblico perché l'imposta non è richiesta agli oltre 600 cosiddetti "tollerati", ossia a coloro che vennero censiti nel 2008 ma non furono mai regolarizzati. Diamo loro una licenza, un diritto ad esercitare, facciamo loro pagare le imposte e destiniamole alla riqualificazione e al ridimensionamento del mercato. Solo così possiamo garantire una equa concorrenza ed il rispetto dei cittadini residenti nel quartiere di Porta Portese».
A fargli eco Fabrizio Santori, icona politica del centrodestra del municipio guidato da Bellini, ex comunista passato nella fila del Pd: «La memoria di giunta approvata lo scorso anno dice in Campidoglio è rimasta purtroppo solo una lettera morta e a nulla sono valsi gli appelli rivolti ripetutamente all'assessorato al Commercio. Infatti già lo scorso ottobre ebbi modo di lanciare pubblicamente un appello all'Assessore alle attività produttive, Davide Bordoni, affinché i circa 700 venditori censiti nel 2007, ad oggi operanti senza titolo all'interno del mercato, fossero presto regolarizzati, contribuendo così al pagamento della tassa di occupazione di suolo pubblico, della tassa sui rifiuti urbani, della tassa governativa, della licenza e dell'iscrizione al Rec». Introiti, secondo Santori, che potrebbero essere destinati al fondo per pagare gli straordinari degli operatori della Polizia Municipale e aumentare così i controlli.
Stefania Pascucci
Porta Portese. L'intervento di Fabio Bellini, presidente del XVI municipio
In una nota, Fabio Bellini, presidente della sedicesima municipalità di Roma Capitale, spiega le ragioni dell'intervento dei vigili a Porta Portese. «La vicenda di Porta Portese non può essere ulteriormente rinviata. In questi tre anni di amministrazione Alemanno, a parte la prosecuzione del lavoro di inquadramento urbanistico dell'area di Porta Portese, non sono più state affrontate le vicende del mercato. La commissione istituita per esaminare i risultati del bando ricognitivo ha ultimato i suoi lavori ma non sono dall'amministrazione comunale mai stati formalizzati i risultati. Dopo il censimento del 2007 sui frequentatori abituali non sono state fatte azioni per eventualmente regolarizzare la loro situazione, in sintonia con la delibera del 2000 che prevedeva la riduzione dell'area del mercato e impegnava a trovare una soluzione per i frequentatori abituali». Secondo Bellini negli ultimi tre anni di governo Alemanno poco è stato fatto sulla vicenda del mercato di Porta Portese. In termini di soluzioni il presidente del sedicesimo municipio propone l'individuazione di altre aree, ma soprattutto ritiene «assurdo che i frequentatori abituali non versano nulla all'amministrazione comunale, mentre gli operatori in regola sì». E poi, in primis, mette in risalto le difficoltà della Polizia municipale del XVI° gruppo ad operare. «Si vuole salvaguardare il mercato di Porta Portese si domanda Bellini con il diritto di chi abita lì di non essere sequestrato per 24 ore a settimana? Oppure si vuole decidere di non fare nulla, come ha fatto la giunta Alemanno in questi anni, con tutti i problemi che questo comporta? Il Municipio è per fare. Come abbiamo fatto in questi mesi aumentando le zone percorribili dai mezzi di soccorso o continuando a pagare l'ambulanza che sta nella zona di largo Toja. Non fare, infatti, non va bene né per chi abita, né per chi lavora nel quartiere di Porta Portese».
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OnLine news
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