Data di pubblicazione:
15 marzo 2011
Arresti 'Ndrangheta, il contributo della PL
Fonte:
Libero-News
Regione:
Lombardia
Per De Corato "dalla collaborazione del Comune con la Regione Lombardia, e' nata infatti una legge, in vigore da sabato, per consentire oltre alla sanzione, anche il sequestro del veicolo utilizzato nell'esercizio illecito del commercio itinerante. Il Comune, e' proprio il caso di dirlo, ci ha visto giusto, al punto che dopo l'annuncio della nuova legge i 'paninari' vennero persino a Palazzo Marino a protestare contro il sottoscritto''.
''Questa vasta operazione - osserva De Corato - conferma che la guardia e' sempre alta, come testimonia il contributo della Polizia Locale e le iniziative intraprese dagli uffici comunali per respingere tentativi di infiltrazione. Ricordo che nel 2000, quando ero assessore ai Lavori Pubblici, Milano ha introdotto, primo Comune in Italia, i patti di integrita' per garantire trasparenza e correttezza nelle gare d'appalto e contrastare corruzione e pratiche illecite".
"Iniziativa che ha portato, dal 2002 ad oggi, a 433 esclusioni dalle gare pubbliche per cartelli che hanno coinvolto 160 imprese e altre 333 esclusioni per 152 imprese responsabili di altri gravi reati. Per un importo complessivo di 500 milioni e 31 sentenze di condanna gia' emesse'', conclude De Corato.
Fonte:
Libero-News
Operazione Redux: colpita la 'ndrangheta lombarda
Ennesima conferma della presenza della 'ndrangheta anche al nord Italia con l'operzione Redux Caposaldo di questa notte che ha portato all'arresto di 35 persone condotta congiuntamente dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano e dei Carabinieri del Ros di Milano, in collaborazione con la Polizia Locale meneghina. Dopo i due blitz che l'estate scorsa avevano portato in carcere centinaia di capi e gregari dei clan calabresi in lombardia, per la terza volta - e in questa occasione sulla base di indagini della Guardia di finanza - viene assestato un duro colpo alle famiglie del crimine organizzato a Milano e dintorni. Le ordinanze di custodia cautelare sono state disposte dal gip Giuseppe Gennari su richiesta della Dda milanese. Gli arrestati sono indagati per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, minacce, smaltimento illecito di rifiuti e spaccio di sostanze stupefacenti. L'operazione e' coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, insieme ai pm Alessandra Dolci, Paolo Storari e Galileo Proietto. Le indagini hanno permesso inoltre di ottenere il sequestro di beni per un valore di oltre due milioni di euro.
Oltre al boss Giuseppe "Pepé" Flachi*, uscito dal carcere appena pochi mesi fa, dopo quasi vent'anni passati dietro le sbarre ma rientrato questa mattina anche suo figlio Davide ed Emanuele Flachi (ritenuti legati ai Pesce di Reggio Calabria, e da decenni imperanti dalla Comasina a Quarto Oggiaro, dalla Bovisa ad Affori fino a Bruzzano), per il 416 bis sono scattate le manette anche ai polsi di Paolo Martino, considerato "diretta espressione" della famiglia reggina dei De Stefano, e di Giuseppe Romeo e Francesco Gligora considerati punti di riferimento delle cosche di Africo in Lombardia. La 'Ndrangheta gestiva anche i servizi di distribuzione per la Lombardia della Tnt (ex Traco), societa' che si occupa anche della consegna di pacchi e posta. "Il lungo elenco di estorsioni relative ai 'paninari' e soprattutto il contesto in cui esse si inseriscono documentano un totale dominio del territorio da parte del gruppo mafioso". E' questo uno dei passaggi dell'ordinanza del Gip Gennari dove nella parte dedicata al "pizzo" imposto agli ambulanti che vendono panini a bordo dei furgoni che stazionano nei luoghi più frequentati della città ,lo definisce "un settore tipico di intervento dell'ndrangheta" (tra l'altro già portato alla luce l'anno scorso dai magistrati reggini nei confronti del clan Pesce), il Gip