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Data di pubblicazione: 22 febbraio 2010

Magistrato denunciato: verità nei filmati

Gazzetta di Reggio
Emilia-Romagna
CARPI. Ormai è muro contro muro fra la polizia municipale di Carpi e il sostituto procuratore Luciano Padula che è stato denunciato dai vigili per guida in stato d'ebbrezza, oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale. Fra le due versioni della vicenda - che sembrano sempre più distanti - s'incuneano i filmati delle telecamere presenti nel comando dei vigili sia all'e sterno sia all'interno della sede di via 3 Febbraio. Immagini che potrebbero chiarire «molto» su botte e manette scattate.

Tramite il suo difensore - l'avvocato modenese Giulio Garuti - il pm Padula sostiene di non aver aggredito nessuno, anzi di essere stato picchiato (è stato schiaffeggiato, ha perso sangue?) e ciò viene dimostrato dal referto medico stilato successivamente in ospedale in cui è stata diagnosticata una prognosi di sette giorni.

Di diverso avviso la polizia municipale carpigiana che accusa il magistrato d'aver aggredito i vigili che tentavano d'a mmanettarlo.

Anche due agenti della polizia muncipale si sono recati al pronto soccorso: dopo essere stati medicati, le dimissioni con alcuni giorni di prognosi.

Un aiuto per capire dove stia la verità potrebbe arrivare da quanto «catturato» dalle telecamere del comando, anche se non sono presenti in tutti i locali (alcune riprendono, invece, quanto avviene all'esterno della sede dei vigili).

Nell'insieme una vicenda che ha creato un clima pesantissimo al comando di via Tre Febbraio dove si teme possa arrivare la controdenuncia del pubblico ministero Padula.

«Noi siamo tranquilli - dice l'assessore alla Sicurezza e vicesindaco Lorena Borsari - perché gli agenti si sono comportati secondo l'iter previsto. La Legge, voglio sottolinearlo, è uguale per tutti».

Luisa Turci, assessore alla polizia locale delle Terre d'Argine, si associa.

«Ribadisco la legittimità dell'azione dei vigili intervenuti - spiega Turci - e auspico che la magistratura chiarisca le circostanze di quanto avvenuto fugando tutti i dubbi sul comportamento degli agenti coinvolti: agenti che stavano svolgendo controlli sulle strade del territorio, così come deciso a suo tempo, proprio per perseguire gli automobilisti che si mettono in macchina dopo avere bevuto troppo».


Parole a cui l'avvocato Garuti - difensore del pm Padula - non ha voluto replicare, lasciando ai prossimi giorni l'eventualità di nuove «mosse» da illustrare alla stampa. Controdenunce in arrivo? Staremo a vedere.

Da venerdì il magistrato sarebbe in ferie. Cosa rischia sul piano disciplinare?

Dipende molto dall'esito del processo che dovrà affrontare in tribunale ad Ancona (il foro marchigiano è competente per le vicende giudiziarie che coinvolgono i magistrati che operano a Reggio). Su quanto accaduto sarà il procuratore generale di Bologna ad inviare la segnalazione al Csm, primo «atto» dell'iter legato al procedimento disciplinare.


Fonte:
Gazzetta di Reggio


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Una paletta che si alza nel buio di una strada giù di mano. Un uomo in divisa che s'avvicina pronto con l'alcoltest. E' il «fine serata» che temono in tanti, tantissimi, in tempi come questi in cui bastano un paio di bicchieri e sei spacciato. L'altra notte però è successo a L.P., 46 anni, parmigiano, su una strada alla periferia di Carpi nel Modenese e la notizia diventa subito delicata, perché lui è un magistrato della Repubblica, sostituto procuratore da anni di stanza a Reggio Emilia.
L.P. era stato stato fermato l'altra notte da una pattuglia del­la polizia municipale carpigiana e alla fine è stato denunciato per guida in stato di ebbrezza e anche resistenza a pubblico ufficiale.
Ieri sera il suo legale, Giulio Garuti del foro di Modena, ha diffuso una dichiarazione scritta.
Tiene a precisare, l'avvocato, «che le notizie pervenute alla stampa descrivono i fatti in modo del tutto diverso dal loro ef­fettivo verificarsi, posto che il tasso alcolemico riscontrato è risultato superiore ai limiti di leg­ge per effetto della interazione di un farmaco prescritto da medico specialista e che nessuna condotta di resistenza è stata frapposta, essendosi il mio assistito limitato a criticare le modalità formali di effettuazione dell'intervento degli agenti della polizia municipale».
«Per queste ragioni conclude l'avvocato Garuti contesto ogni addebito sicuro che tutti i dubbi saranno al più presto fugati nelle opportune sedi».

Fonte:
Gazzetta di Parma

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