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Data di pubblicazione: 26 marzo 2004

Catania. "Quelli che non fanno solo multe"

La Sicilia
Sardegna
Apparentemente rigido e formale, ma sempre pronto a venire incontro alle esigenze dei «suoi» uomini. Ed è soprattutto per questo che - al di là di gradi e stellette - al Comando di via Veniero è rispettato, più che temuto. Una vita da vigile urbano, quella del comandante Salvatore Raineri, 63 anni, dal 1969 nel corpo della polizia municipale di Catania, del quale è a capo dal 1993. Protagonista, nel bene e nel mare, di un pezzo fondamentale del «puzzle» della vita cittadina. Comandante qual è il bilancio dell'attività del corpo dei vigili urbani? «Come si può evincere dai dati statistici del 2003, l'attività del corpo è stata sensibilmente migliorata, in esecuzione delle direttive dell'amministrazione comunale. Il problema centrale resta quello della mobilità urbana, che in questo contesto si svolge in condizioni di difficoltà, sia a causa delle storiche carenze strutturali e d'organico, sia per l'esigenza di conciliare le esigenze della circolazione con la presenza di cantieri e di lavori in corso nelle strade e nelle piazze». Eppure Catania fa registrare anche una "domanda" di modernizzazione e di miglioramento della qualità della vita. Con che tipo di risvolto per il vostro lavoro? «La città di Catania è un significativo crocevia di interessi. Ogni giorno migliaia e migliaia di persone si riversano in città e la popolazione dei catanesi, di fatto, raddoppia. E poi ci sono le altre esigenze legate alle abitudini della città: la nostra attività operativa è notevolmente aumentata nelle ore notturne in relazione alla presenza di tanti locali nel centro storico. A ciò bisogna aggiunger un altro fattore: l'introduzione di alcuni importanti istituti, come la trasparenza amministrativa, la tutela della privacy e l'elezione diretta del sindaco. Quest'ultima innovazione per noi ha determinato una maggiore richiesta di "produttività" da parte di chi amministra, che a sua volta risponde in prima persona ai cittadini». Quali sono le richieste dei cittadini? Che tipo di rapporto c'è tra il catanese e i vigili urbani? «Il rapporto con i cittadini è molto forte, nel bene e nel male. La nostra presenza è molto richiesta dalla gente, che con noi ha un colloquio costante e senza alcun tipo di barriera. Il rapporto diventa però conflittuale allorquando si procede alle verbalizzazioni. La multa è il più impopolare dei provvedimenti: il cittadino tende sempre a subirla sempre come un'ingiustizia. C'è anche una forte domanda di tutela: il fenomeno della illegalità diffusa desta grande allarme tra i cittadini, che si sentono minacciati soprattutto dai piccoli reati». Le riporto alcune delle principali lamentele dei catanesi: i vigili non ci sono mai, non lavorano in strada, ma preferiscono "imboscarsi" negli uffici. Commenti? «La prima cosa che mi preme sottolineare è che quelle del codice della strada sono soltanto una parte delle nostre competenze. Ve ne sono tante altre: controllo commerciale e sull'abusivismo edilizio, attività di polizia giudiziaria, applicazione dei regolamenti comunali e delle norme di legge riguardanti ambiente e tante altre. In effetti tutto quello che non si fa sulla strada è un lavoro difficilmente percepibile dal cittadino. Noi siamo consapevoli delle richieste dei catanesi, ma sappiamo anche di avere un limite insormontabile: la mancata disponibilità di personale». Qualche numero per capirci meglio. Quanti sono i vigili impegnati sulle strade e quanti nelle altre attività? E di quanti agenti avrebbe bisogno per un servizio ottimale? «Il personale è quasi esattamente diviso: metà si occupa della disciplina del codice della strada, l'altra metà del resto delle competenze. Nell'organico complessivo oggi ci sono 675 unità, circa 200 in meno rispetto a 14 anni fa. Ecco, ripristinare quella quota sarebbe un significativo traguardo». E quindi l'ormai «mitico» concorso per l'assunzione di nuovi vigili lo aspettate come una manna dal cielo. «Di certo l'assunzione di nuovo personale sarà determinante per il miglioramento del nostro lavoro di tutti i giorni. Confidiamo nell'attività dell'amministrazione comunale, che al più presto dovrebbe procedere alle nuove assunzioni, che mi risultano essere 150. Noi siamo consapevoli dei nostri limiti e di ciò ci rammarichiamo e ci scusiamo con la collettività. Le critiche, costruttive e non gratuite, sono ben accette. Ne faremo tesoro per migliorare il nostro lavoro di ogni giorno».
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