sottolinea inoltre che "giammai il dominio dei clan è posto in discussione da chi subisce le regole" e che "le regole le scrivono i calabresi e non si discutono". Da quanto emerge dalle indagini, le estorsioni che riguardano anche la scelta del luogo di parcheggio e il modo stesso di esercitare l'attività commerciale, viene contestata principalmente ai Flachi. "Il capillare controllo del territorio operato dal gruppo Flachi in modo durevole nel tempo, presuppone una organizzazione di mezzi e persone assolutamente rilevante e 'intrinsecamente' convincente che solo una presenza criminale consolidata può assicurare". L'ambulante che non paga quanto "dovuto per la protezione" si ritrova con il mezzo bruciato e nel 2010 tra Milano e provincia sono stati diversi i furgoni distrutti dal fuoco e "come sempre tutto accade nel più assoluto silenzio, nessuno denuncia nulla, nessuno sospetta nulla". Nell'ordinanza emerge anche che uno degli arrestati, il boss Paolo Martino avrebbe avuto contatti con Lele Mora (che però non è indagato) e diversi personaggi del modo dello spettacolo tra cui il tronista Costantino Vitaliano e il padrone dell'Hollywood. Ma gli uomini della 'ndrangheta dominavano sulla vita notturna milanese anche costringendo i proprietari di locali e discoteche ad assumere i buttafuori indicati dalle cosche. Con squadre di picchiatori pronti a creare problemi nei locali che rifiutavano questa vera e proprio forma di controllo della 'ndrangheta. Sigilli, dunque, per la nota discoteca milanese 'De Sade', per il 'Babilon', night di spogliarellisti nei pressi della Stazione Centrale, e per altri 7-8 locali del capoluogo lombardo compresa 'L'officina della birra' di Bresso. Nel provvedimento ci sono anche alcune telefonate tra Martino e l'avvocato Luca Giuliante, legale di Mora, in relazione ad una gara d'appalto nel settore edilizio. Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini nell'ambito dell'incontro con la stampa ha rivelato come Giuseppe Flachi e Paolo Martino riusciva ad incontrarsi, cioè negli uffici di due funzionari amministrativi definiti "di alto livello" degli ospedali milanesi Niguarda e Galeazzi. "Si tratta - ha sottolineato il magistrato - di un fatto allarmante che e' stato documentato". I due dirigenti degli ospedali non sono indagati, ma quanto e' stato monitorato e' per gli investigatori 'inquietante'. Addirittura, dicono gli inquirenti, il figlio di Flachi si premurava di bonificare la zona prima di una riunione del padre in ospedale, in una sorta di piccola azione militare, ma significativa. Nell'inchiesta è emerso come la famiglia Flachi, decise di sostenere la candidata Antonella Maiolo alle Regionali. ''Il Comune di Milano, senza averne consapevolezza, finanzia il gruppo Flachi e ne sostiene le iniziative economiche'' - si legge nell'ordinanza - relativo al centro sportivo di Via Iseo, di proprieta' di Palazzo Marino e finanziato dallo stesso Comune di Milano per parecchie iniziative compresa il Capodanno 2009. Decisivo, secondo il giudice, il ruolo rivestito da Massimo Bonocore, figlio dell'esponente del Pdl, Luciano, definito dagli inquirenti uno dei ''collettori osmotici'' del gruppo Flachi. E' uno di quei personaggi - scrive sempre il gip di Milano nell'ordinanza - che garantisce alla consorteria criminale la partecipazione coperta alla vita politica ed economica della citta'. ''E proprio la presenza di Bonocore - si legge sempre nell'ordinanza - permette all'impresa mafiosa di prensentarsi addirittura come iniziativa di valore sociale, meritevole del sostegno da parte della collettivita' e degli organi rappresentativi di politici sociali. L'intrinseca pericolosita' dell'associazione mafiosa - conclude il giudice - deriva proprio dalla sua capacita' di trarre vantaggio da attivita' che non destano alcun allarme sociale, ma che anzi sono condivise dalla comunita' di riferimento''.
