Data di pubblicazione:
28 ottobre 2007
Viaggio nei comandi d'Italia: Firenze
Fonte:
poliziamunicipale.it
Regione:
Sicilia
Il Corpo di Polizia Municipale di Firenze è senza dubbio uno di quelli che può vantare una maggiore organizzazione ed una migliore efficacia di intervento nel panorama nazionale. Ci parli innanzitutto della realtà nella quale si trova ad operare.
La realtà fiorentina è molto complessa, innanzitutto per la conformazione urbanistica e per la concentrazione di attrazioni, artistiche e paesaggistiche, che determinano un afflusso di oltre undici milioni di turisti ogni anno in un centro storico relativamente piccolo. Da qui scaturisce il fatto che tutti i problemi di cui oggi tanto si parla, relativi all’illegalità diffusa e alla percezione di sicurezza, quando vengono affrontati dai media e da molte altre città, ebbene.....a Firenze esistevano già da un pezzo. Tutto ciò poi si inserisce in un panorama viabilistico reso ancor più problematico dai grandi cantieri aperti in città da alcuni anni, come quelli per le tre linee tramviarie, che rendono ancora più problematica la qualità della vita dei residenti.
In questo contesto, come è strutturato l’organigramma e quali sono i mezzi a disposizione degli operatori?
Abbiamo a disposizione circa novecento tra vigili e amministrativi, duecento veicoli e tutte le tecnologie in uso alle polizie municipali. L’organico sembra molto cospicuo, ma per la varietà dei compiti assegnatici e per il milione di frequentatori giornaliero, tra residenti e turisti, dovrebbe essere ancora più rilevante.
La Polizia Municipale di Firenze è da sempre in prima linea nella lotta alla contraffazione. Spesso è infatti salita alla ribalta delle cronache per sequestri anche molto ingenti. Si tratta di un impulso specifico che ha voluto dare alla lotta a questo fenomeno, oppure è semplicemente una priorità dettata dalla situazione contingente?
Abbiamo cominciato all’inizio degli anni ’80, per necessità dovuta alle prime immigrazioni di senegalesi che iniziarono a vendere borse contraffatte; poi, diventando esperti, abbiamo anche capito cosa c’era dietro a questa forma di commercio illegale e ci siamo impegnati investendo molte risorse, riuscendo però solo a contenere il fenomeno. Oggi abbiamo il 1° e il 2° Reparto Antidegrado che operano in gran parte sull’abusivismo, oltre al Reparto Investigativo che indaga anche su questi temi. Oggi però, oltre alla contraffazione tradizionale, fa paura la contraffazione del marchio CE e l’invasione del mercato di merce pericolosa per la salute, soprattutto dei bambini. Faccio un esempio: alcune settimane fa abbiamo sequestrato un capannone gestito da cinesi con all’interno un milione e duecentomila articoli contraffatti o pericolosi (molti giocattoli ed elettrodomestici); una volta inventariata la merce abbiamo restituito l’edificio ma, dopo qualche giorno, durante un altro controllo, lo abbiamo trovato più pieno di prima degli stessi articoli; li stiamo ancora contando e potrebbero essere due milioni.
L’abusivismo edilizio è un altro fenomeno importante nell’attività del Corpo, soprattutto considerato che Firenze è una delle città più belle del mondo. C’è stato un episodio, nel 2006, in cui sono stati comminati oltre 3 milioni di sanzioni. Quanto è difficile operare quando si toccano interessi, anche economici, così ingenti?
Devo dire che abbiamo una buona tradizione di severità in materia e pertanto non ci resta difficile operare, anche contro i grandi interessi. Basti pensare che quest’anno, oltre a svariate villette abusive scoperte in zona di pregio, abbiamo sequestrato la Fortezza da Basso, per problematiche che ora sono in via di risoluzione.
Alla grande stampa, però, di tutta l’enorme attività svolta, finiscono per arrivare soltanto questioni come l’Ordinanza sui lavavetri o le cifre ricavate sulle sanzioni per la ZTL. Cosa ne pensa delle numerose inchieste giornalistiche (sulle ZTL, Photored, Velox ecc.) che in questo periodo acuiscono l’acredine che già esiste verso le Municipali?
