Data di pubblicazione:
03 novembre 2008
Tombe vendute in nero a insaputa del Comune
Fonte:
Primonumero
Regione:
Molise
Termoli.
"Loculo libero disponibile. Per informazioni rivolgersi al comando di Polizia Municipale di piazza Olimpia". Strano cartello quello affisso su un gran numero di tombe del cimitero termolese. Molti visitatori, in questi giorni dedicati alla ricorrenza dei defunti, lo hanno notato senza sapere e neppure immaginare che dietro quell'insolito foglietto c'è un storia torbida (e ancora da chiarire del tutto) di cui si sono occupati i Vigili Urbani e da un po' anche la Procura della Repubblica col risultato per ora che un dipendente del Comune è stato sospeso dal servizio.
La storia si potrebbe sintetizzare così: quei loculi (un'ottantina quelli individuati finora) sono stati acquistati da privati cittadini che hanno sborsato fior di soldi per entrarne in possesso, ma non sono di nessuno. O meglio: sono tuttora d proprietà comunale. Una matassa difficile da sbrogliare.
Altrove, e in altre occasioni, vicende simili sono state definite ""il racket del caro estinto". Qui, in realtà, non ci sarebbe alcun racket, ma un "raggiro messo in atto da uno o più dipendenti pubblici per far entrare nelle loro tasche denari destinati alle casse municipali.
L'indagine dei vigili urbani era iniziata nel marzo di quest'anno. Improvvisamente un impiegato dei Servizi Cimiteriali del Comune di Termoli venne sospeso perché sospettato di "irregolarità". Il sospetto, allora, era che l'impiegato "infedele" si limitasse a chiedere una sorta di "mazzetta sottobanco in cambio dell'assegnazione dei loculi in migliore posizione. Ma in seguito a una serie di accertamenti è emersa un'altra realtà: molti atti di vendita dei loculi erano fittizi, basati su una scrittura privata con cui i cittadini si impegnavano a versare i soldi - non si sa a chi: forse all'impiegato infedele, forse a qualcun altro - credendo così di entrare in possesso di uno spazio cimiteriale.
Ed ecco due cose inspiegabili. La prima: che ragione avevano gli acquirenti delle tombe di accettare una procedura così inusuale invece di seguire la normale trafila? Forse veniva loro proposto uno sconto? La seconda: il dipendente dei Sevizi Cimiteriali una volta allontanato dal servizio, con conseguente azzeramento dello stipendio, non ha mai protestato, né si è attivato (almeno finora) per essere reintegrato.
Il problema che si pone adesso è quello di capire quanti loculi sono stati "ceduti" in questo modo, quanti soldi sono stati sottratti al Comune, e come comportarsi con i cittadini che sono tutt'ora convinti di essere proprietari di uno spazio al camposanto che invece risulta ancora invenduto.
Proprio per questo il 18 ottobre la Giunta Comunale ha approvato una delibera con cui è stato dato "incarico ai vigili urbani di effettuare una sorta di censimento visto che il commercio in nero dei loculi potrebbe avere proporzioni ben più vaste di quelle immaginate finora e che si sia consolidato nel tempo, dopo molti anni di pratica. Attualmente "sono una ottantina i loculi classificati come di 'dubbia titolarità', e cioè quelli per cui non esistono documenti in grado di certificare la regolare compravendita, ma questo numero è frutto di un "censimento" che per il momento ha riguardato soltanto il secondo lotto del cimitero termolese. Fra l'altro, alcuni di questi spazi sono nel frattempo stati occupati.
C'è di più: a quanto pare "la prassi della scrittura privata avrebbe avuto come protagonisti anche alcuni semplici cittadini che negli anni passati acquistarono in blocco un certo numero di loculi senza neanche l'urgenza dettata dal decesso di un parente. Un 'investimento' che avrebbe fruttato anche "duemila euro per la cessione a terzi di ciascuno spazio.
Inoltre c'è il sospetto che dietro questo business dei defunti non ci fosse solo l'impiegato sospeso dal servizio, ma che "altri complici lo abbiano aiutato o, addirittura, guidato per consentirgli di mettere in piedi la truffa. Un sospetto che dovrà chiarire la Procura di Larino destinataria, poco tempo fa, di un dossier della Polizia Municipale.