C'e' anche una suora dell'Ordine Paolino e vicedirettrice sanitaria di un ospedale romano nelle carte dell'inchiesta. La religiosa, infatti, come emerge da un'intercettazione riportata nell'ordinanza del Gip di Milano Giuseppe Gennari, avrebbe avvertito il fratello, Paolo Martino, che qualcuno stava parlando di lui e che dunque poteva essere controllato dagli investigatori. In una telefonata del 19 marzo 2009, il presunto boss Martino chiede alla sorella, la suora Rosa Alba Maria Martino, se puo' mettersi in contatto con una ''tua consorella''. Il boss infatti e' preoccupato perche' ''mi hanno aperto la macchina'' e teme quindi che qualcuno abbia piazzato delle microspie. Per il Gip ''e' evidente come la condotta di suor Rosa sia pericolosamente vicino al favoreggiamento personale'', perche' la suora ''si rivolge al fratello con un linguaggio e una consapevolezza della situazione che francamente colpisce in una persona che ha votato la propria vita alla Fede''. Il Gip spiega inoltre che al momento non e' stato ''possibile identificare chi sia stata la 'persona' contattata da suor Rosa''. Nel suo caso pero', scrive ancora il giudice, si puo' vedere come la ''appartenenza ad un medesimo mondo, fatto di valori e regole profondamente radicate'', come quello della 'Ndrangheta, ''sembra tagliare trasversalmente le vite, superando il ruolo sociale''. Insomma, conclude il Gip, ''suor Rosa e' una suora ma non cessa di essere la sorella del boss Paolo Martino''
*Giuseppe Flachi, detto Pepè (Reggio Calabria, 1951) è un criminale italiano. È stato uno dei capi di un'alleanza di di 'ndrine del milanese tra gli anni ottanta e novanta. Soprannominato il Boss della Comasina e l'erede di Vallanzasca..
Amico di Renato Vallanzasca e alleato di Franco Coco Trovato, 'ndranghetista del lecchese e della Brianza.
Fu ricercato per l' omicidio di Felice Valente, narcotrafficante, ucciso il 15 ottobre 1989 ucciso dai suoi sicari.
La federazione 'Ndrangheta-Camorra si sfalda nel 1990 quando i Batti decidono di mettersi in proprio e contrattare direttamente la compravendita di eroina con i turchi. Il pretesto per scatenare la guerra che durerà 4 anni è un diverbio tra Franco Coco Trovato e Salvatore Batti durante il matrimonio di Pepè Flachi. Il 15 settembre 1990 dei sicari dei Batti tentano di uccidere Trovato colpendo invece due innocenti, Pietro Carpita e Luigi Recalcati nel comune di Bresso. Trovato insieme al suo vice Antonio Schettini e a Flachi passano al contrattattaco uccidendo Francesco Batti in un campo a Trezzano sul Naviglio.[3]. Luigi Batti tenta una mediazione, ma i calabresi con l'inganno invece di aprire una trattativa lo portano con sè e lo uccidono in una pressa.
L'ultimo a rimanere in vita è Salvatore Batti che ritorna nel napoletano a cercare nuovi uomini per la guerra. I calabresi si accordano per l'omicidio di Batti e in cambio devono uccidere Roberto Cutolo, figlio del più famoso Raffaele Cutolo. Il 19 dicembre 1990 Antonio Schettini lo uccide a Tradate. Tra il 1990 e il 1993 vengono fatti 11 morti.
L'ultima inchiesta riguardante quella guerra termina il 23 gennaio 2002 con l'operazione atto finale vengono eseguiti 46 ordini di cattura.
Viene arrestato il 30 novembre 1991 a Tien sur la mer, in Costa azzurra. A maggio del 1995 viene estradato in Italia.
''Il Comune di Milano, senza averne consapevolezza, finanzia il gruppo Flachi e ne sostiene le iniziative economiche''. E' quanto si legge nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Milano, Giuseppe Gennari, nei confronti di 35 presunti affiliati della 'Ndrangheta. Il riferimento del giudice e' relativo al centro sportivo di Via Iseo, di proprieta' di Palazzo Marino e finanziato dallo stesso Comune di Milano per parecchie iniziative compresa il Capodanno 2009. Decisivo, seconodo il giudice, il ruolo rivestito da Massimo Bonocore, figlio dell'esponente del Pdl, Luciano, definito dagli inquirenti uno dei ''collettori osmotici'' del gruppo Flachi. E' uno di quei personaggi - scrive sempre il gip di Milano nell'ordinanza - che garantisce alla consorteria criminale la partecipazione coperta alla vita politica ed economica della citta'. ''E proprio la presenza di Bonocore - si legge sempre nell'ordinanza - permette all'impresa mafiosa di prensentarsi addirittura come iniziativa di valore sociale, meritevole del sostegno da parte della collettivita' e degli organi rappresentativi di politici sociali. L'intrinseca pericolosita' dell'associazione mafiosa - conclude il giudice - deriva proprio dalla sua capacita' di trarre vantaggio da attivita' che non destano alcun allarme sociale, ma che anzi sono condivise dalla comunita' di riferimento''.
