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Data di pubblicazione: 28 agosto 2004

Napoli. "Così i tassisti truffano i clienti"

Il Mattino
Campania

Al Beverello la zona franca è finita da qualche mese. Precisamente da quando sono finiti i lavori del nuovo parcheggio che obbliga i taxi a un diligente incolonnamento, sotto l’occhio vigile degli agenti del Corso pubblico. Anche a Capodichino la caccia al passeggero si è chiusa: e non si sgomita più per accaparrarsi la «corsa buona», quella che ti garantisce solo il turista. Tutto bene? Neanche per sogno. Perché nel pianeta del trasporto pubblico sotto la cenere di una normalità apparente continua purtroppo a covare il fuoco di furbizie e imbrogli. Ammettiamolo: quella dei tassisti è una categoria composta nella stragrande maggioranza da persone oneste. Ma questo non basta purtroppo a eliminare il rischio della «lotteria»: dipende dal caso e il rischio di capitare a bordo della macchina sbagliata (con la persona sbagliata) è ancora alto. La conferma è arrivata ieri mattina, quando abbiamo viaggiato con due agenti della polizia municipale in borghese. Percorso fisso: dal Molo Beverello all’aeroporto e ritorno. Per sei volte. In quattro su sei è andata male: nel senso che la corsa è finita con la verbalizzazione dell’autista. Molo Beverello, le 10. «Ci porti all’aeroporto di Capodichino, aeroporto». Si parte. Tassametro inserito e percorso interno alla città. Tutto bene fino al momento di pagare la corsa. «Fanno dodici euro», dice il tassista, che arrotonda a modo suo il totale (rosicando un euro e 20 centesimi sul dovuto). Intervengono gli agenti del Corso pubblico ed è verbale. «Purtroppo è un malcostume generalizzato - conferma il vigile - e di segnalazioni che di “arrotondamenti” non dovuti ne riceviamo molte». I più beragliati sono i turisti, anche perché non conoscono le tariffe e in genere pagano senza fiatare. Altra corsa. «Al Beverello». Il tassista non espone le tariffe predeterminate. «Che strada facciamo?». «La più breve». Obiettivamente la via più rapida è quella interna alla città; ma il conducente evidentemente ha un diverso punto di vista, se è vero che allunga notevolmente il tragitto scegliendo il raccordo della tangenziale che va al Porto: con il risultato di far girare più veloce il tassametro e gonfiare la corsa (quasi sette euro in più rispetto al normale). Certo, siamo nell’ordine dei piccoli sotterfugi per gonfiare i conti: ma non è bello lo stesso. Altro taxi, altra anomalia: nel conto finale l’autista calcola sul totale un bagaglio in più. Si scusa, giustificandosi di essersi sbagliato: altro verbale. I dati della giornata parlano chiaro: in meno di quattro ore sul libro nero della polizia municipale finiscono 11 tassisti e un noleggiatore abusivo, al quale viene sequestrata la macchina a Capodichino. Sommati ai controlli delle ultime due settimane, siamo a un totale di 61 verbali contestati. Ripetiamolo: sono casi sporadici; che però rischiano di infangare un’intera categoria. «Nessuno sconto a chi fa il furbo - dice l’assessore alla Polizia municipale Luca Esposito - anche se sono convinto che la maggioranza dei tassisti è composta da gente perbene. Puntiamo a migliorare il trasporto non di linea e a tutelare i tassisti dall’invasione di abusivi e fuori piazza». La lotta agli illeciti sarà senza quartiere. E c’è una novità importante: «Da due anni è pronto il nuovo regolamento di disciplina sanzionatoria - conclude Esposito - : attribuiremo un punteggio per ogni violazione commessa, a seconda della tipologia di infrazione. Raggiunti i 100 punti, per il tassista scatterà la revoca definitiva della licenza. Ora però serve il voto del Consiglio Comunale. E non si può perdere altro tempo».

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