Data di pubblicazione:
09 luglio 2004
Roma. Una sola multa al giorno per i cani che sporcano
Fonte:
PoliziaMunicipale.it
Una multa al giorno ai cani che sporcano. Nei primi 4 mesi dell'anno, su 1807 controlli, i vigili urbani hanno sanzionato in tutta Roma solo 114 proprietari di Fido. Dati ininfluenti se confrontati coi 140 mila cani di proprietà che vivono nella nostra città. Un vero e proprio esercito in continuo aumento che due anni fa ha portato il Campidoglio, sindaco Veltroni in testa, a correre ai ripari per il gran numero di deiezioni canine che sporcano marciapiedi, strade, parchi e perfino aiuole. Così l’idea di Monica Cirinnà, delegato del sindaco ai diritti degli animali per «migliorare la convivenza tra uomo e animale in ambiente urbano» fu, a suo tempo, quella di definire delle regole nuove: e quindi, da due anni il proprietario del cane deve portare con sé almeno due buste che permettano di raccogliere i rifiuti dell’animale. Così se il vigile urbano, al momento, della fatidica domanda: «Mi fa vedere il sacchetto con cui raccoglie gli escrementi del suo cane?» scopre che la busta o l’involucro non c’è, dovrebbe, almeno in teoria, sanzionare il proprietario con una multa di 103 euro, così come previsto dall’articolo 180 del regolamento di polizia veterinaria modificato (prima la sanzione si elevava solo a chi veniva colto sul fatto) con la delibera comunale del 22 aprile 2002. Ma dall’approvazione del documento le multe sono state molto poche: in media una al giorno nel primo anno di applicazione delle nuove regole, il 2002, mentre l'ultimo monitoraggio effettuato dal «Corriere» per i primi 10 mesi del 2003 contava 352 multe su 2699 controlli. Che fare per affrontare il fenomeno dei rifiuti che, in questi giorni di estate, è ancora più evidente, oltre che alla vista, anche all’olfatto per l’arrivo del grande caldo? Dall’assessorato capitolino all’Ambiente rispondono che i dipendenti dell’Ufficio Giardini sono a lavoro soprattutto per realizzare aree per cani dove l’animale sia libero di scorrazzare e di fare i probisogni. «Ora le aree, che spesso però vengono deturpate da atti vandalici, sono 100, ma se non cambia la mentalità - ammettono dagli Uffici di Porta Metronia - è battaglia persa». Una sensazione che confermano anche all’Ama, l’azienda capitolina per l’ambiente, che da dieci anni ha messo in campo una decina di accertatori che però non possono sanzionare, ma solo sensibilizzare. Per ripulire le strade, l’Ama ha anche messo in circolazione 40 mototociclette chiamate «kamoto», che dalla mattina alla sera dovrebbero girare per la città ripulendo i marciapiedi dagli escrementi con un sofisticato sistema di aspirazione. Con lo stesso scopo girano per Roma anche gli operatori dell’Ufficio Decoro gestito dal Gabinetto del sindaco. Ma da settembre, per il deterrente multe, si annuncia una novità: la scesa in campo di carabinieri in congedo pronti a sanzionare chi non rispetta le regole sporcando la città. Ma perché, intanto, sono così poche le multe rilevate dai vigili urbani? «I compiti di un vigile - dice Mauro Cordova, presidente dell'Arvu, l'Associazione romana dei vigili urbani - sono troppo numerosi, ma non per questo ci sottraiamo ad esercitarli e poi per i cani c’è anche il problema delle aggressioni: quando si colgono in flagrante e, quindi si discute col proprietario, la reazione degli animali, soprattutto di grossa taglia, diventa violenta e quindi pericolosa». (
Corriere della Sera)
Corriere della Sera)
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