mercoledì, 16 luglio 2025
spinner
Data di pubblicazione: 24 gennaio 2013

Pistoia Napolitano non ha corrotto nessuno

La Nazione
Sicilia
Prosciolto, con formula piena, perche` il fatto non sussiste, dall'accusa di corruzione. Era la cosa a cui il comandante Giuseppe Napolitano teneva di piu` e la sentenza del giudice per le udienze preliminari Alessandro Buzzegoli, pronunciata ieri pomeriggio, lo ha sollevato dal pesantissimo macigno dell'accusa piu` infamante per un pubblico ufficiale. Non luogo a procedere quindi per quanto riguarda l'accusa di corruzione e per uno dei due episodi di turbativa d'asta che gli erano stati contestati.

In entrambi i casi l'oggetto era l'allestimento di impianti autovelox. Il comandante affrontera` invece il processo ordinario, davanti ai giudici del collegio, per il secondo capo d'imputazione che il giudice ha riformulato. Non piu` turbativa d'asta, ma «alterazione del procedimento amministrativo», reato introdotto di recente (articolo 353 bis del Codice Penale) e sul quale non vi sono ancora stati pronunciamenti. L'oggetto e` l'appalto per l'autovelox che avrebbe dovuto essere realizzato sul raccordo subito dopo lo svincolo per lo Zoo, direzione Capostrada.

Esce completamente da questo procedimento invece il coimputato di Napolitano, l'imprenditore Carlo Alberto Diddi, difeso dagli avvocati Cecilia Turco e Daria Bresciani: non luogo a procedere perche` il fatto non sussiste per entrambi gli episodi di turbativa d'asta che gli erano stati contestati. L'imprenditore, anche ieri, e come aveva sottolineato fino ad oggi in piu` occasioni su queste pagine, attraverso il suo legale, ha commentato: «Ho sempre ritenuto fin dal primo giorno che il comandante fosse una persona seria». «Sono molto soddisfatta - ha detto infine l'avvocato Cecilia Turco - per la decisione di non luogo a procedere».

Napolitano, con sollievo, ha rilasciato ieri pomeriggio il suo primo personale commento senza quindi affidarsi ai suoi legali, il professor Fausto Giunta e l'avvocato Fabio Piccioni di Firenze: «Sono soddisfatto e sollevato per il non luogo a procedere per corruzione. L'accusa piu` infamante per il ruolo e la figura rivestita. Ed e` la conferma di quanto si e` sostenuto fin dalle prime battute in questa vicenda. Con la consueta serenita` affrontero` il processo, per un titolo di reato diverso da quello contestato dal pm, anche in relazione alla valutazione giuridica che fece la Cassazione sul nostro ricorso. Si confida in un processo che possa essere veloce, con immutata e incrollabile fiducia nella giustizia».

Soddisfatto infine l'avvocato Piccioni che nella sua arringa difensiva di due ore, venerdi` scorso, aveva analizzato ad una ad una le intercettazioni dalle quali emergevano, nella estensione del difensore e contrariamente alla prospettazione dell'accusa, la correttezza e la trasparenza del suo assistito. «Sicuramente soddisfatto - ha concluso Piccioni -, cadono i due terzi delle imputazioni e nella formula piu` ampia possibile.

Riguardo al terzo capo d'accusa il giudice ne chiede la verifica alla luce della norma recente. Pronunciandosi sul nostro ricorso contro la misura cautelare, la Cassazione sostenne che l'articolo 353 non era configurabile, annullando cosi` il provvedimento del Riesame di Firenze e chiedendo di valutare la sussistenza dell'articolo 353 bis. Cosa che oggi il gup ha fatto».


Fonte:
La Nazione
Articoli simili