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Data di pubblicazione: 20 aprile 2005

Verona. Ci sono i vigili, gli ingressi crollano del 40%

L'Arena
Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
È bastato che i vigili presidiassero gli otto varchi di ingresso alla Ztl per quasi dimezzare i transiti delle auto. Nelle scorse settimane ne erano stati registrati un’enormità: 27 mila. Una cifra preoccupante, se misurata con la missione del Comune: abbattere radicalmente il numero di auto di passaggio in centro storico.
MULTA DI 71 EURO. Da lunedì gli agenti della polizia municipale si sono piazzati ai varchi non per multare (anche se potrebbero farlo, visto che la Ztl già esiste con i suoi orari, mancano solo le telecamere) ma per informare i cittadini che da martedì 26 aprile chi passa senza permesso è perduto: multa di 71 euro, a meno che l’ingresso non sia avvenuto in una delle tre finestre di libero accesso (10-13.30, 16-18, 20-22). E la sola presenza dei vigili ha funzionato da deterrente, evidentemente. C’è gente che torna indietro, forse qualcuno ricorda che la Ztl esiste, altri magari si fanno intimorire dalla divisa. Fatto sta che le auto in transito nel centro storico sono diminuite di circa 11 mila unità al giorno, un dato che fa sorridere il personale dell’assessorato al Traffico in previsione della fatidica giornata di martedì 26. Per fare qualche paragone, i permessi finora rilasciati sono un po’ meno di 15 mila. E il Comune è convinto che di quei 15 mila solo una parte transiterà regolarmente nella Ztl, a cominciare dai 4.500 residenti e dimoranti.
IL CASO? «NON ESISTE». Fra i permessi ci sono anche quelli riservati ai disabili. Che negli ultimi giorni sono stati al centro di un caso perchè il Comune ha scoperto - con controlli incrociati all’Anagrafe - che dei vecchi permessi circa 300 non erano rinnovabili: i disabili non risultavano più iscritti all’Anagrafe di Verona e nessuno l’aveva segnalato. Per continuare a usare il pass? I permessi sono stati cancellati. «Questa vicenda non esiste proprio», ha detto ieri l’assessore Pozzerle.
Tuttavia il «giallo» è stato segnalato alla Procura che ieri ha inviato un ufficiale di polizia giudiziaria al Settore Permessi di viale Stazioen PortaVescovo che ha chiesto informazioni sulle procedure per la richiesta e il rilascio dei pass.
E comunque la ricerca del parcheggio in centro per un disabile puà rappresentare spesso una vera e propria odissea. E proprio adesso che dei permessi per invalidi, che attualmente sono 3.898, si fa un gran parlare, qualcuno ritiene che sia giusto fare un po’ di chiarezza, spiegando una volta per tutte che parcheggiare, per un disabile, non è affatto più facile che per molte altre categorie. Le stesse agevolazioni sono spesso vanificate da chi, a danno di tutta la categoria, fa un uso improprio di questi permessi, danneggiando fortemente in tal modo tutti coloro che invece vivono in condizioni di handicap e quindi hanno diritto a posti di favore.
GLI INVALIDI. Insomma sono proprio gli invalidi i primi a criticare un sistema di permessi in cui prevalgono lungaggini burocratiche e norme alla prova dei fatti poco versatili, mentre non vengono effettuati quei controlli diretti che restano l’unico sistema sicuro per evitare imbrogli. Lo spiega chi sperimenta quotidianamente sulla sua pelle tale situazione: da una parte Anna Morbini, presidente della sezione scaligera dell’Aism, l’Associazione italiana sclerosi multipla, che vive su una carrozzina; dall’altra Livio Ossueri, che da due anni opera come volontario autista di vetture per disabili della Fevoss, la Federazione dei servizi di volontariato socio sanitario.
«Si tratta di un problema che diventa sempre più grave: trovare posti liberi è molto difficile soprattutto in centro», spiega la Morbini, che abita in via Interrato dell’Acqua morta, e che racconta come ogni viaggio al di qua di ponte Navi sia diventato ormai una sorta di odissea. «I posti per disabili sono sempre occupati: ma solo qualche volta da persone realmente invalide. Il problema del resto c’è già al momento della richiesta: il permesso viene dato alle vetture non al portatore, per cui vanno indicate tutte le targhe, ma qualche volta capita che ti debba accompagnare qualcuno per la cui auto non hai fatto richiesta e allora ecco le complicazioni. Chi come me vive su una carrozzina, non ha molte scelte: c’è bisogno di avrie persone e di adattarsi a seconda della disponibilità, mentre questo sistema è poco pratico. Inoltre molti permessi vengono consegnati agli anziani: ma quando questi muoiono gli eredi ne continuano a fare uso. E anche riguardo ai controlli, andrebbe verificata soprattutto la veridicità dei contrassegni (ce ne sono di fotocopiati) non tanto la targa».
I POSTI RISERVATI. «Quando devo accompagnare qualche disabile in città, è davvero un giro infinito prima di trovare posto», conferma Ossueri. «L’episodio più paradossale è stato quello in cui mi è stata data perfino una multa. Dovevo portare un invalido in carrozzina in via Mazzini, ma i posti disabili dei dintorni (a partire da quelli di piazza delle Poste) erano tutti occupati, tanto per cambiare. E allora ho parchggiato in piazza Erbe, dove si può sostare 15 minuti, ma non ho messo il disco orario, dato che i nostri pulmini Fevoss sono ben noti. Quando sono tornato un accertatore mi aveva già dato la multa, perché non c’era il disco orario, e non ha voluto sentire ragioni. Poi però al Comando di Polizia la multa mi è stata tolta, con tanto di scuse: perché va detto che i vigili con noi hanno grandissima disponibilità. Certo però quello dei posti invalidi resta un problema».
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