Data di pubblicazione:
13 marzo 2007
Strappate 10.000 multe
Fonte:
Il Centro
Regione:
Abruzzo
PESCARA. «Dammi sta multa, ci penso io...». Così l’ufficiale dei vigili urbani rispondeva al cittadino amico che gli chiedeva aiuto per cancellare la contravvenzione. Poche parole, intercettate di nascosto, sono bastate alla Guardia di Finanza per far decollare l’inchiesta sui punti non tolti alle patenti e sui verbali di infrazione al Codice stradale strappati. Le Fiamme gialle hanno scoperto una truffa colossale: 10mila multe sparite, con un danno all’Erario di 500mila euro.
Le due inchieste sono strettamente collegate tra di loro. Determinante è stato un esposto presentato alla procura di Pescara dal comandante della polizia municipale,
Ernesto Grippo, che punta anche alla moralizzazione dei corpo dei vigili urbani. Tra il 2003 e il 2004, 13 mila punti non sono stati cancellati dalle patenti degli amici. Una prima spiegazione non è da reato. Il ministero dei Trasporti, infatti, aveva ricevuto da Pescara documenti cartacei dei punti da togliere, e li aveva rimandati al mittente chiedendoli in formato on-line. Ma questi, da Pescara, non sono mai stati inviati a Roma. Così migliaia di punti non sono stati cancellati.
DIECIMILA MULTE SPARITE. Il reato, anzi i reati di abuso, falso materiale e ideologico sono scattati con la scoperta delle 10mila multe strappate che hanno automaticamente graziato centinaia di cittadini per quanto riguarda i punti non tolti. Secondo la Finanza, bastava rivolgersi al vigile amico per non pagare la multa. In questo modo, sono finite nel cestino migliaia di contravvenzioni di ogni genere: dai divieti di sosta, agli eccessi di velocità, dalla guida senza cinture o con il telefonino acceso, al mancato rinnovo dell’assicurazione. Fatti non solo del 2004, ma anche del 2005 e dell’anno scorso.
Gli uomini della Finanza hanno dovuto allestire un proprio ufficio all’interno del comando della polizia municipale di via del Circuito. Da gennaio controllano e riscontrano verbali. I risultati sono questi: in un anno è stata accertata la sparizione di una montagna di multe, pari a un sesto delle 60mila elevate. La notizia indigna i cittadini che hanno pagato.
DIECI GLI INDAGATI. Nove indagati, per ora, si aggiungerebbero al nome del tenente colonnello,
Raffaele Roio, andato in pensione il primo maggio scorso. I reati ipotizzati a vario titolo nell’inchiesta condotta dal pm,
Paolo Pompa, sono quelli di abuso d’ufficio, falso ideologico e materiale. Ma c’è anche il danno erariale che dovrà essere accertato dalla Corte dei conti: non meno di 500mila euro non incassati dal Comune.
IL BLUFF DEI PUNTI. Sempre Grippo ha scoperto il bluff delle patenti a punti. Tra il 2003 e il 2004, migliaia di automobilisti raccomandati avrebbero beneficiato di favori dai vigili urbani. Sono 13mila i punti non tolti, anche in questo caso c’è il danno all’Erario. In altri 214 Comuni abruzzesi, però, è accaduta la stessa cosa. Da una indagine dell’Espresso (sul bluff delle patenti a punti) risulta che sono 4.384 i Comuni italiani che non hanno mai inviato al ministero dei Trasporti i punti da togliere.
Ma finora solo il comandante della polizia municipale di Pescara ha deciso di rendere pubblica la clamorosa denuncia e di avviare anche un’indagine interna che va parallela all’inchiesta della Finanza.
Fonte:
il Centro
Le due inchieste sono strettamente collegate tra di loro. Determinante è stato un esposto presentato alla procura di Pescara dal comandante della polizia municipale,
Ernesto Grippo, che punta anche alla moralizzazione dei corpo dei vigili urbani. Tra il 2003 e il 2004, 13 mila punti non sono stati cancellati dalle patenti degli amici. Una prima spiegazione non è da reato. Il ministero dei Trasporti, infatti, aveva ricevuto da Pescara documenti cartacei dei punti da togliere, e li aveva rimandati al mittente chiedendoli in formato on-line. Ma questi, da Pescara, non sono mai stati inviati a Roma. Così migliaia di punti non sono stati cancellati.
DIECIMILA MULTE SPARITE. Il reato, anzi i reati di abuso, falso materiale e ideologico sono scattati con la scoperta delle 10mila multe strappate che hanno automaticamente graziato centinaia di cittadini per quanto riguarda i punti non tolti. Secondo la Finanza, bastava rivolgersi al vigile amico per non pagare la multa. In questo modo, sono finite nel cestino migliaia di contravvenzioni di ogni genere: dai divieti di sosta, agli eccessi di velocità, dalla guida senza cinture o con il telefonino acceso, al mancato rinnovo dell’assicurazione. Fatti non solo del 2004, ma anche del 2005 e dell’anno scorso.
Gli uomini della Finanza hanno dovuto allestire un proprio ufficio all’interno del comando della polizia municipale di via del Circuito. Da gennaio controllano e riscontrano verbali. I risultati sono questi: in un anno è stata accertata la sparizione di una montagna di multe, pari a un sesto delle 60mila elevate. La notizia indigna i cittadini che hanno pagato.
DIECI GLI INDAGATI. Nove indagati, per ora, si aggiungerebbero al nome del tenente colonnello,
Raffaele Roio, andato in pensione il primo maggio scorso. I reati ipotizzati a vario titolo nell’inchiesta condotta dal pm,
Paolo Pompa, sono quelli di abuso d’ufficio, falso ideologico e materiale. Ma c’è anche il danno erariale che dovrà essere accertato dalla Corte dei conti: non meno di 500mila euro non incassati dal Comune.
IL BLUFF DEI PUNTI. Sempre Grippo ha scoperto il bluff delle patenti a punti. Tra il 2003 e il 2004, migliaia di automobilisti raccomandati avrebbero beneficiato di favori dai vigili urbani. Sono 13mila i punti non tolti, anche in questo caso c’è il danno all’Erario. In altri 214 Comuni abruzzesi, però, è accaduta la stessa cosa. Da una indagine dell’Espresso (sul bluff delle patenti a punti) risulta che sono 4.384 i Comuni italiani che non hanno mai inviato al ministero dei Trasporti i punti da togliere.
Ma finora solo il comandante della polizia municipale di Pescara ha deciso di rendere pubblica la clamorosa denuncia e di avviare anche un’indagine interna che va parallela all’inchiesta della Finanza.
Fonte:
il Centro
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