Data di pubblicazione:
11 febbraio 2011
PL del Sile: intensa attività
Fonte:
Messaggero Veneto
Regione:
Friuli-Venezia Giulia
Agente aggredito da un clandestino
CHIONS. Un agente di polizia municipale è stato aggredito l'altro pomeriggio da un extracomunitario nelle campagne di Chions. L'agente trentaduenne ha subito, in seguito a una colluttazione, la sospetta lesione di un tendine della caviglia. Al pronto soccorso dell'ospedale di Pordenone è stato medicato e quindi dimesso con una prognosi di 15 giorni. L'aggressore, più volte raggiunto da provvedimenti d'espulsione mai ottemperati, è stato arrestato.
Tutto è accaduto poco dopo le 14. Agli agenti della polizia municipale del consorzio Aster Sile era stata segnalata la presenza di un uomo di colore che camminava sul ciglio della strada, in una posizione pericolosa, sulla statale 251, nel tratto che dal territorio di Azzano Decimo porta a quello di Chions. Gli agenti si sono avvicinati all'uomo, il 35enne Emeka Ekweburu, originario della Liberia, che si è dato alla fuga. Dopo avere scavalcato il muretto di un terreno privato, lasciando di stucco il proprietario che si è visto sbucare vicino a casa l'individuo, in pochi minuti ha raggiunto a piedi un fabbricato abbandonato nelle campagne chionsesi. Con l'auto di servizio, attraverso una strada bianca, gli agenti sono riusciti a raggiungere Ekweburu. Appena gli si sono avvicinati, sono stati però colpiti con calci e pugni. L'agente di 32 anni è stato colpito al piede.
Ricondotto alla calma, Emeka Ekweburu è stato portato al comando dell'Aster per gli accertamenti di rito, venendo poi dichiarato in arresto.
Mentre l'agente di polizia locale veniva sottoposto alle cure del caso nel pronto soccorso dell'ospedale di Pordenone, negli uffici di Azzano Decimo si scopriva il lungo "curriculum" del liberiano, già espulso tre volte con provvedimenti delle questure di Venezia, di Pordenone (nel 2009) e di Bari, città in cui aveva fatto richiesta (negata) di asilo politico. In tutti questi anni Ekweburu non aveva mai ottemperato gli ordini dei vari questori di lasciare il territorio nazionale. Aveva anche rimediato un foglio di via dal Comune di Azzano Decimo e aveva subito due condanne proprio per la posizione illegittima sul territorio nazionale. Per tre volte poi è stato denunciato per avere fornito false generalità. Ieri è stato arrestato e portato nel carcere di Pordenone con le accuse di resistenza e violenza aggravata a pubblico ufficiale.
Recuperate attrezzature edili rubate
AZZANO. Sono stati recuperati ad Azzano Decimo, in una casa abbandonata, alcuni attrezzi da lavoro trafugati a un imprenditore edile albanese nel novembre dello scorso anno. Gli agenti della polizia locale del consorzio Aster Stile hanno ritrovato una smerigliatrice, una sega circolare, e un trapano con relativa attrezzatura. La refurtiva è stata già restituita al legittimo proprietario.
Le attrezzature, s'è appurato, erano state sottratte dall'albanese Albert Zemelj, di Portogruaro, rinchiuso dal novembre dello scorso anno nel carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia. Zemelj, 30 anni e una sfilza di reati contro il patrimonio, tre mesi fa si era reso protagonista di una serie di furti, in particolare in negozi di abbigliamento di Azzano Decimo e dintorni. Sempre ad Azzano era stato commesso il furto ai danni di un imprenditore edile, anch'egli di origine albanese, sul quale hanno indagato i carabinieri della locale stazione. Parte della refurtiva era già stata recuperata a seguito dell'arresto di Zemelj, avvenuto a novembre: era stato bloccato dai carabinieri di Portogruaro, il suo paese ufficiale di residenza (era senza fissa dimora), dopo un furto messo a segno in un negozio di frutta e verdura nella città del Lemene. Gli agenti dell'Aster Sile, nel perlustrare la casa abbandonata, mai avrebbero pensato di ritrovarvi parte dell'attrezzatura sottratta all'impresario edile.
