Data di pubblicazione:
18 novembre 2005
Ancona/2. "A essere picchiato sono stato io"
Fonte:
Il Messaggero
Regione:
Marche
Arrestato per aver picchiato due vigili urbani, “ribalta” le accuse in Tribunale: «Le botte le ho prese io, dagli agenti che mi hanno ammanettato». Il giudice monocratico Paola Moscaroli ha comunque convalidato l'arresto di Emanuele Pesaresi, il 29 enne di Collemarino presentatosi in aula con un occhio pesto, che se sarebbe presa con le “divise” che gli contestavano una multa per il mancato rispetto del divieto d'accesso da piazza Cavour verso corso Stamira. L'uomo dovrà tornare l'1 dicembre per il processo per direttissima.
Nel corso dell'udienza di ieri sono emersi nuovi particolari sulla dinamica dei fatti. Secondo la versione fornita dal maggiore Cagliotti, incaricato dal comando della Municipale di seguire la vicenda, Pesaresi, alla guida della sua auto, con a bordo la moglie Sabrina e la figlioletta di 6 mesi, ha imboccato il tratto di piazza Cavour riservato ai mezzi pubblici, quando è stato fermato dagli agenti Carmine Marciano e Laura Astuti. Alla richiesta dei due vigili di esibire i documenti, Pesaresi li avrebbe forniti offendendo pesantemente gli agenti. Quindi la decisione di elevargli la sanzione prevista per questo tipo di infrazione: 71 euro. A questo punto l'imputato, in preda a un raptus, avrebbe strappato i documenti dalle mani della vigilessa, strattonandola. Di qui l'intervento del collega Carmine Marciano, che nel frattempo aveva chiamato in suo soccorso il tenente Armando Strologo. I due avrebbero tentato di bloccarlo e Pesaresi, per tutta risposta, avrebbe sferrato un cazzotto all'occhio sinistro di Marciano. Nella colluttazione, l'imputato sarebbe caduto a terra riportando una tumefazione all'occhio destro.
Diversa la versione fornita da Pesaresi, difeso dall'avvocato Davide Toccaceli, che ha ammesso di essersi agitato in presenza dei vigili e di averli insultati per la multa, sostenendo però di essere stato aggredito da Marciano. Pesaresi ha riferito di essersi scusato con gli agenti per aver imboccato la strada interdetta al traffico, chiedendo di poter tornare indietro. Di fronte al secco no degli agenti, sarebbe scaturita un'animata discussione durante la quale Marciano lo avrebbe sbattuto contro un autobus, per poi colpirlo con un pugno al viso. A conforto della sua tesi il racconto della moglie Sabrina: «Sono scesa dall'auto per fare da paciere, ma Emanuele era già a terra con il volto coperto di sangue. Era stato colpito dall'agente». Per l'udienza dell'1 dicembre l'avvocato Toccaceli tenterà di portare in aula testimoni a sostegno della tesi del suo assistito. Sul capo di Pesaresi pendono le accuse di resistenza aggravata, violenza e lesioni.
Nel corso dell'udienza di ieri sono emersi nuovi particolari sulla dinamica dei fatti. Secondo la versione fornita dal maggiore Cagliotti, incaricato dal comando della Municipale di seguire la vicenda, Pesaresi, alla guida della sua auto, con a bordo la moglie Sabrina e la figlioletta di 6 mesi, ha imboccato il tratto di piazza Cavour riservato ai mezzi pubblici, quando è stato fermato dagli agenti Carmine Marciano e Laura Astuti. Alla richiesta dei due vigili di esibire i documenti, Pesaresi li avrebbe forniti offendendo pesantemente gli agenti. Quindi la decisione di elevargli la sanzione prevista per questo tipo di infrazione: 71 euro. A questo punto l'imputato, in preda a un raptus, avrebbe strappato i documenti dalle mani della vigilessa, strattonandola. Di qui l'intervento del collega Carmine Marciano, che nel frattempo aveva chiamato in suo soccorso il tenente Armando Strologo. I due avrebbero tentato di bloccarlo e Pesaresi, per tutta risposta, avrebbe sferrato un cazzotto all'occhio sinistro di Marciano. Nella colluttazione, l'imputato sarebbe caduto a terra riportando una tumefazione all'occhio destro.
Diversa la versione fornita da Pesaresi, difeso dall'avvocato Davide Toccaceli, che ha ammesso di essersi agitato in presenza dei vigili e di averli insultati per la multa, sostenendo però di essere stato aggredito da Marciano. Pesaresi ha riferito di essersi scusato con gli agenti per aver imboccato la strada interdetta al traffico, chiedendo di poter tornare indietro. Di fronte al secco no degli agenti, sarebbe scaturita un'animata discussione durante la quale Marciano lo avrebbe sbattuto contro un autobus, per poi colpirlo con un pugno al viso. A conforto della sua tesi il racconto della moglie Sabrina: «Sono scesa dall'auto per fare da paciere, ma Emanuele era già a terra con il volto coperto di sangue. Era stato colpito dall'agente». Per l'udienza dell'1 dicembre l'avvocato Toccaceli tenterà di portare in aula testimoni a sostegno della tesi del suo assistito. Sul capo di Pesaresi pendono le accuse di resistenza aggravata, violenza e lesioni.
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