Data di pubblicazione:
12 marzo 2008
IV rapporto Apat sulla qualità dell'ambiente
Fonte:
Adnkronos
Roma, 11 mar. (Adnkronos/Ign) - E' Roma la città con più auto. E' quanto emerge dal IV rapporto Apat sulla qualità dell'ambiente nei 24 capoluoghi di provincia italiani sopra i 150 mila abitanti, presentato nella sede romana dell'agenzia. Dal 2000 al 2006, Milano registra un calo dei veicoli del 9%, mentre in molte città del sud cresce il numero di auto, in linea col trend nazionale: Taranto aumenta del 10,8% mentre Napoli fa eccezione, con una diminuzione del 6,0%. Tra le 24 città, la capitale è quella con più auto ogni mille abitanti anche se nell'ultimo anno scende a 699 veicoli (-4,5%); a Nord il record spetta a Modena, con 651 vetture e al sud il valore maggiore è quello di Catania (680).
Continua a crescere dunque il numero dei veicoli in Italia, anche se in modo non omogeneo, ma aumenta anche il numero di auto a basse emissioni, con le Euro 4 che superano il 10% in tutte le città, con il valore più alto a Roma (24,6%), dove in sei anni sono aumentate del 129%. Sempre di più anche le auto a gasolio, con percentuali sopra il 30% a Torino, Parma, Roma, Foggia, Bari e Taranto, come quelle di grossa cilindrata, che a Milano sono ormai l'11% del totale e a Brescia il 10,5%.
Secondo il rapporto Apat le città italiane sono sempre più verdi. Il verde pubblico mostra un incremento in tutte le 24 città italiane sopra i 150mila abitanti, con l'eccezione di Messina: Napoli ottiene i risultati migliori, con una crescita del 19,5% tra 2000 e 2006, seguita da Cagliari con l'8% e Torino col 5,6%. Negli ultimi sette anni la disponibilità per abitante è aumentata di 23 metri quadri a Napoli (da 5 a 28 metri quadri), anche se Verona è la città che ne ha di più in assoluto, con 363 metri quadri a persona, seguita da Cagliari con 282.
In tema di rifiuti, è Padova ad aggiudicarsi il primato nella raccolta differenziata: nella città veneta nel 2006 si è toccato il 39%. Buone performance anche a Torino col 36,7%, Brescia col 35,8% e Prato col 35,3%. Restano sotto il 10% città come Cagliari, Napoli, Catania e Messina. Secondo il rapporto, nelle grandi città, tra 2002 e 2006 la produzione di rifiuti è cresciuta del 5,1%, molto meno che nel resto del Paese, che ha avuto nello stesso periodo una media nazionale dell'8,9%.
Le emissioni totali di Pm10 diminuiscono in tutte le città rispetto al 2000, dal -4% di Taranto al -67% di Brescia. Inoltre, l'80% delle 24 città di cui si dispone dell'informazione non ha superato i limiti di emissioni previsti dalla legge in materia di installazione di impianti che generano campi elettromagnetici, specie quelli per la telefonia mobile.
Secondo quanto emerge dal rapporto diminuisce il consumo di acqua per uso domestico nelle città, mentre aumenta l'utilizzo pro capite del gas metano per uso domestico e riscaldamento. Il consumo di acqua è sceso dai 75,3 metri cubi del 2000 ai 69,4 del 2006, anche se rispetto al 2005 è rimasto pressoché invariato. Tra le città più 'sprecone' Torino, con 88,8 metri cubi per abitante, Brescia, con 84,4 e Roma, con 83,4 metri cubi; tra quelle che hanno consumato di meno, invece, le 'migliori' sono Livorno, con 47,4 metri cubi per abitante.
In quanto a consumo pro capite di gas metano per uso domestico e riscaldamento, nelle 24 città analizzate, nel 2006 registra in media un aumento percentuale del 6,7% rispetto al 2000. Le città in cui risulta più evidente sono Palermo (+40,3%), Catania (34,9%), Genova (25,5%) e Bari (24,5%). Una riduzione invece si evidenzia nella città di Milano, dove è calato del 22,1%.
