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Data di pubblicazione: 05 agosto 2006

Un comandante di polizia municipale in Afghanistan

Comunicato stampa della Polizia Municipale di Bagnacavallo, Cotignola e Fusignano
Emilia-Romagna
A Herat, una città afgana di 400.000 abitanti al confine con l’Iran, dove opera la Task Force Lince dell’Esercito Italiano nell’ambito del PRT (Provincial Recunstruction Team) il contingente militare a guida NATO che ha l’incarico di ricostruire la provincia di Herat – tre milioni di abitanti -(in afghanistan le province equivalgono alle nostre regione) ha iniziato nei giorni scorsi a lavorare anche il Nucleo infortunistica stradale della Polizia del traffico della città, dopo il corso di formazione tenuto il mese scorso dal comandante della polizia municipale di Bagnacavallo, Roberto Faccani, responsabile della Protezione Civile della Bassa Romagna.
Dall'Esercito Italiano, il Police Traffic Dept di Herat ha avuto in donazione un furgone attrezzato per il rilievo degli incidenti, mentre dall'Italia sono arrivate - consegnate sempre dal Comandante Faccani - attrezzature varie ed equipaggiamenti per i servizi di viabilità. Di particolare rilievo sono state la donazione di un telemetro per il rilevamento delle distanze e la realizzazione della cartografia e di alcune macchine fotografiche (le prime in assoluto in dotazione alla Polizia del traffico di Herat). Donato anche un moderno TELELASER messo a disposizione dalla ditta ELTRAFF di Concorezzo: trattasi del primo rilevatore elettronico di velocità dell'Afghanistan.
Nel mese di agosto Faccani tornerà nella città afghana per verificare il livello raggiunto dal nuovo Nucleo infortunistica e controllare il lavoro effettuato in occasione degli incidenti stradale rilevati in questo periodo. Terrà inoltre un nuovo corso, questa volta imperniato sul disegno delle planimetrie e la creazione dei rapporti degli incidenti in formato digitale.
Lo seguirà anche una vigilessa dello stesso comando in quanto le autorità governative di Herat sono interessate ad inserire nel “Traffic Dept” anche alcune donne e hanno desiderio di vedere come lavorano le poliziotte italiane.
La Polizia Municipale di Bagnacavallo sta anche predisponendo un progetto per far svolgere ai poliziotti di Herat uno stage in alcuni comuni italiani (tra i quali ci potrebbero essere, oltre a Bagnacavallo, anche Lugo, Faenza e Ravenna) per apprendere sul campo le nuove tecniche della polizia locale.
In autunno inizieranno inoltre i nuovi progetti, approvati dal Ministero della Difesa nell’ambito delle attività CIMIC (Cooperazione civile/militare), riguardanti la progettazione di un moderno sistema viario della città, comprendente il segnalamento stradale e le aree di parcheggio e di tutela delle aree di interesse storico (come le nostre zone pedonali) specialmente nei pressi della famosa e bellissima Moschea Blu e dell’antichissimo fortilizio che proteggeva la città dalle incursioni iraniane. Il governo regionale ha già designato i funzionari del dipartimento del traffico che si occuperanno di alcuni temi individuati e seguiti dal Comandante Faccani: viabilità, segnaletica, patenti, registro veicoli, educazione stradale, sezione investigativa e infortunistica stradale. Il lavoro da fare è tantissimo ma assolutamente urgente. Basti pensare che la stragrande maggioranza dei conducenti è privo della patente di guida, che viene rilasciata soltanto da pochi mesi e per ora consiste in un documento scritto a mano. Non esiste un archivio patenti ma paradossalmente la punizione per chi viene sorpreso a guidare senza licenza di guida è estremamente severa: sei mesi di carcere. Un progetto di fondamentale importanza sarà perciò quello relativo alla campagna di informazione legata alla conoscenza delle norme del nuovo Codice della strada afghano.
La Polizia Municipale di Bagnacavallo sta già tracciando le linee guida per una campagna a vasto raggio - sulla base di ciò che avviene in Italia - da presentare alle autorità di Herat. Altro importante obiettivo è l’adeguamento dello standard operativo e funzionale della Polizia locale a quello previsto dall’Unione Europea, specialmente nel campo della polizia di prossimità.
Un altro importantissimo progetto in fase di progettazione riguarda la realizzazione di una centrale operativa “interforze” destinata alla gestione cittadine delle emergenze e che coinvolgerà Polizia stradale, pompieri e pronto soccorso.
Il Comandante Faccani ormai un veterano dell’Afghanistan, fin dal 2003 ha operato, sia come militare riservista, sia come rappresentante della Protezione Civile della Bassa Romagna e della Polizia Municipale di Bagnacavallo.
Da un decennio lavora con le Forze Armate Italiane in tutti i teatri esteri dove sono impiegati i contingenti militari per le operazioni di pace.
È stato diverse volte sia a Kabul e Herat; in precedenza si occupato di consegna di aiuti umanitari a ospedali ed orfanotrofi, carceri e scuole. Da oltre un anno lavora nell’ambito delle attività CIMIC del PRT e si reca a Herat con una cadenza trimestrale. Si è occupato della ristrutturazione del pronto soccorso dell’ospedale regionale, del trasporto di tre container di attrezzature sanitarie per lo stesso ospedale e del supporto umanitario a favore dell’orfanotrofio e del carcere femminile.
Di particolare rilievo la formazione, l’equipaggiamento e l’addestramento della Fire Brigade (il Corpo dei Pompieri). In novembre dello scorso anno i vigili del fuoco non avevano alcun equipaggiamento per fronteggiare gli incendi di una città che per grandezza e quasi come Bologna ed erano spettatori inermi di tante tragedie. A fine giugno sono stati equipaggiati con un primo veicolo antincendio e delle attrezzature necessarie per garantire il primo intervento.
Il comandante Faccani ha svolto un corso intensivo per i pompieri di Herat: dalle norme elementari di prevenzione incendi, all’addestramento sull’uso di estintori, idranti ed equipaggiamenti individuali di protezione, nonché addestramento specifico per la messa in sicurezza delle bombole di GPL che, incendiate per difetto o cattivo utilizzo, provocano tanti incendi e ustionati.
Nella prossima missione Faccani si occuperà anche di addestrare i pompieri al recupero delle persone, specialmente bimbi e donne, che cadono nei profondi pozzi di acqua realizzati a raso e privi di protezione.
Dall’Italia, utilizzando come sempre i mastodontici aerei militari C 130J, Faccani trasporterà a Herat le attrezzature destinate al recupero delle persone.
Il Comandante Roberto Faccani è particolarmente soddisfatto dei risultati delle oltre cento missioni CIMIC svolte in dieci anni nei teatri afgano, irakeno e dei Balcani (Bosnia, Kosovo, Albania), perché il consistente valore umanitario a favore delle popolazioni deboli di quelle nazioni (un aiuto per tre milioni di euro) è stato possibile grazie ad un lavoro “fianco a fianco” con le nostre Forze Armate Italiane e con un trattamento di pari dignità da parte loro.
Da rilevare che, a proposito della missione a Herat, per la prima volta la polizia locale italiana è stata impiegata nell’ambito di una missione di Peace Keeping, ottenendo grande attenzione e consenso da parte delle autorità militari.
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