Strage al rave: è colpa della polizia

Lo scorso luglio, a Duisburg, durante la "Love Party", il tradizionale festival della musica techno, morirono 21 giovani, tra cui Giulia Minola, 21enne bresciana, e altri 500 rimasero feriti. Intrappolati in un tunnel, stritolati nel caos, schiacciati da una calca improvvisa, scatenata da un momento di panico. Dopo mesi, la colpa del
disastro sembra essere in gran parte della polizia. A rivelarlo, il settimanale "Der Spiegel" che ha pubblicato l'istruttoria
della procura, da tempo tenuta segreta. Il pm aveva aperto l'indagine su sedici presunti responsabili, dalle autorità politiche agli organizzatori dell'evento, ma dalle oltre 400 pagine del documento, sembra che ad aver mancato in modo più evidente siano stati proprio i responsabili della sicurezza.
La prima causa dell'incidente infatti deriverebbe dalla decisione, presa alla vigilia del festival,
di sostituire 200 agenti al termine del servizio con dei nuovi, durante il raduno. Tutto per evitare che i poliziotti fossero sottoposti a un superlavoro di oltre dodici ore.
Secondo la procura, è stato proprio il "cambio della guardia"
nel bel mezzo della manifestazione il motivo scatenante dei disordini. Agenti che hanno impiegato troppo tempo per raggiungere il posto assegnato, e altri che per motivi tecnici, sono stati irraggiungibili al cellulare per ore. Le forze dell'ordine che avrebbero dovuto regolare il flusso dei giovani n
on sarebbero stati in grado quindi di impartire ordini immediati, mentre i ragazzi percorrevano il tunnel e la folla, presa dal panico, diventava impossibile da gestire.
Nel rapporto della procura, si legge che questa eventualità andava prevista. Il Ministero degli Interni regionale, che autorizzò il cambio - turno degli umini della sicurezza, non vuole commentare finchè non ci sarà una comunicazione ufficiale da parte della magistratura.

Fonte: TGCom.
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