Data di pubblicazione:
20 marzo 2013
Lite e tensione al comando dei vigili
Fonte:
Metropolisweb
Regione:
Campania
Liti e tensioni tra i vigili urbani di Pompei, il comune si costituisce parte civile nel processo a carico di due agenti accusati di minacce nei confronti di un collega, per vecchie questioni sindacali. Antiche diatribe e vecchi rancori che da piazza Schettini ora si sono «trasferite» in un'aula di tribunale e che hanno spinto la giunta comunale a far costituire il Comune come parte civile, già nella prima udienza del processo penale nel cui ambito il Giudice di Pace di Pompei è chiamato a pronunziarsi sulle responsabilità penali a carico degli agenti Pasquale La Mura e Antonio Sorrentino, difesi dall'avvocato Carla Bianco, per i fatti accaduti il 12 aprile di un anno fa, all'interno del comando della polizia municipale. Secondo l'accusa sostenuta dal pubblico ministero Giovanna Bevilacqua, i due imputati avrebbero minacciato «di un male ingiusto» il collega Michele Sorrentino. In particolare, La Mura avrebbe pronunciato le espressioni di questo tenore: «Io ti avviso ...tu non devi parlare male della Cisl... Io ti sto avvertendo... La devi smettere.. non te lo consento... Te lo dico adesso e non te lo dico più.., tu hai ancora l'ulcera, l'ulcera ti è passata?».
E ancora: «Ti ricordi che ti è venuta l'ulcera? Stai attento».
Per Antonio Sorrentino, invece, il fatto contestato è la pronuncia della frase: «A chi dici scemo... ti spacco la faccia», sempre rivolta al collega Michele Sorrentino. Frasi per le quali i due agenti sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di minacce. Nel processo che vede coinvolti La Mura e Sorrentino il Comune si è costituito parte civile, secondo quanto deliberato dalla giunta pochi giorni fa. Diversi gli agenti che saranno chiamati a testimoniare sui fatti che avvennero nel comando quel 12 aprile dell'anno scorso. Ma la storia in realtà sarebbe iniziata diverso tempo fa. I conflitti interni al comando sono iniziati poco più di un anno fa, con le variazioni alla dotazione organica decise dall'amministrazione comunale, attraverso il passaggio tre dipendenti dal ruolo di amministrativi a quello di vigile urbano, mediante una procedura concorsuale interna: furono evidenziate dai sindacati alcune presunte «irregolarità», denunciate poi alla magistratura ordinaria e amministrativa (fino al ricorso al presidente della Repubblica) e alla Corte dei Conti. Da lì partirono diverse denunce nei confronti dell'amministrazione comunale e del comando dei vigili che, di volta in volta, sono andate avanti tra ricorsi vari, con l'unico risultato di rendere la situazione sempre più ingarbugliata e i rapporti all'interno del comando di piazza Schettini sempre più tesi. Si tratta quindi dell'ennesima tegola giudiziaria tra agenti della polizia municipale di Pompei, chiaro sintomo di un corpo ormai sfilacciato e roso dalle liti interne che non di rado (e recentemente con ancora maggiore frequenza) sono sfociati in veri e propri contenziosi giudiziari «incrociati». Vigili contro vigili, vigili contro il Comune e viceversa, in un caos che appare ormai senza fine.
Fonte:
Metropolisweb
E ancora: «Ti ricordi che ti è venuta l'ulcera? Stai attento».
Per Antonio Sorrentino, invece, il fatto contestato è la pronuncia della frase: «A chi dici scemo... ti spacco la faccia», sempre rivolta al collega Michele Sorrentino. Frasi per le quali i due agenti sono stati rinviati a giudizio con l'accusa di minacce. Nel processo che vede coinvolti La Mura e Sorrentino il Comune si è costituito parte civile, secondo quanto deliberato dalla giunta pochi giorni fa. Diversi gli agenti che saranno chiamati a testimoniare sui fatti che avvennero nel comando quel 12 aprile dell'anno scorso. Ma la storia in realtà sarebbe iniziata diverso tempo fa. I conflitti interni al comando sono iniziati poco più di un anno fa, con le variazioni alla dotazione organica decise dall'amministrazione comunale, attraverso il passaggio tre dipendenti dal ruolo di amministrativi a quello di vigile urbano, mediante una procedura concorsuale interna: furono evidenziate dai sindacati alcune presunte «irregolarità», denunciate poi alla magistratura ordinaria e amministrativa (fino al ricorso al presidente della Repubblica) e alla Corte dei Conti. Da lì partirono diverse denunce nei confronti dell'amministrazione comunale e del comando dei vigili che, di volta in volta, sono andate avanti tra ricorsi vari, con l'unico risultato di rendere la situazione sempre più ingarbugliata e i rapporti all'interno del comando di piazza Schettini sempre più tesi. Si tratta quindi dell'ennesima tegola giudiziaria tra agenti della polizia municipale di Pompei, chiaro sintomo di un corpo ormai sfilacciato e roso dalle liti interne che non di rado (e recentemente con ancora maggiore frequenza) sono sfociati in veri e propri contenziosi giudiziari «incrociati». Vigili contro vigili, vigili contro il Comune e viceversa, in un caos che appare ormai senza fine.
Fonte:
Metropolisweb
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