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Data di pubblicazione: 25 febbraio 2008

Anche ad Alghero è polemica sui photored

Alguer.it
Puglia
Dopo le proteste di tanti esponenti politici, arrivano le lamentele dei cittadini. L'articolo 169 del Regolamento di esecuzione e di attuazione del Codice della Strada impone il funzionamento dei semafori in città in determinati orari. "Il funzionamento degli impianti semaforici a tempi fissi è vietato dalle ore 23.00 alle ore 7.00. E' consentito per quelli comandati automaticamente dai veicoli (lungomare Barcellona), per quelli "a richiesta" azionati dai pedoni e per quelli coordinati o a più programmi, in cui sia previsto uno specifico programma notturno con durata ridotta del ciclo semaforico", recita testualmente il Codice. Ad Alghero però, i semafori rimangono in funzione anche 24 ore. Per motivi di "eccessivo traffico" e "sicurezza", infatti, l'amministrazione deroga, e così gli impianti rimangono sempre illuminati. Accesi solo quelli convenienti però. Gli unici semafori funzionanti nelle ore notturne, infatti, sono proprio quelli in cui risultano installate le telecamere per rilevare le infrazioni. Luci accese nell'incrocio di via XX Settembre e via Giovanni XXIII (con annesso quello su via Sassari obbligatoriamente, altrimenti sarebbe ingorgo) e all'uscita della città, in direzione Sassari. I due incroci, nonostante nemmeno in passato, siano mai stati noti ai cittadini come teatro di gravi o continui incidenti, e nonostante il traffico notturno sia assolutamente irrilevante, sono gli unici considerati pericolosi, e come tali, meritevoli di semaforo. «Davvero assurdo – dichiara con fare scocciato un avvocato alle prese con alcuni ricorsi – ad Alghero ci sono numerosi incroci "non pericolosi" almeno quanto quelli, ma mai i semafori sono rimasti accesi oltre l'orario limite». «E' una deroga al business - continua – perché non c'è altro motivo per tenere accesi gli impianti se non quello di fare cassa». Problema simile si riscontra anche negli accessi al centro storico, dove l'amministrazione ha installato due telecamere per monitorare il traffico e combinare contravvenzioni. L'ingresso al centro, infatti, potrebbe essere impedito con semplici dissuasori telecomandati che permettono il passaggio ai soli autorizzati. Un meccanismo tanto semplice quanto vecchio. Unico punto a sfavore, però, non garantisce alla ditta concessionaria delle telecamere e al Comune di fare cassa. Davvero un brutto periodo per i concessionari delle postazioni per fotografare le autovetture e combinare sanzioni. Migliaia i verbali cassati dalla magistratura tra Perugia e Milano e decine gli impianti posti sotto sequestro. E' di qualche giorno fa poi, lo scandalo denunciato dal noto programma televisivo "Le Iene", che ha coinvolto numerosi agenti della Polizia Municipale in stretta combine con i concessionari degli impianti. E intanto, in tutta Italia, la protesta sale.


Fonte:
Alguer.it

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