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Data di pubblicazione: 23 dicembre 2006

Prostituta nigeriana morde la mano ad un vigile

L'Eco del Chisone
Veneto
VOLVERA - Ha aggredito due Vigili urbani perché "interrotta" durante il suo lavoro, alle prese con un cliente: una prostituta nigeriana è stata arrestata per resistenza e violenza a pubblico ufficiale.
È accaduto martedì scorso quando, durante un servizio di perlustrazione nelle campagne di Gerbole, una pattuglia del servizio associato di Polizia municipale Airasca-Volvera nota un autocarro rosso parcheggiato su una stradina vicinale.
Gli agenti si avvicinano al camion. Alla guida non c'è nessuno, ma dal vano posteriore arrivano rumori inequivocabili. All'interno vengono sorpresi un uomo sulla trentina, torinese, sposato con famiglia, che per trascorrere il tempo della sua pausa pranzo decide di prodigarsi in effusioni con una giovane prostituta nigeriana.
La donna appena visti gli agenti tenta di scappare ma viene subito bloccata. I Vigili le intimano di fornire i documenti. Nulla da fare. Poi, al momento di salire in auto, va in escandescenze.
Inizia a urlare e dimenarsi: prima morde un vigile al polso destro e poi afferra per il collo l'altro agente. Dopo una faticosa colluttazione i Vigili riescono a fermare la ragazza e, grazie all'arrivo di una seconda pattuglia, la caricano sull'auto di servizio. Lucky, questo è il nome della 21enne nigeriana, viene arrestata per resistenza e violenza a pubblico ufficiale e condotta al carcere delle Vallette di Torino. La vicenda non è finita. Ulteriori accertamenti hanno consentito di stabilire che quella fornita era una delle quattro diverse identità che la ragazza, alternativamente, forniva in caso di controllo. Sotto altro nome la giovane era già stata colpita da un'ordinanza di espulsione firmata circa un anno fa dal questore di Vercelli. Sono stati i Carabinieri di None, perciò, a portarla nuovamente in carcere, da cui era stata rilasciata pochi minuti prima per aver violato la legge Bossi-Fini. L'attende il rimpatrio. Gli agenti di Volvera feriti nel corso del primo arresto, intanto, sono stati giudicati guaribili in pochi giorni dai medici del Pronto soccorso del S. Luigi di Orbassano.

Fonte:
L'Eco del Chisone

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