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Data di pubblicazione: 26 novembre 2004

Roma. Vigile spara in aria per salvare due colleghi

Il Messaggero
Lazio
Due vigili urbani sono stati aggrediti da una decina di teppisti nei pressi dello stadio Olimpico prima della partita di calcio tra Lazio e Partizan. E per salvarli dal pestaggio un agente della Municipale ha sparato in aria un colpo di pistola. Gli incidenti si sono svolti in via Boselli, una strada adiacente alla Farnesina, dove i due motociclisti del Gruppo pronto intervento traffico, stavano effettuando il servizio. I teppistelli li hanno circondati e malmenati a colpi di bottiglie di vetro e di cinture di cuoio. I vigili sono riusciti comunque ad ammanettare un ragazzo e a mettere in fuga gli altri che però dopo qualche secondo sono tornati indietro per cercare di liberare il loro amico aggredendo di nuovo i motociclisti. A quel punto è arrivato un loro collega che ha sparato il colpo di pistola mentre altri agenti della Municipale sono riusciti a bloccare cinque ultrà. Quattro di loro sono maggiorenni e il magistrato di turno, Clara De Cecilia, ha convalidato l’arresto per lesioni e violenze a pubblico ufficiale ma anche per rapina nei confronti di due addetti alla sicurezza della Lazio ai quali erano state strappate poco prima, in via Nigra, le tessere di sicurezza della società calcistica. Il più giovane, sentito da Simonetta Matone, giudice del Tribunale dei minori, è stato denunciato in stato di libertà e affidato ai genitori. Per i maggiorenni questa mattina ci sarà il processo con rito direttissimo. Dalle prime informazioni raccolte ieri sera, i cinque dovrebbero appartenere a frange dell’ultradestra, a uno di loro era stato vietato di assistere agli incontri di calcio della Lazio in tutti gli stadi d’Italia. Tra gli arrestati ci sarebbe anche chi ha precedenti penali per lesioni, porto abusivo di armi e costruzione di materiali esplodenti.
I due vigili urbani sono stati soccorsi dai colleghi e medicati prima nell’infermeria dello stadio e poi al pronto soccorso dell’ospedale Santo Spirito. Secondo i medici dovrebbero guarire in 5 e 6 giorni per le contusioni e le ferite riportate. In ospedale si è presentato anche il comandante Aldo Zanetti per assicurarsi di persona delle condizioni di salute dei vigili: «Un’aggressione premeditata e brutale, fatta senza alcun motivo, da persone che non si devono definire tifosi, ma semplicemente delinquenti». Solidarietà ai due feriti è stata offerta dall’assessore capitolino alla sicurezza Liliana Ferraro.
L’aggressione ha avuto anche degli strascichi polemici. Intanto i quattro arrestati sono stati portati nelle celle di sicurezza della Questura perché quelle della polizia municipale non sono agibili. Poi è ritornato a galla il problema delle armi da affidare ai vigili. Carlo Buttarelli, comandante dei Gruppo pronto intervento traffico ha difeso l’agente che ha sparato: «Legittima difesa, senza dubbio. Ha salvato due colleghi aggrediti da oltre dieci persone». Il segretario di Roma del Sulpm (il sindacato unitario della polizia municipale) Gabriele Di Bella ha convocato per questa mattina un’assemblea dei vigili urbani. «In questo caso l’armamento dei vigili è risultato necessario - ha commentato - ma è strano il fatto che 2.000 agenti sono armati, 4.600 colleghi sono a mani nude e si ritrovano nello stesso servizio ma con equipaggiamenti diversi. In ogni caso dobbiamo decidere eventuali forme di protesta e sollecitare un impegno del Comune sul fronte della sicurezza».
A fine gara l’esodo dei tifosi è stato piuttosto tranquillo. Solo prima della partita, nei pressi della Curva Sud, la polizia è intervenuta per dividere le due tifoserie che erano venute a contatto: un tifoso serbo è stato accoltellato a un gluteo, altri due sono rimasti contusi. I tre supporter sono stati medicati nell’infermeria dello stadio e successivamente hanno assistitito all’incontro di calcio.
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