Fonte:
Strill
''Questa vasta operazione - osserva De Corato - conferma che la guardia e' sempre alta, come testimonia il contributo della Polizia Locale e le iniziative intraprese dagli uffici comunali per respingere tentativi di infiltrazione. Ricordo che nel 2000, quando ero assessore ai Lavori Pubblici, Milano ha introdotto, primo Comune in Italia, i patti di integrita' per garantire trasparenza e correttezza nelle gare d'appalto e contrastare corruzione e pratiche illecite".
"Iniziativa che ha portato, dal 2002 ad oggi, a 433 esclusioni dalle gare pubbliche per cartelli che hanno coinvolto 160 imprese e altre 333 esclusioni per 152 imprese responsabili di altri gravi reati. Per un importo complessivo di 500 milioni e 31 sentenze di condanna gia' emesse'', conclude De Corato.
Fonte:
Libero-News
Operazione Redux: colpita la 'ndrangheta lombarda
Ennesima conferma della presenza della 'ndrangheta anche al nord Italia con l'operzione Redux Caposaldo di questa notte che ha portato all'arresto di 35 persone condotta congiuntamente dai Finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Milano e dei Carabinieri del Ros di Milano, in collaborazione con la Polizia Locale meneghina. Dopo i due blitz che l'estate scorsa avevano portato in carcere centinaia di capi e gregari dei clan calabresi in lombardia, per la terza volta - e in questa occasione sulla base di indagini della Guardia di finanza - viene assestato un duro colpo alle famiglie del crimine organizzato a Milano e dintorni. Le ordinanze di custodia cautelare sono state disposte dal gip Giuseppe Gennari su richiesta della Dda milanese. Gli arrestati sono indagati per associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, minacce, smaltimento illecito di rifiuti e spaccio di sostanze stupefacenti. L'operazione e' coordinata dal procuratore aggiunto Ilda Boccassini, insieme ai pm Alessandra Dolci, Paolo Storari e Galileo Proietto. Le indagini hanno permesso inoltre di ottenere il sequestro di beni per un valore di oltre due milioni di euro.
Oltre al boss Giuseppe "Pepé" Flachi*, uscito dal carcere appena pochi mesi fa, dopo quasi vent'anni passati dietro le sbarre ma rientrato questa mattina anche suo figlio Davide ed Emanuele Flachi (ritenuti legati ai Pesce di Reggio Calabria, e da decenni imperanti dalla Comasina a Quarto Oggiaro, dalla Bovisa ad Affori fino a Bruzzano), per il 416 bis sono scattate le manette anche ai polsi di Paolo Martino, considerato "diretta espressione" della famiglia reggina dei De Stefano, e di Giuseppe Romeo e Francesco Gligora considerati punti di riferimento delle cosche di Africo in Lombardia. La 'Ndrangheta gestiva anche i servizi di distribuzione per la Lombardia della Tnt (ex Traco), societa' che si occupa anche della consegna di pacchi e posta. "Il lungo elenco di estorsioni relative ai 'paninari' e soprattutto il contesto in cui esse si inseriscono documentano un totale dominio del territorio da parte del gruppo mafioso". E' questo uno dei passaggi dell'ordinanza del Gip Gennari dove nella parte dedicata al "pizzo" imposto agli ambulanti che vendono panini a bordo dei furgoni che stazionano nei luoghi più frequentati della città ,lo definisce "un settore tipico di intervento dell'ndrangheta" (tra l'altro già portato alla luce l'anno scorso dai magistrati reggini nei confronti del clan Pesce), il Gip sottolinea inoltre che "giammai il dominio dei clan è posto in discussione da chi subisce le regole" e che "le regole le scrivono i calabresi e non si discutono". Da quanto emerge dalle indagini, le estorsioni che riguardano anche la scelta del luogo di