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Data di pubblicazione: 14 dicembre 2004

Thiene. Assolti i due vigili

Il Giornale di Vicenza
Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste
Neanche due minuti di camera di consiglio e l’assoluzione piena per i due vigili urbani Ferdinando Zarantonello e Katia Dal Masetto finiti sotto processo per le inesistenti lesioni connesse a un ipotetico abuso d’ufficio riguardo al fermo di un indisciplinato scooterista che viaggiava senza casco e in modo pericoloso. È questa la conclusione del processo celebrato ieri mattina in tribunale a Vicenza con il “rito abbreviato” davanti al gup Eloisa Pesenti. Il pm Angela Barbaglio aveva chiesto il minimo della pena, l’avvocato Enrico Ambrosetti al contrario aveva affermato che le accuse erano prive di fondamento. Passa in pieno la linea della difesa nella vicenda dei due vigili che dopo lo spasmodico inseguimento di un ragazzo in scooter senza casco avevano avuto con lui una colluttazione. Per bloccarlo uno dei due poliziotti era ruzzolato assieme all’indisciplinato ragazzo e quest’ultimo aveva subito delle contusioni. Lo scooterista Simone Bonaguro, 21 anni, di Zugliano, sarà processato per resistenza a pubblico ufficiale e per non avere rispettato l’ordine dell’autorità che gli aveva dato l’alt. Invece l’istruttore Katia Dal Masetto, di 32 anni, di Piovene e l’agente Ferdinando Zarantonello, 43 anni, di Thiene, sono stati assolti con la formula “il fatto non sussiste” e per “non avere commesso il fatto”. Che cosa si deve fare quando uno fugge in moto, si è domandato l’avv. Ambrosetti, nel sostenere che la richiesta di condanna alla pena minima del pm Angelo Barbaglio era del tutto priva di riscontri.
L’inseguimento avvenne a Thiene nel pomeriggio del 12 marzo 2002, all’incrocio tra le vie Del Costo e Filzi. I poliziotti videro sfrecciare Simone Bonaguro su uno scooter senza casco. Diedero l’alt, ma lo scooterista si allontanò. Questi non appena si accorse di essere inseguito accelerò per la fuga lungo le vie Forte Corbin, Monte Lemerle e imboccò contromano via San Camillo De Lellis, raggiungendo quindi via Del Costo. Non fermandosi, ritenendo che il ciclomotore potesse essere rubato, la pattuglia accese lampeggianti e sirene nel tentativo di bloccarlo. Invece Bonaguro non solo non si sarebbe fermato, ma avrebbe eseguito ulteriori pericolose manovre pur di sfuggire alla polizia. Soltanto quando lo scooter fu chiuso dall’auto di servizio Bonaguro rallentò. Il vigile Zarantonello scese dall’auto, ma il ragazzo avrebbe cercato di nuovo di fuggire e a quel punto il vigile lo bloccò. Ne scaturì una colluttazione durante la quale i due caddero prima sull’auto di servizio, quindi sull’asfalto. L’istruttore Dal Masetto, che aveva assistito alla scena, tolse le chiavi dallo scooter e poco dopo la colluttazione terminò.
«Dove i poliziotti in tutto questo abbiano sbagliato francamente non riesco a capirlo - ha più volte sostenuto Ambrosetti - l’alternativa sarebbe stata quella di farlo allontanare, ma così facendo non avrebbero svolto il loro mestiere. Di fronte a un ordine dell’autorità bisogna fermarsi, non scappare».
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