Penso che sia un problema generale riguardante tutto il mondo dei mass media: oggi conta solo la notizia, ovvero ciò che fa audience, e non la qualità dell’informazione. Il nostro lavoro poi, già particolare di per sè, essendo a diretto contatto con l’autorità politica, è soggetto al fuoco incrociato di chi attacca la polizia municipale per attaccare i sindaci.
Voi, comunque, tenete molto alla trasparenza, come testimoniano le indagini sul gradimento dei servizi erogati ai cittadini. Qual è, al momento, il rapporto della Polizia Municipale di Firenze con la popolazione cittadina?
E’ piuttosto buono: da quattro anni il nostro gradimento oscilla dal 65% al 70% rispetto ai residenti fiorentini, i giovani fino a 30 anni ci reputano bravi al 69,7%. Questo dimostra che una cosa è ciò che sembra o che viene riportato dai media, altro è il giudizio sincero ottenuto con metodologie scientifiche.
Cosa ne pensa dei “Patti per la Sicurezza Urbana”? Cosa cambiano nel lavoro della Polizia Locale?
Sono quanto di meglio si possa fare a legislazione invariata. Anche noi abbiamo firmato il Patto e posso affermare che si nota un clima diverso rispetto al passato, una presa di coscienza anche ministeriale circa l’importanza dei problemi di illegalità diffusa e del degrado urbano, nonchè sulla necessità della collaborazione tra organi di polizia e tra enti.
Ci parli infine un po’ di lei, della sua formazione e delle sue esperienze professionali.
Sono trent’anni che porto la divisa della Polizia Municipale. Negli anni settanta entrai nel Corpo come vigile, ai tempi in cui era sufficiente la terza media per concorrere (infatti feci la domanda a diciotto anni mentre stavo dando l’esame di maturità). Fui subito assunto ed ho conseguito la laurea mentre vincevo i concorsi interni a disposizione, da ispettore a funzionario; poi ho vinto altri concorsi per comandante a Bagno a Ripoli e poi per dirigente; quindi sono tornato a Firenze come vicecomandante e da circa sei anni svolgo la funzione di Comandante. Una bella esperienza tutta sul campo, che raccomando a coloro che credono nel nostro mestiere.
Un saluto a tutti i lettori di poliziamunicipale.it, portale di grande interesse per tutti noi.
In allegato l'inserto da collezionare
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La realtà fiorentina è molto complessa, innanzitutto per la conformazione urbanistica e per la concentrazione di attrazioni, artistiche e paesaggistiche, che determinano un afflusso di oltre undici milioni di turisti ogni anno in un centro storico relativamente piccolo. Da qui scaturisce il fatto che tutti i problemi di cui oggi tanto si parla, relativi all’illegalità diffusa e alla percezione di sicurezza, quando vengono affrontati dai media e da molte altre città, ebbene.....a Firenze esistevano già da un pezzo. Tutto ciò poi si inserisce in un panorama viabilistico reso ancor più problematico dai grandi cantieri aperti in città da alcuni anni, come quelli per le tre linee tramviarie, che rendono ancora più problematica la qualità della vita dei residenti.
In questo contesto, come è strutturato l’organigramma e quali sono i mezzi a disposizione degli operatori?
Abbiamo a disposizione circa novecento tra vigili e amministrativi, duecento veicoli e tutte le tecnologie in uso alle polizie municipali. L’organico sembra molto cospicuo, ma per la varietà dei compiti assegnatici e per il milione di frequentatori giornaliero, tra residenti e turisti, dovrebbe essere ancora più rilevante.
La Polizia Municipale di Firenze è da sempre in prima linea nella lotta alla contraffazione. Spesso è infatti salita alla ribalta delle cronache per sequestri anche molto ingenti. Si tratta di un impulso specifico che ha voluto dare alla lotta a questo fenomeno, oppure è semplicemente una priorità dettata dalla situazione contingente?
