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Data di pubblicazione: 11 gennaio 2005

Napoli. Scambio di verbali tra polizia e vigili

Il Mattino
Campania
Da un po' di tempo i vigili urbani si vedono con maggiore frequenza. Ieri sera, in via Medina, multavano auto in sosta selvaggia. Non solo: auto ferme davanti alla Questura, dove vige un divieto di sosta, ma per le auto private, non della polizia. Non certo per le volanti o le auto civetta. E invece loro erano lì a staccar foglietti dai verbalizzatori, a multare proprio le auto civetta. Fra i sorrisini dei poliziotti del corpo di guardia e di quelli che uscivano o rientravano in ufficio. Anche qualcuno in manette ha sorriso, chiedendo al proprio «angelo custode» cosa stesse accadendo. Già: perché fare una multa per sosta vietata a un'auto della polizia proprio è strano. Ma l'hanno fatto, contestando «la sosta ove vige divieto di sosta e fermata», indicato dal segnale di divieto a forma di «X». L'episodio pare abbia un prologo. La pattuglia di agenti in servizio di vigilanza al perimetro della questura, oltre che a svolgere funzioni da sentinella nel protocollo antiterrorismo, deve controllare che le auto in sosta siano quelle della polizia di Stato. Nessun altro può sostare, sia davanti alla questura, sia nelle apposite striscie gialle con l'indicazione «Riservato mezzi polizia», soprattutto per motivi intimamente legati alla sicurezza. Invece proprio nelle striscie la pattuglia di vigilanza individua un'auto intrusa. Il controllo della targa al terminale conferma i sospetti: il proprietario è un privato cittadino, anzi cittadina. Scatta quindi la sanzione prevista dal codice della strada. Ma l'auto in sosta è di una agente della polizia municipal, che ritorna proprio mentre i poliziotti stanno chiamando il carro gru per far portar via l'auto. A nulla vale mostrare il tesserino: non si tratta di cieca intransigenza, come detto dalla indisciplinata vigilessa, ma di verbale già scritto: impossibile annullarlo. A questo punto la agente municipale ha chiesto l'intervento dei suoi colleghi per multare quelle che, forse, riteneva essere vetture personali di altrettanti poliziotti parcheggiate in divieto di sosta. Ma sbagliando: sono auto di proprietà dello Stato. Adesso per notificare quei verbali verrà speso un bel po' di danaro comunale, per fare approfonditi accertamenti al registro automobilistico e leggere: «Intestatario del veicolo: signor Ministero dell'Interno».
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