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Data di pubblicazione: 03 settembre 2004

Cervia. "Abusivismo? Mai sparito dalla spiaggia"

Corriere Romagna
Emilia-Romagna
“Le bugie hanno le gambe corte”. Inizia così la lettera della turista forlivese Annadele Assirelli, che contesta l’esultanza delle associazioni di categoria nei confronti della lotta all’abusivismo commerciale in spiaggia. “Il fenomeno è tuttora presente - assicura - durante le mie passeggiate, non vedo la presenza della Polizia municipale, bensì soltanto della Capitaneria di porto. Chiunque si sarebbe aspettato l’occupazione della spiaggia, da parte di commercianti ed ambulanti; ma come al solito si preferisce negare l’evidenza del problema, piuttosto che affrontarlo”. La Confesercenti però non ci sta, e pur concordando sulla presenza ancora massiccia dei “Vucumprà” in spiaggia, puntualizza alcune cose. “Lei ha perfettamente ragione – esordisce il direttore Gastone Guerrini - il mercato illegale sull’arenile esercitato da commercianti abusivi, di colore o meno, non è stato affatto debellato. Infatti noi non abbiamo mai detto il contrario e non abbiamo mai esultato. Abbiamo solamente fatto un esperimento limitato nel tempo e nello spazio (dal 10 al 22 Agosto, con sei uomini che coprivano 2 chilometri di spiaggia). Andava fatto per testare l’efficacia di un servizio che, essendo svolto da guardie giurate, ha delle modalità precise, limitate dalla legge, e necessita di precisi collegamenti con le forze dell’ordine, che ringraziamo ancora una volta per la preziosa collaborazione; inoltre, andava testata la reazione sia del pubblico che degli abusivi stessi. Ci siamo dichiarati soddisfatti, questo è vero, per la riuscita dell’esperimento; ha fornito indicazioni preziose per un futuro ampliamento di un servizio che, lo ripetiamo, può essere solo integrativo e mai sostitutivo di quello di competenza delle forze dell’ordine, di gran lunga il più efficace. Ma non abbiamo mai detto che l’abusivismo era sparito dalla spiaggia di Cervia. Oltretutto, l’esperimento ha interessato solo un tratto della spiaggia di Pinarella; è probabile, quindi, che chi frequentava la spiaggia di Milano Marittima (il cui affollamento di postazioni abusive noi conosciamo bene) non se ne sia neppure accorto.
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