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Data di pubblicazione: 24 marzo 2016

Vigilessa trascinata dall’auto in fuga

Il Tirreno
Toscana

PIETRASANTA. Per sfuggire a un controllo della polizia municipale scappa con l’auto mentre la vigilessa ha ancora la mano sulla portiera. Una corsa folle durata una ventina di metri, trascinandosi dietro l’agente che le urla contro, in pieno centro a Pietrasanta (in una zona a traffico limitato). Una bravata che ha causato ferite, non gravissime, alla vigilessa. Ma soprattutto una condanna alla donna alla guida dell’auto. Rintracciata grazie ai dati che la polizia municipale è riuscita comunque a raccogliere.

Ed è così che a Khan Soraya, cittadina Usa trasferitasi in città, il tribunale di Lucca ha inflitto cinque mesi di reclusione per lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

 

L’episodio è avvenuto qualche mese fa. Secondo quanto ricostruito in tribunale, la donna viene fermata a bordo di un’auto di grossa cilindrata nella Ztl pietrasantina da una pattuglia della polizia municipale. Che sta svolgendo dei controlli di routine.

In attesa che le vengano mostrati i documenti - i classici patente e libretto - la vigilessa di pattuglia appoggia una mano sulla portiera. Un gesto assolutamente normale. Ma la donna alla guida schiaccia il piede sull’acceleratore per darsi alla fuga. Trascinandosi dietro, per una ventina di metri, anche l’agente della municipale. Che le grida di fermarsi.

A un certo punto l’agente cade a terra e l’auto fa perdere le proprie tracce. Ma la polizia municipale riesce comunque a recuperare il numero di targa, decisivo per l’identificazione della donna che era alla guida. Che finisce sotto inchiesta.

Dall’indagine della municipale emerge che la donna è di nazionalità americana, e anche la patente è targata Usa. Non solo: è pure scaduta. Due elementi che le impedivano di guidare un’auto nel nostro Paese. Ed è proprio per evitare un accertamento su questa sua mancanza che la donna è fuggita, non curandosi del fatto che avrebbe potuto causare seri danni alla vigilessa. Che ha riportato ferite, non gravi, all’anca.Una volta finita a processo - con le accuse di lesioni e resistenza a pubblico ufficiale - la cittadina americana è stata condannata dal giudice del tribunale di Lucca Gerardo Boragine a cinque mesi di reclusione.

 

Fonte: Il Tirreno

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