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Data di pubblicazione: 21 settembre 2006

"Ho soltanto annullato o ridotto qualche multa"

Il Tempo
Abruzzo
«Ho soltanto annullato o ridotto qualche multa» I primi particolari: un bar aperto illegalmente col sindaco malato che dall’ospedale avverte i carabinieri Si difende l’ex comandante della Polizia locale dell’Unione dei comuni della Frentania ma per ora resta in carcere

di FRANCESCO FLAMMINIO LANCIANO — Ha ammesso solo di aver annullato o ridotto gli importi di alcune contravvenzioni. Fiorenzo Laudadio, 50 anni di Fossacesia, ex comandante della polizia municipale dell'Unione dei Comuni della Frentania arrestato lunedì dai carabinieri di Atessa, ieri mattina è stato interrogato dal gip del tribunale di Lanciano Massimo Canosa. I reati che gli vengono contestati sono truffa, peculato, turbativa d'asta, abuso d'ufficio, distruzione di documenti. Laudadio ha respinto con forza l'accusa di aver truccato l'appalto per l'affidamento della gestione di un parco pubblico a Fossacesia e anche di aver utilizzato la carta carburanti dell'Unione per scopi personali. "Quei viaggi - avrebbe detto - erano tutte trasferte di lavoro, necessarie per seguire corsi di aggiornamento professionale". L'ex comandante ha poi smentito di aver gestito irregolarmente le assunzioni di vigili urbani a tempo determinato. Il gip ha comunque disposto che Laudadio resti in carcere, anche se il suo difensore, l'avvocato Marco Di Domenico, ha annunciato che presenterà istanza di revoca della misura cautelare. Sul fronte delle indagini iniziano ad emergere nel frattempo altri particolari: nell'inchiesta sarebbero coinvolti anche alcuni amministratori locali, che avrebbero chiesto a Laudadio di annullare alcune multe. Circostanze che i carabinieri stanno tentando di accertare. L'episodio relativo alla turbativa d'asta, invece, non si riferirebbe al semplice appalto per la manutenzione del verde del parco, ma riguarderebbe anche la gestione di un bar all'interno dei giardini che il Comune voleva dare in affidamento attraverso un bando pubblico cui aveva partecipato anche un gruppo di cui faceva parte il figlio del comandante. Approfittando dell'assenza del sindaco di Fossacesia Enrico Di Giuseppantonio, che si trovava nel nord Italia per alcune cure mediche, il bar era stato illegalmente aperto anche se sprovvisto di qualunque tipo di autorizzazione sanitaria e amministrativa. Furono i carabinieri, informati telefonicamente dallo stesso sindaco durante il ricovero, a recarsi sul posto e a disporre la chiusura del locale. Intanto sono iniziati ad Atessa gli interrogatori dei 40 indagati per la vicenda, che dovranno fornire chiarimenti sui presunti illeciti commessi da Laudadio.


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