Data di pubblicazione:
28 novembre 2012
La nuova livrea del Friuli Venezia Giulia
Fonte:
Fiammeblu
Regione:
Friuli-Venezia Giulia
di pochi giorni la nuova legge regionale del Friuli Venezia Giulia, sulle caratteristiche dei mezzi e delle uniformi della polizia locale.
Si chiude, finalmente, un difficile percorso iniziato da diversi anni che ha portato, nel giro di sei anni, a cambiare per tre volte (di cui due solo la dicitura) la livrea dei mezzi della polizia locale del F.V.G.
Approfittando di quest'ultimo cambiamento definitivo, si cercherà di seguito di ricostruire l'evoluzione delle polizie locali di questa regione autonoma, attraverso le vetture in dotazione ai suoi vigili che fino al 2005, hanno avuto denominazioni assenti nel resto del paese.
Dalla fine del dopoguerra, i veicoli in dotazione ai vigili urbani erano ben pochi. Si sa che a Udine, il corpo cittadino era dotato di una motocicletta "rubata" durante la guerra all'invasore tedesco e tenuta nascosta fino alla fine del conflitto. Una sorta di vendetta nei confronti dell'ex alleato, dato che quest'ultimo aveva precedentemente confiscato un sidecar, unico mezzo in dotazione ai vigili urbani friulani. Trieste rimase staccata dall'Italia fino al 1954, facente parte del TLT (territorio libero di Trieste), di amministrazione angloamericana.
La sua forza di polizia, chiamata
Venezia Giulia Police Force o
Polizia Civile, era comandata da inglesi e americani, mentre la truppa era composta da personale residente nella zona. La sua sezione "
polizia amministrativa", era pressoché identica come funzioni a quella dei vigili urbani italiani ed era comandata sempre dai cittadini. I loro mezzi, perlopiù motociclette, erano privi di insegne se non la targa "polizia amministrativa", mentre i mezzi della polizia civile avevano una targa con dicitura inglese "police" e un'insegna luminosa recante in italiano "emergenza" che veniva accesa, appunto, in occasione di servizi urgenti.
Con il passaggio di Trieste all'Italia, che diverrà capoluogo della regione Friuli-Venezia Giulia, i mezzi della neonata polizia urbana vennero colorati in rosso con tetto bianco e lampeggiante singolo al centro, mentre dalle poche fotografie sopravvissute, si desume che nel resto della regione i veicoli erano colorati di nero o blu scuro, molti dei quali con il tetto bianco. Durante il terremoto del Friuli del 1966, i rossi veicoli triestini pattugliarono le strade di Gemona e dintorni insieme ai veicoli blu scuro dei vigili locali. Con il passare del tempo, le livree nella regione si assomigliarono sempre di più. In particolare Udine e Trieste adottarono la stessa livrea: vettura bianca, fascia nera laterale con scritta "polizia municipale", bianca e stemma comunale; "polizia municipale" comparì gradualmente nel resto dei comuni.
Con l'avvento della legge regionale n.60/91, si tentò di uniformare divise e colorazioni dei veicoli dei vigili urbani che assunsero la nuova denominazione "polizia comunale" e venne adottato uno stemma unico per tutti i corpi o servizi presenti nella regione. Purtroppo, l'intento non andò a buon fine: Trieste ripudiò quasi "in toto" la nuova legge, adottando solo la nuova colorazione dei mezzi, ma senza cambiare diciture o il nuovo logo, che venne applicato solo sugli alamari delle giacche, sotto lo stemma della città. Gorizia cambiò livrea degli autoveicoli, ma ne adottò una difforme dalla L.R. 60/91, molto simile a quella dell'Emilia Romagna. Lo stemma regionale comparì esclusivamente su cinturoni delle uniformi e solo successivamente sui cofani delle autovetture. Pordenone adottò la nuova dicitura e livrea, ma lo stemma comunale venne sostituito tardivamente. Solo Udine e buona parte del resto dei comuni si adeguarono alla normativa. I servizi di guardiacaccia e pesca, rimasero denominati "vigilanza ittico venatoria". Con il passare degli anni, molti comuni ritornarono spontaneamente alla dicitura "polizia municipale", costringendo di fatto la regione a cestinare ufficialmente la "polizia comunale", a gennaio del 2005. Nel frattempo iniziarono a comparire le prime scritte "polizia provinciale", sui mezzi della provincia di Udine.
