Data di pubblicazione:
23 ottobre 2005
Pontinia. Il comandante fa il suo dovere fino in fondo
Fonte:
Il Tempo
Regione:
Lazio
Il cuore spezzato per la perdita del figlio non gli ha impedito di restare al suo posto, a fare il suo dovere, fino a quando la situazione non è tornata alla normalità. È stata questa la reazione di Luigi Ambrifi, comandante dei vigili urbani di Pontinia - piccolo centro vicino Latina - che ieri mattina intervenendo dopo un incidente ha scoperto che nello scontro era morto il figlio Giuseppe, di 29 anni. Alla fine è rimasto a regolare il traffico, dopo aver tentato di soccorrere il figlio e aver constatato che non c'era più nulla da fare, nonostante avesse avvertito un lieve malore. È la triste storia del dirigente della polizia municipale che poco dopo le 7 è intervenuto per servizio nell'incidente stradale sulla «Marittima II», al confine tra Pontinia e Priverno. Il comandante aveva preso servizio da poco quando è arrivata la segnalazione del sinistro al chilometro 4 di una via tristemente nota per gli incidenti, come del resto tutte le provinciali di Latina. Ieri poi, l'asfalto viscido per la pioggia ha creato ancora più problemi e non è escluso che possa essere questa la causa dell'incidente nel quale ha perso la vita Giuseppe Ambrifi. Quando Luigi è arrivato si è subito reso conto che la Golf coinvolta nello scontro era quella del figlio di 29 anni, è andato verso l'auto e l'ha chiamato ripetutamente, ha tentato di soccorrerlo ma non c'era più nulla da fare. Nel frattempo erano arrivati anche polizia stradale, vigili del fuoco e ambulanza del 118, l'uomo è stato colto da malore ma poi è voluto restare al suo posto considerato che il traffico era bloccato, nonostante tutti lo invitassero ad andare via. Successivamente i colleghi lo hanno accompagnato a casa e intorno a lui si sono stretti familiari e amici, gli amministratori di Pontinia. L'incidente si è verificato tra la Golf del figlio e un camion per il trasporto del latte, a quanto sembra l'auto stava superando un bus del Cotral fermo per far salire dei ragazzi diretti a scuola e si è trovato davanti il camion che non è riuscito a evitare anche per le condizioni dell'asfalto. L'impatto è stato tremendo. La giovane vittima aveva terminato il turno di notte alla Europack, non distante dal luogo dell'incidente, si era intrattenuto per la colazione con dei colleghi e stava facendo rientro a casa. Un tragico gioco della sorte che ha dovuto affrontare anche un collega del genitore, questa volta però nella capitale. Un vigile era intervenuto a novembre sul luogo di un incidente e aveva scoperto in terra il figlio, morto in un incidente con la moto. «Vado io a fare i rilievi, vediamo se riusciamo a bloccare le corse clandestine sull’Anagnina», aveva detto appena avuta la segnalazione. Sulla stessa strada, dieci giorni prima, era morto un altro ragazzo in moto. E l’istruttore direttivo della Municipale Ulisse Renzetti, 59 anni e da 33 nella polizia municipale, sposato con due figli, lo conosceva bene quell’incrocio maledetto. Era a poche centinaia di metri da casa sua.
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