Data di pubblicazione:
29 gennaio 2010
Roberto Benigni è il neo-comandante di Frosinone
Fonte:
Il Tempo
Regione:
Lazio
È quasi ufficiale. Sembra infatti che da ieri la polizia locale abbia nominato il nuovo comandante. Si tratterebbe di Roberto Benigni.
Così come riferito dal dirigente del personale Vincenzo Giannotti dopo la modifica della graduatoria concorsuale. Ma in tutto questo rebus e mistero frusinate ad avere sempre più il dente avvelenato è l'ex comandante Massimiliano Mancini colpito come un fulmine a ciel sereno dalla revoca dell'incarico di dirigente del Corpo. «Sono avvilito spiega per la seconda volta, a distanza di quasi un anno dalla reintegrazione, l'amministrazione ha deciso nuovamente di andare contro l'ordine di un collegio composto da tre giudici, riproponendo un atto che è stato annullato dalla stessa magistratura perché dichiarato illegittimo». Ciò che è peggio continua Mancini è «che all'udienza per il giudizio di merito da me richiesto e fissato proprio ieri, l'amministrazione non è venuta a sostenere le proprie ragioni, non ha portato le asserite prove della mia colpevolezza, chiedendo al giudice di annullare la mia reintegrazione, ma ha ottenuto un rinvio di alcuni mesi, mentre fingeva di voler raggiungere un accordo attraverso una transazione». Per converso, l'amministrazione, nella figura del dirigente Giannotti ha sempre sostenuto che «fatti gravi non consentono la continuazione del ruolo». E proprio in virtù di tali vizi ha provveduto alla nomina (per scorrimento della graduatoria) del nuovo dirigente. «Ora conclude Mancini a parte i danni del primo licenziamento, la multa per l'illegittimo licenziamento (che prevede un minimo di 5 mensilità), i danni biologici e di immagine, quando il giudice del lavoro disporrà un nuovo reintegro, chi dei due nominati sarà il comandante legittimo?».
Fonte:
Il Tempo
Così come riferito dal dirigente del personale Vincenzo Giannotti dopo la modifica della graduatoria concorsuale. Ma in tutto questo rebus e mistero frusinate ad avere sempre più il dente avvelenato è l'ex comandante Massimiliano Mancini colpito come un fulmine a ciel sereno dalla revoca dell'incarico di dirigente del Corpo. «Sono avvilito spiega per la seconda volta, a distanza di quasi un anno dalla reintegrazione, l'amministrazione ha deciso nuovamente di andare contro l'ordine di un collegio composto da tre giudici, riproponendo un atto che è stato annullato dalla stessa magistratura perché dichiarato illegittimo». Ciò che è peggio continua Mancini è «che all'udienza per il giudizio di merito da me richiesto e fissato proprio ieri, l'amministrazione non è venuta a sostenere le proprie ragioni, non ha portato le asserite prove della mia colpevolezza, chiedendo al giudice di annullare la mia reintegrazione, ma ha ottenuto un rinvio di alcuni mesi, mentre fingeva di voler raggiungere un accordo attraverso una transazione». Per converso, l'amministrazione, nella figura del dirigente Giannotti ha sempre sostenuto che «fatti gravi non consentono la continuazione del ruolo». E proprio in virtù di tali vizi ha provveduto alla nomina (per scorrimento della graduatoria) del nuovo dirigente. «Ora conclude Mancini a parte i danni del primo licenziamento, la multa per l'illegittimo licenziamento (che prevede un minimo di 5 mensilità), i danni biologici e di immagine, quando il giudice del lavoro disporrà un nuovo reintegro, chi dei due nominati sarà il comandante legittimo?».
Fonte:
Il Tempo
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