Infine, è generalmente pulito il mare delle principali città italiane e delle loro province, con il 91,3% delle acque costiere risultate idonee alla balneazione. Dagli esami effettuati tra 2006 e 2007 in 63 punti della costa intorno alle aree urbane, la situazione appare critica a Roma e a Manfredonia (Foggia), mentre il mare è di qualità media a Genova, Livorno, Napoli e Bari.
***
Fonte:
Adnkronos - Ign e
APAT - Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i servizi Tecnici
Continua a crescere dunque il numero dei veicoli in Italia, anche se in modo non omogeneo, ma aumenta anche il numero di auto a basse emissioni, con le Euro 4 che superano il 10% in tutte le città, con il valore più alto a Roma (24,6%), dove in sei anni sono aumentate del 129%. Sempre di più anche le auto a gasolio, con percentuali sopra il 30% a Torino, Parma, Roma, Foggia, Bari e Taranto, come quelle di grossa cilindrata, che a Milano sono ormai l'11% del totale e a Brescia il 10,5%.
Secondo il rapporto Apat le città italiane sono sempre più verdi. Il verde pubblico mostra un incremento in tutte le 24 città italiane sopra i 150mila abitanti, con l'eccezione di Messina: Napoli ottiene i risultati migliori, con una crescita del 19,5% tra 2000 e 2006, seguita da Cagliari con l'8% e Torino col 5,6%. Negli ultimi sette anni la disponibilità per abitante è aumentata di 23 metri quadri a Napoli (da 5 a 28 metri quadri), anche se Verona è la città che ne ha di più in assoluto, con 363 metri quadri a persona, seguita da Cagliari con 282.
In tema di rifiuti, è Padova ad aggiudicarsi il primato nella raccolta differenziata: nella città veneta nel 2006 si è toccato il 39%. Buone performance anche a Torino col 36,7%, Brescia col 35,8% e Prato col 35,3%. Restano sotto il 10% città come Cagliari, Napoli, Catania e Messina. Secondo il rapporto, nelle grandi città, tra 2002 e 2006 la produzione di rifiuti è cresciuta del 5,1%, molto meno che nel resto del Paese, che ha avuto nello stesso periodo una media nazionale dell'8,9%.
Le emissioni totali di Pm10 diminuiscono in tutte le città rispetto al 2000, dal -4% di Taranto al -67% di Brescia. Inoltre, l'80% delle 24 città di cui si dispone dell'informazione non ha superato i limiti di emissioni previsti dalla legge in materia di installazione di impianti che generano campi elettromagnetici, specie quelli per la telefonia mobile.
Secondo quanto emerge dal rapporto diminuisce il consumo di acqua per uso domestico nelle città, mentre aumenta l'utilizzo pro capite del gas metano per uso domestico e riscaldamento. Il consumo di acqua è sceso dai 75,3 metri cubi del 2000 ai 69,4 del 2006, anche se rispetto al 2005 è rimasto pressoché invariato. Tra le città più 'sprecone' Torino, con 88,8 metri cubi per abitante, Brescia, con 84,4 e Roma, con 83,4 metri cubi; tra quelle che hanno consumato di meno, invece, le 'migliori' sono Livorno, con 47,4 metri cubi per abitante.
In quanto a consumo pro capite di gas metano per uso domestico e riscaldamento, nelle 24 città analizzate, nel 2006 registra in media un aumento percentuale del 6,7% rispetto al 2000. Le città in cui risulta più evidente sono Palermo (+40,3%), Catania (34,9%), Genova (25,5%) e Bari (24,5%). Una riduzione invece si evidenzia nella città di Milano, dove è calato del 22,1%.
Infine, è generalmente pulito il mare delle principali città italiane e delle loro province, con il 91,3% delle acque costiere risultate idonee alla balneazione. Dagli esami effettuati tra 2006 e 2007 in 63 punti della costa intorno alle aree urbane, la situazione appare critica a Roma e a Manfredonia (Foggia), mentre il mare è di qualità media a Genova, Livorno, Napoli e Bari.
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Fonte:
Adnkronos - Ign e
APAT - Agenzia per la Protezione dell'Ambiente e per i servizi Tecnici
Le tabelle sulla qualità dell'ambiente urbano | 289,2 kB | |
Il rapporto integrale sulla qualità delle aree urbane | 1,1 MB | |
Il comunicato stampa | 34,7 kB |
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