Data di pubblicazione:
27 ottobre 2004
Lazio. Nuovi compiti e "look" per la Polizia Municipale
Fonte:
RomaOne.it
Regione:
Lazio
La Regione Lazio non aspetta. E anticipa il parlamento nazionale sulla parte delle riforme costituzionali che attribuisce competenze esclusive alle regioni in tema di polizia amministrativa locale. Con una legge ora all'esame della Commissione competente e presto in Aula, la Pisana affida ruoli di polizia tributaria ai vigili urbani, crea una struttura regionale per la sicurezza (Direzione sicurezza) e una centrale operativa unica, la cui banca dati sarà gestita dalla Direzione. Inoltre si prevedono finanziamenti diretti dalla Regione per l'acquisto di attrezzature e la creazione del vigile di quartiere. Ci saranno dunque uniformi e distintivi particolari per i 'pizzardoni' della Capitale e per la polizia municipale dei 378 comuni del Lazio.
Questi alcuni dei punti qualificanti del testo, illustrati stamattina durante un incontro tra il presidente del Lazio Francesco Storace e i vigili dell'Arvu, associazione di categoria più rappresentativa nella capitale. Anche se l'entrata in vigore della riforma costituzionale è ancora lontana, il governatore - che non ha risparmiato critiche al testo sulle riforme in particolare sul Senato federale - ha sottolineato come la legge sulla polizia locale anticipi le nuove regole del federalismo. Oltre ai finanziamenti della Regione e alla creazione di una struttura centralizzata, il provvedimento istituisce la scuola regionale di polizia locale che oltre all'aggiornamento dei vigili urbani si occuperà della formazione degli ausiliari del traffico.
Soddisfazione per i contenuti della legge è stata espressa dal presidente dell'Arvu Mauro Cordova che, augurandosi un ripensamento della Cgil, ha sottolineato come il provvedimento abbia recepito l'esigenza della categoria. ''Nessuno deve pensare - ha risposto il governatore del Lazio - che noi vogliamo conquistare con questa legge il consenso dei vigili urbani. Questa legge non è condizionata dalla ricerca del consenso e non è una legge di destra ma è una legge per i vigili, per garantire regole e magari per anticipare le nuove regole del federalismo''. Il presidente della Regione Lazio ha aggiunto che nel primo capitolo del bilancio regionale sono previsti 2,5 milioni di euro per la polizia locale e i fondi ''saranno sufficienti per almeno un terzo delle 19 cooperative edilizie formate dai vigili urbani''.
E proprio come in Parlamento, è scontro anche in Regione tra maggioranza e opposizione sul federalismo e la sua realizzazione. Il centrosinistra, annunciando battaglia in aula, boccia il testo sulla polizia locale, votato stamattina in commissione. ''E' una brutta legge - attacca il consigliere regionale Ds Giuseppe Parroncini - che lede fortemente l'autonomia degli enti locali, in questo caso Comuni e Province, su un settore che è di vitale importanza per la vita delle comunità locali''. Ancora una volta, osserva l'esponente Ds, ''è prevalsa una impostazione dirigistica e neo-centralistica da parte della Regione Lazio che con questa legge mette le mani anche sui vigili urbani dei 378 comuni della regione, assumendo compiti di organizzazione e persino di gestione e avocando a sé competenze esclusive dei comuni, con una grave lesione dei principi sanciti dall'articolo 117 della Costituzione''.
Questi alcuni dei punti qualificanti del testo, illustrati stamattina durante un incontro tra il presidente del Lazio Francesco Storace e i vigili dell'Arvu, associazione di categoria più rappresentativa nella capitale. Anche se l'entrata in vigore della riforma costituzionale è ancora lontana, il governatore - che non ha risparmiato critiche al testo sulle riforme in particolare sul Senato federale - ha sottolineato come la legge sulla polizia locale anticipi le nuove regole del federalismo. Oltre ai finanziamenti della Regione e alla creazione di una struttura centralizzata, il provvedimento istituisce la scuola regionale di polizia locale che oltre all'aggiornamento dei vigili urbani si occuperà della formazione degli ausiliari del traffico.
Soddisfazione per i contenuti della legge è stata espressa dal presidente dell'Arvu Mauro Cordova che, augurandosi un ripensamento della Cgil, ha sottolineato come il provvedimento abbia recepito l'esigenza della categoria. ''Nessuno deve pensare - ha risposto il governatore del Lazio - che noi vogliamo conquistare con questa legge il consenso dei vigili urbani. Questa legge non è condizionata dalla ricerca del consenso e non è una legge di destra ma è una legge per i vigili, per garantire regole e magari per anticipare le nuove regole del federalismo''. Il presidente della Regione Lazio ha aggiunto che nel primo capitolo del bilancio regionale sono previsti 2,5 milioni di euro per la polizia locale e i fondi ''saranno sufficienti per almeno un terzo delle 19 cooperative edilizie formate dai vigili urbani''.
E proprio come in Parlamento, è scontro anche in Regione tra maggioranza e opposizione sul federalismo e la sua realizzazione. Il centrosinistra, annunciando battaglia in aula, boccia il testo sulla polizia locale, votato stamattina in commissione. ''E' una brutta legge - attacca il consigliere regionale Ds Giuseppe Parroncini - che lede fortemente l'autonomia degli enti locali, in questo caso Comuni e Province, su un settore che è di vitale importanza per la vita delle comunità locali''. Ancora una volta, osserva l'esponente Ds, ''è prevalsa una impostazione dirigistica e neo-centralistica da parte della Regione Lazio che con questa legge mette le mani anche sui vigili urbani dei 378 comuni della regione, assumendo compiti di organizzazione e persino di gestione e avocando a sé competenze esclusive dei comuni, con una grave lesione dei principi sanciti dall'articolo 117 della Costituzione''.
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