Fonte:
Primonumero
"Loculo libero disponibile. Per informazioni rivolgersi al comando di Polizia Municipale di piazza Olimpia". Strano cartello quello affisso su un gran numero di tombe del cimitero termolese. Molti visitatori, in questi giorni dedicati alla ricorrenza dei defunti, lo hanno notato senza sapere e neppure immaginare che dietro quell'insolito foglietto c'è un storia torbida (e ancora da chiarire del tutto) di cui si sono occupati i Vigili Urbani e da un po' anche la Procura della Repubblica col risultato per ora che un dipendente del Comune è stato sospeso dal servizio.
La storia si potrebbe sintetizzare così: quei loculi (un'ottantina quelli individuati finora) sono stati acquistati da privati cittadini che hanno sborsato fior di soldi per entrarne in possesso, ma non sono di nessuno. O meglio: sono tuttora d proprietà comunale. Una matassa difficile da sbrogliare.
Altrove, e in altre occasioni, vicende simili sono state definite ""il racket del caro estinto". Qui, in realtà, non ci sarebbe alcun racket, ma un "raggiro messo in atto da uno o più dipendenti pubblici per far entrare nelle loro tasche denari destinati alle casse municipali.
L'indagine dei vigili urbani era iniziata nel marzo di quest'anno. Improvvisamente un impiegato dei Servizi Cimiteriali del Comune di Termoli venne sospeso perché sospettato di "irregolarità". Il sospetto, allora, era che l'impiegato "infedele" si limitasse a chiedere una sorta di "mazzetta sottobanco in cambio dell'assegnazione dei loculi in migliore posizione. Ma in seguito a una serie di accertamenti è emersa un'altra realtà: molti atti di vendita dei loculi erano fittizi, basati su una scrittura privata con cui i cittadini si impegnavano a versare i soldi - non si sa a chi: forse all'impiegato infedele, forse a qualcun altro - credendo così di entrare in possesso di uno spazio cimiteriale.
Ed ecco due cose inspiegabili. La prima: che ragione avevano gli acquirenti delle tombe di accettare una procedura così inusuale invece di seguire la normale trafila? Forse veniva loro proposto uno sconto? La seconda: il dipendente dei Sevizi Cimiteriali una volta allontanato dal servizio, con conseguente azzeramento dello stipendio, non ha mai protestato, né si è attivato (almeno finora) per essere reintegrato.
Il problema che si pone adesso è quello di capire quanti loculi sono stati "ceduti" in questo modo, quanti soldi sono stati sottratti al Comune, e come comportarsi con i cittadini che sono tutt'ora convinti di essere proprietari di uno spazio al camposanto che invece risulta ancora invenduto.
Proprio per questo il 18 ottobre la Giunta Comunale ha approvato una delibera con cui è stato dato "incarico ai vigili urbani di effettuare una sorta di censimento visto che il commercio in nero dei loculi potrebbe avere proporzioni ben più vaste di quelle immaginate finora e che si sia consolidato nel tempo, dopo molti anni di pratica. Attualmente "sono una ottantina i loculi classificati come di 'dubbia titolarità', e cioè quelli per cui non esistono documenti in grado di certificare la regolare compravendita, ma questo numero è frutto di un "censimento" che per il momento ha riguardato soltanto il secondo lotto del cimitero termolese. Fra l'altro, alcuni di questi spazi sono nel frattempo stati occupati.
C'è di più: a quanto pare "la prassi della scrittura privata avrebbe avuto come protagonisti anche alcuni semplici cittadini che negli anni passati acquistarono in blocco un certo numero di loculi senza neanche l'urgenza dettata dal decesso di un parente. Un 'investimento' che avrebbe fruttato anche "duemila euro per la cessione a terzi di ciascuno spazio.
Inoltre c'è il sospetto che dietro questo business dei defunti non ci fosse solo l'impiegato sospeso dal servizio, ma che "altri complici lo abbiano aiutato o, addirittura, guidato per consentirgli di mettere in piedi la truffa. Un sospetto che dovrà chiarire la Procura di Larino destinataria, poco tempo fa, di un dossier della Polizia Municipale.
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Primonumero
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