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Data di pubblicazione: 18 ottobre 2011

Indignados: ora tocca alla polizia

Italy
Nessuna violenza ma la rabbia quella si, e tanta. Mentre ancora non si placano le polemiche sugli scontri di sabato scorso, domani si replica. Di nuovo in piazza ma questa volta gli indignati portano la divisa.

Chi si troverà a passare vicino ai palazzi del potere (palazzo Chigi, Camera e Senato) e nelle principali piazze delle città italiane potrebbe assistere ad una scena surreale: poliziotti che chiedono ai passanti un'offerta per pagare la benzina, "perché - come spiegano dal Siulp, il sindacato unitario degli agenti di polizia - solo così potremo continuare a far camminare le volanti".

Una situazione - quella descritta dalle sigle (molte) che domani manifesteranno tutta la loro rabbia - al limite della sostenibilità. ''Questo esecutivo - sintetizza il segretario del Sap Nicola Tanzi - ha lavorato soltanto sulla sicurezza percepita ma si è dimenticato quella reale, che è poi quella che interessa i cittadini'' spendendo milioni di euro per 'pagliacciate' come la mini naja e le passeggiate cittadine dei poliziotti per accompagnare i militari".

Agenti, guardie penitenziarie, vigili del fuoco e forestali porteranno in piazza dei bidoni di benzina per lanciare una provocazione: un fac simile di un'obbligazione ''per la sicurezza, la legalità e lo sviluppo di questo paese'' da consegnare ai cittadini che effettueranno una donazione sul fondo assistenza del ministero dell'Interno, finalizzata all'acquisto di carburante. Chi ha assistito agli scontri di sabato ha potuto constatare un malessere crescente tra le forze di polizia impegnate su più fronti, dalla tutela dell'ordine pubblico alla rivendicazione di maggiori risorse. Due facce della stessa medaglia che sono emerse con evidenza durante i disordini, con gli agenti in difficoltà soprattutto per l'esiguo numero di unità e mezzi a disposizione.

Le difficoltà denunciate dai sindacati spesso sfociano in situazioni paradossali. Il mese scorso la Cisl di Vicenza ha lanciato l'allarme per la carenza di fondi che sta mettendo a rischio la mobilità dell'intero reparto sicurezza della provincia. I soldi non ci sono e allora i corpi di polizia sono costretti a contendersi il carburante rimasto a disposizione delle pompe interne alla questura. "Finché troviamo qualche gestore di stazioni di servizio disposto a farci credito andiamo avanti" - ha spiegato al Giornale di Vicenza Daniele Nodari, della Cisl - "Per le bollette di acqua, luce, gas e telefono siamo in ritardo con i pagamenti di anni".

A Modena la polizia non ha più risorse per pattugliare le strade e il Siulp ha deciso di promuovere una colletta popolare: un euro per la benzina e garantire così i servizi di presidio del territorio. Anche in questo caso il sindacato distribuirà dei bollettini postali precompilati per le donazioni, ribattezzate "obbligazioni per maggiore sicurezza e legalità". Ieri i Pm anticamorra hanno interrotto per un giorno la ricerca del superlatitante del clan dei casalesi Michele Zagaria perché i fondi destinati al pagamento degli straordinari agli autisti della scorta sono terminati. Molte le sigle coinvolte: Siulp, Sap, Ugl, Consap, ma anche polizia penitenziaria Sappe, Uil, Fns Cisl, Ugl; forestale Sapaf, Ugl, Fesifo, Fns Cisl, Uil; vigili del fuoco Fns Cisl, Uil, Conapo e Ugl: tutti uniti per denunciare un governo che, secondo loro, ha fallito.

L'annuncio dei nuovi tagli al comprato previsti dalla legge di stabilità ha esasperato ulteriormente la situazione. "La nostra mobilitazione si rende necessaria - spiegano in una nota congiunta i sindacati - perchè il governo negli ultimi tre anni non ha tenuto fede ai vari impegni presi, riducendo i comparti sicurezza e soccorso pubblico sul lastrico. Appena tre giorni fa l'esecutivo ha tagliato altri 60 milioni di euro, nell'ambito del ddl stabilità, alle voci di bilancio destinate all'ordine pubblico e alle missioni". "Siamo davvero arrivati al game over. Entro poche settimane termineranno gli ultimi buoni benzina necessari per le nostre volanti, dopodichè non potremo più presidiare i quartieri della città.

La responsabilità di tutto questo - concludono i sindacati - è del governo che ci costringe a questa clamorosa manifestazione, che potrebbe essere solo la prima di una lunga serie". Durissimo anche il commento del Coisp, il Coordinamento per l'indipendenza delle forze di polizia. "Non abbiamo bisogno della vostra finta solidarietà - si legge in una nota diramata ieri dalla segreteria nazionale in cui si dichiara irricevibile la solidarietà dei politici - finché alle enunciazioni pubblicitarie non avrete il coraggio di dare conseguente attuazione a quello che promettete da anni e che quotidianamente non mantenete".

Che il malessere dei sindacati di polizia cominci a preoccupare anche gli ambienti istituzionali è testimoniato dalla richiesta avanzata dai sottosegretari all'Interno e alla Difesa Alfredo Mantovano e Guido Crosetto di "rivedere i tagli alla sicurezza disposti in tutto il 2011", mentre dal Ministero della Difesa - per bocca del ministro La Russa - fanno sapere di voler destinare al comparto difesa e sicurezza 400 milioni del miliardo e 600 di incassi extra proveniente dall'asta delle frequenze . Basterà?

Fonte:
La Stampa
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