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Data di pubblicazione: 18 febbraio 2019

Intervista esclusiva

poliziamunicipale.it

D) La notizia della settimana è senza dubbio la seconda audizione del Dipartimento Polizia Locale CSA/ OSPOL a Bruxelles, presso la commissione Petizioni dell'Eurocamera, che pare aver smosso decisamente le acque e spinto l’UE ad intervenire a favore delle condizioni di lavoro e del riconoscimento delle funzioni della polizia locale. Ci racconti l’esperienza dal suo punto di vista, su come l’ha vissuta.

R) Dopo oltre 25 anni di buio istituzionale per i 60000 Agenti ed Ufficiali della Polizia Locale d’Italia e dopo centinaia di stenuanti anticamere fatte nei dicasteri Istituzionali con la prospettiva di avere una riforma della legge 65/86, legge quadro della Polizia Locale d’Italia, siamo giunti finalmente al 22 gennaio scorso nell’aula delle Petizioni a Bruxelles con la Delegazione delle Regioni d’Italia, composta da 18 uomini e donne in Divisa della Polizia Locale d’Italia per rispondere alla II chiamata in audizione della EU. Al termine delle audizioni e dopo gli autorevoli interventi dei Parlamentari che all’unisono hanno concordato che tale discriminazione ed iniquità deve cessare ad ogni costo, la Presidente della Commissione-pet Cecilia Wikstrom, ha concluso con una eccezionale decisione:

1.      Inoltro di una raccomandazione al Presidente del Consiglio Italiano Conte e ai Presidenti di Camera e Senato affinchè venga posta fine a questa iniquità e disparità di trattamento tra Polizia Locale e Polizia di Stato, anche a livello di status, dei 60.000 Poliziotti Locali d’Italia;

2.      Invio di una Delegazione composta Parlamentari della Commissione EU in Italia per verificare lo stato di lavoro (tutele e diritti) in cui operano gli Agenti ed Ufficiali della Polizia Locale con qualifica di Polizia Giudiziaria, Pubblica Sicurezza e Polizia Stradale negli 8000 Comuni d’Italia.

3.      La Petizione in oggetto resterà aperta anche per il nuovo Parlamento EU.

Mentre si avviava a conclusione il saluto del Presidente della Commissione Cecilia Wikstrom, come presagio augurale, una forte nevicata imbiancava il Parlamento EU e tutta Bruxelles e la Presidente salutando le Divise della PL e tutti noi ha ricordato il bel sole dell’Italia con un arrivederci. Tutta la Delegazione dei Poliziotti Locali d’Italia si è alzata in piedi e con una forte commozione e un grande applauso ha salutato e ringraziato tutta la Commissione EU per aver dato a questi 60000 Agenti ed Ufficiali della Polizia Locale d’Italia la speranza per loro e le loro Famiglie di un domani migliore.

 

D) E’ certamente il frutto di un lavoro che viene da molto lontano, attraverso una serie di iniziative trasversali che avete portato avanti negli anni con grande passione. A parole tutti riconoscono la bontà delle vostre battaglie, ma alle promesse non seguono mai i fatti. Secondo lei quali sono i motivi? Sono più politici, economici o le resistenze arrivano dalle altre forze di polizia?

R) Dopo i due scioperi nazionali proclamati dal Dipartimento Polizia Locale CSA/OSPOL, del 2016 e del 2017 a Roma con oltre 20000 Poliziotti Locali in Divisa, abbiamo messo la parola fine alle anticamere politiche-istituzionali e abbiamo svolto un’azione di pressing verso i Comuni con Assemblee e scioperi locali , a macchia di leopardo, che hanno scosso fortemente e messo in crisi l’intero apparato della sicurezza nazionale.

La mancanza di attenzione da parte di tutti i Governi sulle rivendicazioni della Polizia Locale ormai è arcinota e possiamo definirla corporativa-economica riferendoci alle Polizie Statali e politica-sindacale riferendoci a quella politica vicina ai sindacati triplici che non desiderano scorporare la Polizia Locale dal comparto degli impiegati comunali , essendo la medesima usata, da sempre, come forza d’urto nelle vertenze nel comparto delle Funzioni Locali.