Con il 2009, ci fu un altro cambiamento. La nuova giunta regionale si interessò di più della polizia locale e della sicurezza, firmando con il Ministro dell'Interno di allora, un patto per la sicurezza locale che coinvolse di più i vigili, sempre più poliziotti, alla lotta contro la microcriminalità. Aumentarono i corpi o servizi dotati di armi da fuoco e quasi tutti gli operatori furono dotati di strumenti antiaggressione. Furono previsti incentivi per l'acquisto di autovetture, equipaggiamento e altro. Alcuni corpi rinnovarono, quasi interamente, autoparchi composti da vetture di 20 anni, di cui un contachilometri riuscì ad arrivare a 500.000. A quattro anni dal precedente cambiamento di nome, "Polizia Locale" apparì sia sui veicoli delle polizie municipali che quelle provinciali. La livrea rimase temporaneamente quella prevista dalla L.R.60/91 in attesa di quella nuova, che venne decisa da un comitato tecnico formato da alcuni comandanti.,ma anche in questo caso qualcuno "cambiò idea". Mentre Gorizia abbandonò la livrea "fuorilegge", altri comuni adottarono proprio la livrea abbandonata da Gorizia, forse per dare un segnale alla regione sui propri gusti. E' il caso di Lignano Sabbiadoro e Campoformido. Arriviamo quindi ai giorni nostri con la nuova livrea, appena approvata, che presenta diverse novità. Pur mantenendo alcune caratteristiche già adottate, esibisce una scritta in logotipo di probabile ispirazione PS: Scritta "POLIZIA" blu e "LOCALE" in bianco, stemma comunale sulle portiere e regionale sul cofano (non ancora presente sulle immagini esposte). Colorazione blu per le polizie locali dei comuni e verde per le provincie. Specchi retrovisori laterali colorati in blu o verde, a seconda dell'ente. Quest'ultima caratteristica, molto innovativa, non compare però sui veicoli che già presentano questa livrea.
Rimane ora, una sola domanda: "sarà finalmente una livrea unica o qualcuno si opporrà?" Solo il tempo (e le fotografie) ci daranno una risposta.
Fonte:
Fiammeblu
Si chiude, finalmente, un difficile percorso iniziato da diversi anni che ha portato, nel giro di sei anni, a cambiare per tre volte (di cui due solo la dicitura) la livrea dei mezzi della polizia locale del F.V.G.
Approfittando di quest'ultimo cambiamento definitivo, si cercherà di seguito di ricostruire l'evoluzione delle polizie locali di questa regione autonoma, attraverso le vetture in dotazione ai suoi vigili che fino al 2005, hanno avuto denominazioni assenti nel resto del paese.
Dalla fine del dopoguerra, i veicoli in dotazione ai vigili urbani erano ben pochi. Si sa che a Udine, il corpo cittadino era dotato di una motocicletta "rubata" durante la guerra all'invasore tedesco e tenuta nascosta fino alla fine del conflitto. Una sorta di vendetta nei confronti dell'ex alleato, dato che quest'ultimo aveva precedentemente confiscato un sidecar, unico mezzo in dotazione ai vigili urbani friulani. Trieste rimase staccata dall'Italia fino al 1954, facente parte del TLT (territorio libero di Trieste), di amministrazione angloamericana.
La sua forza di polizia, chiamata
Venezia Giulia Police Force o
Polizia Civile, era comandata da inglesi e americani, mentre la truppa era composta da personale residente nella zona. La sua sezione "
polizia amministrativa", era pressoché identica come funzioni a quella dei vigili urbani italiani ed era comandata sempre dai cittadini. I loro mezzi, perlopiù motociclette, erano privi di insegne se non la targa "polizia amministrativa", mentre i mezzi della polizia civile avevano una targa con dicitura inglese "police" e un'insegna luminosa recante in italiano "emergenza" che veniva accesa, appunto, in occasione di servizi urgenti.
Con il passaggio di Trieste all'Italia, che diverrà capoluogo della regione Friuli-Venezia Giulia, i mezzi della neonata polizia urbana vennero colorati in rosso con tetto bianco e lampeggiante singolo al centro, mentre dalle poche fotografie sopravvissute, si desume che nel resto della regione i veicoli erano colorati di nero o blu scuro, molti dei quali con il tetto bianco. Durante il terremoto del Friuli del 1966, i rossi veicoli triestini pattugliarono le strade di Gemona e dintorni insieme ai veicoli blu scuro dei vigili locali. Con il passare del tempo, le livree nella regione si assomigliarono sempre di più. In particolare Udine e Trieste adottarono la stessa livrea: vettura bianca, fascia nera laterale con scritta "polizia municipale", bianca e stemma comunale; "polizia municipale" comparì gradualmente nel resto dei comuni.