Abbiamo cominciato all’inizio degli anni ’80, per necessità dovuta alle prime immigrazioni di senegalesi che iniziarono a vendere borse contraffatte; poi, diventando esperti, abbiamo anche capito cosa c’era dietro a questa forma di commercio illegale e ci siamo impegnati investendo molte risorse, riuscendo però solo a contenere il fenomeno. Oggi abbiamo il 1° e il 2° Reparto Antidegrado che operano in gran parte sull’abusivismo, oltre al Reparto Investigativo che indaga anche su questi temi. Oggi però, oltre alla contraffazione tradizionale, fa paura la contraffazione del marchio CE e l’invasione del mercato di merce pericolosa per la salute, soprattutto dei bambini. Faccio un esempio: alcune settimane fa abbiamo sequestrato un capannone gestito da cinesi con all’interno un milione e duecentomila articoli contraffatti o pericolosi (molti giocattoli ed elettrodomestici); una volta inventariata la merce abbiamo restituito l’edificio ma, dopo qualche giorno, durante un altro controllo, lo abbiamo trovato più pieno di prima degli stessi articoli; li stiamo ancora contando e potrebbero essere due milioni.
L’abusivismo edilizio è un altro fenomeno importante nell’attività del Corpo, soprattutto considerato che Firenze è una delle città più belle del mondo. C’è stato un episodio, nel 2006, in cui sono stati comminati oltre 3 milioni di sanzioni. Quanto è difficile operare quando si toccano interessi, anche economici, così ingenti?
Devo dire che abbiamo una buona tradizione di severità in materia e pertanto non ci resta difficile operare, anche contro i grandi interessi. Basti pensare che quest’anno, oltre a svariate villette abusive scoperte in zona di pregio, abbiamo sequestrato la Fortezza da Basso, per problematiche che ora sono in via di risoluzione.
Alla grande stampa, però, di tutta l’enorme attività svolta, finiscono per arrivare soltanto questioni come l’Ordinanza sui lavavetri o le cifre ricavate sulle sanzioni per la ZTL. Cosa ne pensa delle numerose inchieste giornalistiche (sulle ZTL, Photored, Velox ecc.) che in questo periodo acuiscono l’acredine che già esiste verso le Municipali?
Penso che sia un problema generale riguardante tutto il mondo dei mass media: oggi conta solo la notizia, ovvero ciò che fa audience, e non la qualità dell’informazione. Il nostro lavoro poi, già particolare di per sè, essendo a diretto contatto con l’autorità politica, è soggetto al fuoco incrociato di chi attacca la polizia municipale per attaccare i sindaci.
Voi, comunque, tenete molto alla trasparenza, come testimoniano le indagini sul gradimento dei servizi erogati ai cittadini. Qual è, al momento, il rapporto della Polizia Municipale di Firenze con la popolazione cittadina?
E’ piuttosto buono: da quattro anni il nostro gradimento oscilla dal 65% al 70% rispetto ai residenti fiorentini, i giovani fino a 30 anni ci reputano bravi al 69,7%. Questo dimostra che una cosa è ciò che sembra o che viene riportato dai media, altro è il giudizio sincero ottenuto con metodologie scientifiche.
Cosa ne pensa dei “Patti per la Sicurezza Urbana”? Cosa cambiano nel lavoro della Polizia Locale?
Sono quanto di meglio si possa fare a legislazione invariata. Anche noi abbiamo firmato il Patto e posso affermare che si nota un clima diverso rispetto al passato, una presa di coscienza anche ministeriale circa l’importanza dei problemi di illegalità diffusa e del degrado urbano, nonchè sulla necessità della collaborazione tra organi di polizia e tra enti.
Ci parli infine un po’ di lei, della sua formazione e delle sue esperienze professionali.
Sono trent’anni che porto la divisa della Polizia Municipale. Negli anni settanta entrai nel Corpo come vigile, ai tempi in cui era sufficiente la terza media per concorrere (infatti feci la domanda a diciotto anni mentre stavo dando l’esame di maturità). Fui subito assunto ed ho conseguito la laurea mentre vincevo i concorsi interni a disposizione, da ispettore a funzionario; poi ho vinto altri concorsi per comandante a Bagno a Ripoli e poi per dirigente; quindi sono tornato a Firenze come vicecomandante e da circa sei anni svolgo la funzione di Comandante. Una bella esperienza tutta sul campo, che raccomando a coloro che credono nel nostro mestiere.
Un saluto a tutti i lettori di poliziamunicipale.it, portale di grande interesse per tutti noi.
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