D) Da parte vostra è lodevole il “lavoro ai fianchi” delle istituzioni, ma anche l’opera di sensibilizzazione della gente comune, che pare ancora poco consapevole di quello che fa e di quanto è importante la categoria. Secondo lei da cosa dipende?

R) La Polizia Locale è la prima Polizia nata nel 1800 e nel dopoguerra aveva preso il nome di Guardie delle Provincie e dei Comuni. La trasformazione in Polizia Locale avvenne nel 1986 e con la legge dello Stato la 65/86 e già allora aveva lo stato giuridico nel Comparto di Diritto Pubblico alla pari delle Polizie dello Stato. La politica è riuscita a svuotare il contenuto della legge 65/86 e riversare l’attenzione tutta sulle Polizie dello Stato fornendo loro mezzi, denaro, personale, previdenze, tutele e diritti ad iosa oltre il Comparto Sicurezza, ha relegato, invece, la Polizia Locale nel contratto di tipo privato in una condizione di sudditanza e di servilismo , alle altre Polizie, come polizia di serie B.

Oggi la Gente guarda alla Polizia Cittadina in modo più consapevole e con grande interesse vedendo la vicinanza che essa emana al servizio della collettività: A Roma all’Università gli studenti chiedono, sempre più spesso, che all’interno della città universitaria ci sia il controllo delle pattuglie della Polizia Locale; a Milano i Ghisa con il loro Vigile di Quartiere e con la tecnologia che impiegano nel controllo della vivibilità nel territorio è sempre più usata dalla Magistratura per indagini importanti; a Napoli, gli Agenti Locali presidiano il territorio contro l’abusivismo illegale applicando il DASPO urbano e sono in prima fila nel combattere il proliferare dell’uso delle sostanze stupefacenti nelle scuole e nei quartieri periferici; a Bari e Palermo la Polizia Locale combatte stenuamente contro i trafficanti, spacciatori, ambulanti illegali e contro l’abusivismo edilizio; a Roma combattono in prima linea contro mafia Capitale e sono stati impiegati come forza pubblica nell’abbattere le Ville dei Casamonica.

Queste attività moltiplicate per 8000 Comandi di Polizia Locale presenti in tutti i Comuni d’Italia fanno si che la Gente oggi percepisce fortemente la vicinanza della Divisa del Poliziotto Locale quale tutore dell’ordine al servizio, h24, delle Popolazioni.

 

D) La polizia locale ha vissuto negli anni passati delle profonde divisioni anche al suo interno. Da qualche anno però, pare esserci una nuova unità d’intenti. Lo avverte anche lei? Come se lo spiega?

R) La 65/86 aveva dato ai Poliziotti Locali d’Italia una sua identità e con essa era iniziato un speranzoso cammino verso l’agognata equiparazione di tutte le Divise in un unico Comparto. Ma gli interessi dei potentati Locali e Statali, con la complicità di alcuni sindacati, hanno fatto si che ciò fallisse con l’avvelenamento e la cancellazione di quelle norme della 65 che avvicinavano fortemente la Polizia Locale alle Polizie Civili dello Stato.

Questo ha incrementato fortemente la disaffezione della categoria verso le associazioni e i sindacati , cosiddetti gialli , provocando enormi contrasti e divisioni all’interno degli 8000 Comandi d’Italia con l’aggravante della privatizzazione del rapporto di lavoro che ha definitivamente demotivato la categoria nella lotta per ogni legittima rivendicazione.