parcheggio e il modo stesso di esercitare l'attività commerciale, viene contestata principalmente ai Flachi. "Il capillare controllo del territorio operato dal gruppo Flachi in modo durevole nel tempo, presuppone una organizzazione di mezzi e persone assolutamente rilevante e 'intrinsecamente' convincente che solo una presenza criminale consolidata può assicurare". L'ambulante che non paga quanto "dovuto per la protezione" si ritrova con il mezzo bruciato e nel 2010 tra Milano e provincia sono stati diversi i furgoni distrutti dal fuoco e "come sempre tutto accade nel più assoluto silenzio, nessuno denuncia nulla, nessuno sospetta nulla". Nell'ordinanza emerge anche che uno degli arrestati, il boss Paolo Martino avrebbe avuto contatti con Lele Mora (che però non è indagato) e diversi personaggi del modo dello spettacolo tra cui il tronista Costantino Vitaliano e il padrone dell'Hollywood. Ma gli uomini della 'ndrangheta dominavano sulla vita notturna milanese anche costringendo i proprietari di locali e discoteche ad assumere i buttafuori indicati dalle cosche. Con squadre di picchiatori pronti a creare problemi nei locali che rifiutavano questa vera e proprio forma di controllo della 'ndrangheta. Sigilli, dunque, per la nota discoteca milanese 'De Sade', per il 'Babilon', night di spogliarellisti nei pressi della Stazione Centrale, e per altri 7-8 locali del capoluogo lombardo compresa 'L'officina della birra' di Bresso. Nel provvedimento ci sono anche alcune telefonate tra Martino e l'avvocato Luca Giuliante, legale di Mora, in relazione ad una gara d'appalto nel settore edilizio. Il procuratore aggiunto Ilda Boccassini nell'ambito dell'incontro con la stampa ha rivelato come Giuseppe Flachi e Paolo Martino riusciva ad incontrarsi, cioè negli uffici di due funzionari amministrativi definiti "di alto livello" degli ospedali milanesi Niguarda e Galeazzi. "Si tratta - ha sottolineato il magistrato - di un fatto allarmante che e' stato documentato". I due dirigenti degli ospedali non sono indagati, ma quanto e' stato monitorato e' per gli investigatori 'inquietante'. Addirittura, dicono gli inquirenti, il figlio di Flachi si premurava di bonificare la zona prima di una riunione del padre in ospedale, in una sorta di piccola azione militare, ma significativa. Nell'inchiesta è emerso come la famiglia Flachi, decise di sostenere la candidata Antonella Maiolo alle Regionali. ''Il Comune di Milano, senza averne consapevolezza, finanzia il gruppo Flachi e ne sostiene le iniziative economiche'' - si legge nell'ordinanza - relativo al centro sportivo di Via Iseo, di proprieta' di Palazzo Marino e finanziato dallo stesso Comune di Milano per parecchie iniziative compresa il Capodanno 2009. Decisivo, secondo il giudice, il ruolo rivestito da Massimo Bonocore, figlio dell'esponente del Pdl, Luciano, definito dagli inquirenti uno dei ''collettori osmotici'' del gruppo Flachi. E' uno di quei personaggi - scrive sempre il gip di Milano nell'ordinanza - che garantisce alla consorteria criminale la partecipazione coperta alla vita politica ed economica della citta'. ''E proprio la presenza di Bonocore - si legge sempre nell'ordinanza - permette all'impresa mafiosa di prensentarsi addirittura come iniziativa di valore sociale, meritevole del sostegno da parte della collettivita' e degli organi rappresentativi di politici sociali. L'intrinseca pericolosita' dell'associazione mafiosa - conclude il giudice - deriva proprio dalla sua capacita' di trarre vantaggio da attivita' che non destano alcun allarme sociale, ma che anzi sono condivise dalla comunita' di riferimento''.
