Data di pubblicazione:
02 febbraio 2007
Corte dei Conti: dubbi sui rinnovi dei CCNL
Fonte:
Confintesa
In occasione dell'apertura dell'anno giudiziario il Presidente della Corte dei Conti, Francesco Staderini, ha sollevato diversi dubbi tra cui quelli relativi alla reale copertura delle norme fissate in finanziaria che prevedono, solo nel 2008 come da noi precedentemente annunciato, il rinnovo dei contratti del pubblico impiego.
"Possono creare un buco nel bilancio dello Stato i contratti nei settori della sanita', della agenzie fiscali, delle regioni ed enti locali, degli enti pubblici non economici." E' quanto rileva il presidente della Corte dei Conti. I dubbi della Corte dei Conti si aggiungono a quelli sollevati da CONFINTESA circa la linearità delle affermazioni del Governo e della triplice all'indomani di un ennesimo "tavolo concertativo" nel quale erano state coinvolte esclusivamente le tre grosse confederazioni. Le stesse che adesso devono prendersi la responsabilità non solo dello slittamento di un anno del versamento in busta paga della quasi totalità degli aumenti contrattuali, ma anche della eventuale mancanza di copertura paventata dalla Corte dei Conti. Il Presidente della Corte ha anche affermato:
"Ancora si eccede con le consulenze esterne nella pubblica amministrazione." ed ha precisato che alcune pronunce dei magistrati contabili nel 2006 hanno riguardato
''il conferimento di incarichi di studio e consulenza a soggetti esterni all'amministrazione, accertando l'esistenza di notevoli danni erariali per il mancato utilizzo del personale e delle strutture interne all'organizzazione''. Ha terminato ricordando che la giurisprudenza considera illegittimi gli incarichi a professionisti esterni quando lo stesso compito puo' essere assegnato a funzionari interni alla P.A.
Le stesse affermazioni sono state ribadite più volte proprio dal nostro sindacato che vede nella
Pubblica Amministrazione una enorme risorsa per il paese che, però, non si vuole far funzionare a dovere, anche perchè, una volta resa efficiente ed efficace, sarebbe un potente strumento di indirizzo per il mondo del lavoro privato e per la politica, locale e nazionale.
Siamo con chi vuole opportunità di riscatto. La P.A. deve cessare di essere terreno di conquista della politica e del privato
"Possono creare un buco nel bilancio dello Stato i contratti nei settori della sanita', della agenzie fiscali, delle regioni ed enti locali, degli enti pubblici non economici." E' quanto rileva il presidente della Corte dei Conti. I dubbi della Corte dei Conti si aggiungono a quelli sollevati da CONFINTESA circa la linearità delle affermazioni del Governo e della triplice all'indomani di un ennesimo "tavolo concertativo" nel quale erano state coinvolte esclusivamente le tre grosse confederazioni. Le stesse che adesso devono prendersi la responsabilità non solo dello slittamento di un anno del versamento in busta paga della quasi totalità degli aumenti contrattuali, ma anche della eventuale mancanza di copertura paventata dalla Corte dei Conti. Il Presidente della Corte ha anche affermato:
"Ancora si eccede con le consulenze esterne nella pubblica amministrazione." ed ha precisato che alcune pronunce dei magistrati contabili nel 2006 hanno riguardato
''il conferimento di incarichi di studio e consulenza a soggetti esterni all'amministrazione, accertando l'esistenza di notevoli danni erariali per il mancato utilizzo del personale e delle strutture interne all'organizzazione''. Ha terminato ricordando che la giurisprudenza considera illegittimi gli incarichi a professionisti esterni quando lo stesso compito puo' essere assegnato a funzionari interni alla P.A.
Le stesse affermazioni sono state ribadite più volte proprio dal nostro sindacato che vede nella
Pubblica Amministrazione una enorme risorsa per il paese che, però, non si vuole far funzionare a dovere, anche perchè, una volta resa efficiente ed efficace, sarebbe un potente strumento di indirizzo per il mondo del lavoro privato e per la politica, locale e nazionale.
Siamo con chi vuole opportunità di riscatto. La P.A. deve cessare di essere terreno di conquista della politica e del privato
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