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Data di pubblicazione: 03 gennaio 2007

Annullate multe gestite da privato

Il Gazzettino
Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste

A Treviso il giudice di pace accoglie i ricorsi di due autisti, primi di una lunga serie presentata da automobilisti passati col rosso a Mogliano



La pubblica amministrazione non può delegare a un privato la gestione delle multe relative a violazioni del codice della strada. È con questa motivazione che l'ufficio del giudice di pace di Treviso ha annullato le prime due di una lunga lista di contravvenzioni contestate ad altrettanti autisti di bus dell'Actv, "colpevoli" di essere passati al rosso ad un semaforo nel Comune di Mogliano Veneto. Le sentenze sono state lette in aula, qualche giorno prima di Natale, dai giudici Chiozzi e Rodighiero, i quali hanno accolto i rispettivi ricorsi presentati dai legali dell'Azienda veneziana dei trasporti. Nelle prossime settimane dovranno essere decisi altri analoghi ricorsi presentati sempre dall'Actv. Ma la decisione dell'ufficio del giudice di Treviso riguarda da vicino tutti gli automobilisti che transitano lungo il Terraglio e che, nei mesi scorsi, sono stati multati per essere passati con il rosso allo stesso semaforo, quello che trova all'ingresso del paese per chi arriva da Mestre.
L'accertamento della violazione avviene in automatico: l'amministrazione, infatti, ha installato una telecamera che riprende il tratto di strada e "immortala" i veicoli che transitano nonostante la luce del semaforo non sia più di colore verde.


Il Comune di Mogliano, però, non si occupa direttamente della gestione delle contravvenzioni: ha delegato il compito ad una società di Sant'Arcangelo di Romagna, la Maggioli editore spa, la quale si occupa di tutte le procedure. Il conducente del mezzo multato, si vede quindi arrivare un verbale notificato da un soggetto privato, il quale dichiara di agire per conto della polizia municipale . «Una procedura irrituale e dunque nulla», ha contestato il legale dell'Actv, sostenendo che si pone in violazione di quanto previsto dagli articoli 12 e 201 del codice della strada, i quali stabiliscono che la notifica della multa deve essere effettuata dai messi comunali o da parte di un funzionario dell'amministrazione che ha accertato la violazione. «La notifica effettuata da soggetto sprovvisto di legittimità è del tutto inesistente - ha sostenuto l'Actv nel suo ricorso - Solo la relata dell'agente notificatore costituisce la prova del passaggio dell'atto da notificare dalla pubblica amministrazione che lo ha redatto, all'ufficio postale».


La difesa dell'Actv ha sollevato anche una seconda questione di nullità: i verbali di contestazione della violazione non sono stati sottoscritti dall'agente accertatore, e ciò in contrasto con quanto previsto dal codice della strada. La mancanza della firma, preclude infatti la riferibilità dell'atto ad un soggetto legittimato, e lo rende indeterminato.
I giudici di pace di Treviso hanno accolto le tesi proposte dalla difesa, annullando le contravvenzioni impugnate. Alla lettura della sentenza erano presenti anche il comandante della polizia municipale di Mogliano Veneto e un rappresentante della Prefettura, organismo al quale il conducente multato può proporre reclamo in prima istanza. Ora sulla delicata questione sarà chiamata a pronunciarsi la Corte di Cassazione, davanti alla quale il Comune ha impugnato la prima sentenza di annullamento di una contravvenzione notificata dalla Maggioli, su ricorso del farmacista del paese.

Gianluca Amadori -
Il Gazzettino



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