Oggi, con l’avanzata del Sindacato di categoria , libero da servitù padronali, gli uomini e le Donne della PL hanno ripreso la lotta avendo provato sulla propria pelle tutte quelle iniquità e nefandezze insite in un rapporto di lavoro privatistico alla pari degli impiegati comunali. I scioperi nazionali , proclamati dal Dipartimento Polizia Locale CSA/OSPOL, del 2016 e del 2017 con i 20000 agenti ed ufficiali della Polizia Locale in Divisa nelle strade di Roma è stato l’inizio di un nuovo momento di unità della categoria che ha catalizzato in se in un’unica rivendicazione, quella del rientro nel Comparto di Diritto Pubblico con un Contratto di Polizia, la riscossa delle Divise blu d’Italia.

Dopo i scioperi nazionali che hanno scosso nel fondamento le Istituzioni nazionali e locali e la Petizione in Europa , con le due audizioni presso la Commissione-pet-eu , del Dipartimento Polizia Locale CSA/OSPOL , la categoria è fortemente decisa a non fermarsi e a lottare fino al raggiungimento di quella parificazione, salariale, previdenziale e sostanziale, alle Polizie Civili dello Stato.

 

D) Possono aver giocato un ruolo anche delle figure come Nicolò Savarino e Michele Liguori, martiri della professione e simboli dello spirito di sacrificio della categoria?

R) I nostri caduti per servizio come Nicolò Savarino, Michele Liguori e Sara Gambaro, insieme a tutti gli eroi della Polizia Locale morti per servizio, sono stati determinanti alla unità della categoria e a far comprendere alle istituzioni nazionali e locali che indossare una Divisa, servire lo Stato, la legge e la Gente è sempre mettere in gioco , la propria vita.

Nel loro nome e sotto la loro protezione siamo pronti ad affrontare il futuro , senza nessuna paura, ma con il convincimento che è giusto e umano continuare a lottare per un futuro migliore per le nostre Famiglie, per la Giustizia e per il ritorno del Diritto per questo glorioso Corpo della Polizia Locale della Repubblica Italiana.

 

 

D) Alcuni piccoli passi si stanno muovendo, come l’accesso (ancora non per tutti) allo SDI. Pare però un po’ poco rispetto a quello che si chiede in cambio alla polizia locale, sempre più in prima linea sul piano della sicurezza urbana ed anche della lotta al terrorismo. Come valuta il momento storico?

R) Non siamo comunque soddisfatti dell’aumento a dismisura dei compiti di polizia emanati dai decreti Minniti e Salvini essi potevano essere una risorsa per l’evolversi della Polizia Locale se camminavano a pari passo con le tutele, le indennità, gli strumenti di protezione, la formazione, le dotazioni adeguate, l’armamento efficiente e soprattutto quei diritti latenti riguardanti lo stato giuridico dei Poliziotti Locali d’Italia. Senza tutto ciò , è solare considerarci obiettivi indifesi del terrorismo e della criminalità organizzata.

 

 

D) Quali saranno ora i prossimi passi, anche alla luce delle rassicurazioni arrivate a Bruxelles?

R) Restiamo attenti sulle iniziative , in corso, del Governo Italiano, non trascurando l’evolversi della decisione dell’Europa di inviare una Delegazione di Parlamentari EU per verificare lo stato di lavoro della Polizia Locale. Questo sicuramente spronerà le Istituzioni nazionali a dare il giusto riconoscimento alla Polizia Locale d’Italia che oggi è pronta ad assolvere , con più capacità d’intervento, il ruolo di polizia a tutti gli effetti all’interno del Comparto di Diritto Pubblico insieme a tutte le Polizie Civili del Paese. l’Europa, nelle sue risoluzioni, ha messo al primo punto la lotta al terrorismo internazionale invitando i paesi EU ad impegnarsi affinchè tutte le Divise, anche quelle locali, siano preparate, addestrate ed armate con mezzi moderni ed efficaci.

Se il Governo Italiano non saprà ascoltare l’Europa e le aspettative di questi 60000 Poliziotti Locali ritorneremo a Bruxelles e torneremo in 60000 Divise sulle piazze d’Italia per rivendicare i Diritti sempre negati da una politica cieca e sorda.

 

(Luigi Marucci Presidente OSPOL/CSA)

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