Zemelj, processato a Venezia, uscirà dal carcere a fine estate.
CHIONS. Un agente di polizia municipale è stato aggredito l'altro pomeriggio da un extracomunitario nelle campagne di Chions. L'agente trentaduenne ha subito, in seguito a una colluttazione, la sospetta lesione di un tendine della caviglia. Al pronto soccorso dell'ospedale di Pordenone è stato medicato e quindi dimesso con una prognosi di 15 giorni. L'aggressore, più volte raggiunto da provvedimenti d'espulsione mai ottemperati, è stato arrestato.
Tutto è accaduto poco dopo le 14. Agli agenti della polizia municipale del consorzio Aster Sile era stata segnalata la presenza di un uomo di colore che camminava sul ciglio della strada, in una posizione pericolosa, sulla statale 251, nel tratto che dal territorio di Azzano Decimo porta a quello di Chions. Gli agenti si sono avvicinati all'uomo, il 35enne Emeka Ekweburu, originario della Liberia, che si è dato alla fuga. Dopo avere scavalcato il muretto di un terreno privato, lasciando di stucco il proprietario che si è visto sbucare vicino a casa l'individuo, in pochi minuti ha raggiunto a piedi un fabbricato abbandonato nelle campagne chionsesi. Con l'auto di servizio, attraverso una strada bianca, gli agenti sono riusciti a raggiungere Ekweburu. Appena gli si sono avvicinati, sono stati però colpiti con calci e pugni. L'agente di 32 anni è stato colpito al piede.
Ricondotto alla calma, Emeka Ekweburu è stato portato al comando dell'Aster per gli accertamenti di rito, venendo poi dichiarato in arresto.
Mentre l'agente di polizia locale veniva sottoposto alle cure del caso nel pronto soccorso dell'ospedale di Pordenone, negli uffici di Azzano Decimo si scopriva il lungo "curriculum" del liberiano, già espulso tre volte con provvedimenti delle questure di Venezia, di Pordenone (nel 2009) e di Bari, città in cui aveva fatto richiesta (negata) di asilo politico. In tutti questi anni Ekweburu non aveva mai ottemperato gli ordini dei vari questori di lasciare il territorio nazionale. Aveva anche rimediato un foglio di via dal Comune di Azzano Decimo e aveva subito due condanne proprio per la posizione illegittima sul territorio nazionale. Per tre volte poi è stato denunciato per avere fornito false generalità. Ieri è stato arrestato e portato nel carcere di Pordenone con le accuse di resistenza e violenza aggravata a pubblico ufficiale.
Recuperate attrezzature edili rubate
AZZANO. Sono stati recuperati ad Azzano Decimo, in una casa abbandonata, alcuni attrezzi da lavoro trafugati a un imprenditore edile albanese nel novembre dello scorso anno. Gli agenti della polizia locale del consorzio Aster Stile hanno ritrovato una smerigliatrice, una sega circolare, e un trapano con relativa attrezzatura. La refurtiva è stata già restituita al legittimo proprietario.
Le attrezzature, s'è appurato, erano state sottratte dall'albanese Albert Zemelj, di Portogruaro, rinchiuso dal novembre dello scorso anno nel carcere di Santa Maria Maggiore a Venezia. Zemelj, 30 anni e una sfilza di reati contro il patrimonio, tre mesi fa si era reso protagonista di una serie di furti, in particolare in negozi di abbigliamento di Azzano Decimo e dintorni. Sempre ad Azzano era stato commesso il furto ai danni di un imprenditore edile, anch'egli di origine albanese, sul quale hanno indagato i carabinieri della locale stazione. Parte della refurtiva era già stata recuperata a seguito dell'arresto di Zemelj, avvenuto a novembre: era stato bloccato dai carabinieri di Portogruaro, il suo paese ufficiale di residenza (era senza fissa dimora), dopo un furto messo a segno in un negozio di frutta e verdura nella città del Lemene. Gli agenti dell'Aster Sile, nel perlustrare la casa abbandonata, mai avrebbero pensato di ritrovarvi parte dell'attrezzatura sottratta all'impresario edile.
Zemelj, processato a Venezia, uscirà dal carcere a fine estate.
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