Con l'avvento della legge regionale n.60/91, si tentò di uniformare divise e colorazioni dei veicoli dei vigili urbani che assunsero la nuova denominazione "polizia comunale" e venne adottato uno stemma unico per tutti i corpi o servizi presenti nella regione. Purtroppo, l'intento non andò a buon fine: Trieste ripudiò quasi "in toto" la nuova legge, adottando solo la nuova colorazione dei mezzi, ma senza cambiare diciture o il nuovo logo, che venne applicato solo sugli alamari delle giacche, sotto lo stemma della città. Gorizia cambiò livrea degli autoveicoli, ma ne adottò una difforme dalla L.R. 60/91, molto simile a quella dell'Emilia Romagna. Lo stemma regionale comparì esclusivamente su cinturoni delle uniformi e solo successivamente sui cofani delle autovetture. Pordenone adottò la nuova dicitura e livrea, ma lo stemma comunale venne sostituito tardivamente. Solo Udine e buona parte del resto dei comuni si adeguarono alla normativa. I servizi di guardiacaccia e pesca, rimasero denominati "vigilanza ittico venatoria". Con il passare degli anni, molti comuni ritornarono spontaneamente alla dicitura "polizia municipale", costringendo di fatto la regione a cestinare ufficialmente la "polizia comunale", a gennaio del 2005. Nel frattempo iniziarono a comparire le prime scritte "polizia provinciale", sui mezzi della provincia di Udine.
Con il 2009, ci fu un altro cambiamento. La nuova giunta regionale si interessò di più della polizia locale e della sicurezza, firmando con il Ministro dell'Interno di allora, un patto per la sicurezza locale che coinvolse di più i vigili, sempre più poliziotti, alla lotta contro la microcriminalità. Aumentarono i corpi o servizi dotati di armi da fuoco e quasi tutti gli operatori furono dotati di strumenti antiaggressione. Furono previsti incentivi per l'acquisto di autovetture, equipaggiamento e altro. Alcuni corpi rinnovarono, quasi interamente, autoparchi composti da vetture di 20 anni, di cui un contachilometri riuscì ad arrivare a 500.000. A quattro anni dal precedente cambiamento di nome, "Polizia Locale" apparì sia sui veicoli delle polizie municipali che quelle provinciali. La livrea rimase temporaneamente quella prevista dalla L.R.60/91 in attesa di quella nuova, che venne decisa da un comitato tecnico formato da alcuni comandanti.,ma anche in questo caso qualcuno "cambiò idea". Mentre Gorizia abbandonò la livrea "fuorilegge", altri comuni adottarono proprio la livrea abbandonata da Gorizia, forse per dare un segnale alla regione sui propri gusti. E' il caso di Lignano Sabbiadoro e Campoformido. Arriviamo quindi ai giorni nostri con la nuova livrea, appena approvata, che presenta diverse novità. Pur mantenendo alcune caratteristiche già adottate, esibisce una scritta in logotipo di probabile ispirazione PS: Scritta "POLIZIA" blu e "LOCALE" in bianco, stemma comunale sulle portiere e regionale sul cofano (non ancora presente sulle immagini esposte). Colorazione blu per le polizie locali dei comuni e verde per le provincie. Specchi retrovisori laterali colorati in blu o verde, a seconda dell'ente. Quest'ultima caratteristica, molto innovativa, non compare però sui veicoli che già presentano questa livrea.
Rimane ora, una sola domanda: "sarà finalmente una livrea unica o qualcuno si opporrà?" Solo il tempo (e le fotografie) ci daranno una risposta.
Fonte:
Fiammeblu
Articoli simili
-
05 settembre 2018
Internet è una cosa seria
Conseguenze per chi insulta la PL sul web, ma anche per gli agenti che lo usano in modo disinvolto.
-
29 agosto 2018
Pattuglie velomontate
Mauro Di Gregorio ci spiega caratteristiche e pregi del servizio.
-
16 agosto 2018
Ha senso parlare di sicurezza stradale?
Difficile parlare di controlli e sanzioni quando i ponti ti crollano sotto i piedi.
-
07 agosto 2018
Seggiolini anti-abbandono: l’iter va avanti
Ieri l'ultimo passaggio in Commissione. Cerchiamo di capirne di più.
-
04 agosto 2018
Come cambiano le spese per il personale
La relazione 2018 della Corte dei Conti offre interessanti spunti di riflessione.