venerdì, 4 luglio 2025
spinner
Data di pubblicazione: 22 maggio 2005

Milano. Il record del panettiere: 306 verbali annullati

Corriere della Sera
Lombardia
Al panettiere dei record alla fine gliene hanno annullate 306. Le ultime poche settimane fa. Ma per mesi Giovanni Silini, 42 anni, un panificio in via De Amicis e una panetteria in piazza Cadorna, ha avuto l’incubo di dovere pagare 21 mila euro di multe per aver percorso la corsia preferenziale di via De Amicis durante il servizio di consegna del pane. Il pass non gli era stato rinnovato a sua insaputa: così per tre mesi è andato avanti a passare sotto la telecamera. Avanti e indietro. Una fotografia dopo l’altra. Il primo pacchetto di contravvenzioni gli è stato recapitato venerdì 17 ottobre 2003: 132 in un colpo solo, le altre sono arrivate 10/20 alla volta fino a dicembre. «È stato tremendo - racconta -. Per fortuna, ho deciso di rivolgermi ai giudici di pace. Io e il mio avvocato Walter Limongi abbiamo diviso i verbali in due gruppi e abbiamo presentato altrettanti ricorsi. Su 320 multe, ne devo pagare solo 14. In estrema sintesi: adesso entrambi i giudici di pace mi hanno dato finalmente ragione». Una mattina d’autunno il postino si è presentato con una pigna di raccomandate alta mezzo metro: «Uscivano dalla borsa - ricorda Silini -. Non riuscivo a crederci». Dopo essersi ripreso dallo choc ed essersi rivolto ai vigili di via Rugabella, Silini ricostruisce nei dettagli la faccenda: «Da anni - spiega - avevo un permesso del Comune per passare dalla corsia preferenziale. Quando scadeva facevo richiesta e mi veniva rinnovato senza problemi. Mentre mi preparavano il nuovo, utilizzavo il vecchio. Come mi era stato indicato».
Cambiano il regolamento, e all’improvviso il pass non gli viene confermato: «Ma nessuno mi ha informato - dice -. Così io continuavo a passare sotto la telecamera e a essere multato. Convinto che, prima o poi, mi arrivasse il nuovo permesso». In via Francesco Sforza gli hanno annullato tutte le sanzioni, tranne 14: «Queste le dovrò pagare. Il giudice di pace mi ha cancellato le contravvenzioni perché ritiene che il Comune non mi abbia dato le informazioni necessarie. È convinto, però, che con il passare del tempo anch’io avrei dovuto informarmi». Oggi Silini tira un sospiro di sollievo: «Ormai mi sentivo perseguitato. E già mi immaginavo una vita di debiti per far fronte alle multe».
Articoli simili