C'e' anche una suora dell'Ordine Paolino e vicedirettrice sanitaria di un ospedale romano nelle carte dell'inchiesta. La religiosa, infatti, come emerge da un'intercettazione riportata nell'ordinanza del Gip di Milano Giuseppe Gennari, avrebbe avvertito il fratello, Paolo Martino, che qualcuno stava parlando di lui e che dunque poteva essere controllato dagli investigatori. In una telefonata del 19 marzo 2009, il presunto boss Martino chiede alla sorella, la suora Rosa Alba Maria Martino, se puo' mettersi in contatto con una ''tua consorella''. Il boss infatti e' preoccupato perche' ''mi hanno aperto la macchina'' e teme quindi che qualcuno abbia piazzato delle microspie. Per il Gip ''e' evidente come la condotta di suor Rosa sia pericolosamente vicino al favoreggiamento personale'', perche' la suora ''si rivolge al fratello con un linguaggio e una consapevolezza della situazione che francamente colpisce in una persona che ha votato la propria vita alla Fede''. Il Gip spiega inoltre che al momento non e' stato ''possibile identificare chi sia stata la 'persona' contattata da suor Rosa''. Nel suo caso pero', scrive ancora il giudice, si puo' vedere come la ''appartenenza ad un medesimo mondo, fatto di valori e regole profondamente radicate'', come quello della 'Ndrangheta, ''sembra tagliare trasversalmente le vite, superando il ruolo sociale''. Insomma, conclude il Gip, ''suor Rosa e' una suora ma non cessa di essere la sorella del boss Paolo Martino''
*Giuseppe Flachi, detto Pepè (Reggio Calabria, 1951) è un criminale italiano. È stato uno dei capi di un'alleanza di di 'ndrine del milanese tra gli anni ottanta e novanta. Soprannominato il Boss della Comasina e l'erede di Vallanzasca..
Amico di Renato Vallanzasca e alleato di Franco Coco Trovato, 'ndranghetista del lecchese e della Brianza.
Fu ricercato per l' omicidio di Felice Valente, narcotrafficante, ucciso il 15 ottobre 1989 ucciso dai suoi sicari.
La federazione 'Ndrangheta-Camorra si sfalda nel 1990 quando i Batti decidono di mettersi in proprio e contrattare direttamente la compravendita di eroina con i turchi. Il pretesto per scatenare la guerra che durerà 4 anni è un diverbio tra Franco Coco Trovato e Salvatore Batti durante il matrimonio di Pepè Flachi. Il 15 settembre 1990 dei sicari dei Batti tentano di uccidere Trovato colpendo invece due innocenti, Pietro Carpita e Luigi Recalcati nel comune di Bresso. Trovato insieme al suo vice Antonio Schettini e a Flachi passano al contrattattaco uccidendo Francesco Batti in un campo a Trezzano sul Naviglio.[3]. Luigi Batti tenta una mediazione, ma i calabresi con l'inganno invece di aprire una trattativa lo portano con sè e lo uccidono in una pressa.
L'ultimo a rimanere in vita è Salvatore Batti che ritorna nel napoletano a cercare nuovi uomini per la guerra. I calabresi si accordano per l'omicidio di Batti e in cambio devono uccidere Roberto Cutolo, figlio del più famoso Raffaele Cutolo. Il 19 dicembre 1990 Antonio Schettini lo uccide a Tradate. Tra il 1990 e il 1993 vengono fatti 11 morti.
L'ultima inchiesta riguardante quella guerra termina il 23 gennaio 2002 con l'operazione atto finale vengono eseguiti 46 ordini di cattura.
Viene arrestato il 30 novembre 1991 a Tien sur la mer, in Costa azzurra. A maggio del 1995 viene estradato in Italia.
''Il Comune di Milano, senza averne consapevolezza, finanzia il gruppo Flachi e ne sostiene le iniziative economiche''. E' quanto si legge nell'ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip di Milano, Giuseppe Gennari, nei confronti di 35 presunti affiliati della 'Ndrangheta. Il riferimento del giudice e' relativo al centro sportivo di Via Iseo, di proprieta' di Palazzo Marino e finanziato dallo stesso Comune di Milano per parecchie iniziative compresa il Capodanno 2009. Decisivo, seconodo il giudice, il ruolo rivestito da Massimo Bonocore, figlio dell'esponente del Pdl, Luciano, definito dagli inquirenti uno dei ''collettori osmotici'' del gruppo Flachi. E' uno di quei personaggi - scrive sempre il gip di Milano nell'ordinanza - che garantisce alla consorteria criminale la partecipazione coperta alla vita politica ed economica della citta'. ''E proprio la presenza di Bonocore - si legge sempre nell'ordinanza - permette all'impresa mafiosa di prensentarsi addirittura come iniziativa di valore sociale, meritevole del sostegno da parte della collettivita' e degli organi rappresentativi di politici sociali. L'intrinseca pericolosita' dell'associazione mafiosa - conclude il giudice - deriva proprio dalla sua capacita' di trarre vantaggio da attivita' che non destano alcun allarme sociale, ma che anzi sono condivise dalla comunita' di riferimento''.
Fonte:
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