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Data di pubblicazione: 26 maggio 2008

I professionisti della sosta in doppia fila

Repubblica
Lombardia
Maria è quasi in lacrime, si sente in trappola. Per trovare il guidatore del suv che blocca la sua Ford Fiesta le ha provate tutte: il giro delle portinerie, colpi di clacson, ora cerca un vigile. All´arrivo della proprietaria, una bionda sui quaranta, esplode: «Sono anziana, mi ha fatto aspettare 20 minuti come si permette?». La bionda, carica di buste griffate, si secca: «Non faccia tragedie!». Sale in auto e se ne va con le quattro frecce inserite. Piazza della Repubblica, ore 13, scena di ordinaria inciviltà in un giorno qualunque per le strade di Milano. Da viale Bligny a viale Monza, da via Lorenteggio a viale Umbria, le auto in doppia fila sono dappertutto.

Serpentoni di vetture immobili che riducono la carreggiata, ingabbiano le auto parcheggiate, intasano il traffico. Atm denuncia che dal primo dell´anno 272 tram sono rimasti bloccati per la sosta di auto private in doppia fila, nel 2007 sono stati 1.597, quasi cinque al giorno. L´azienda stima il tempo medio di blocco dei tram in un´ora, con perdite per 250mila euro solo l´anno scorso. Chi blocca un tram risponde di interruzione di pubblico servizio, con pene severe: per un bus fermo 52 minuti si pagano 2.170 euro di multa.

Ma per i vigili, che dal primo gennaio hanno ricevuto 2003 segnalazioni per sosta selvaggia, è difficile intervenire. Francesco Parazzini, capo della centrale operativa della polizia locale, spiega: «Usciamo subito, soprattutto quando c´è di mezzo un tram, ma chi si ferma in doppia fila lo fa per pochi minuti e all´arrivo della pattuglia spesso non c´è già più. Nelle vie in cui la sosta irregolare è diffusa capita di essere chiamati per un´auto in doppia fila e multare quella che ha poi preso il suo posto». Perché nelle grandi arterie commerciali il turnover è continuo, la carreggiata è un parcheggio per tutto il giorno.


Alle 11.30 via Col Di Lana, nel tratto fra piazza XXIV Maggio e via Col Moschin, è un posteggio continuo: negozianti che lasciano l´auto in doppia fila davanti alla vetrina «tanto se arriva il vigile lo vedo» e signore in giro per shopping, che «se mi metto a cercare posto non finisco più». Stessa scena in viale Bligny: sul lato numeri pari a mezzogiorno le auto ferme in carreggiata sono nove. Paolo Merico, 30 anni, ha lasciato la sua Focus Blu con le quattro frecce. «Lo faccio sempre - racconta - in tre anni che vivo a Milano ho preso una decina di multe, a pagare il parcheggio avrei speso molto di più».

Altra strada, stesso scempio: in viale Papiniano, davanti al videonoleggio Blockbuster come di fronte al supermarket Esselunga, la sosta selvaggia è abitudine. E le quattro frecce non le mette nessuno. Anna Scotti, che ha fatto "un salto" di un quarto d´ora a Blockbuster, spiega il perché, ridacchiando: «Le frecce servono solo a richiamare l´attenzione dei vigili». Se poi un motociclista va a sbattere contro l´auto ferma, e non segnalata, poco importa.

Alle 15.30 anche via Lorenteggio e corso Indipendenza sono passerelle di macchine ferme in doppia fila, ma il peggio Milano lo dà in viale Toscana. Nel tratto vicino all´incrocio con Ripamonti, alle 16 la seconda piazza è già tutta piena e c´è chi parcheggia in terza. Gianluca Franzoso lavora in un negozio di prodotti per la pulizia, una delle auto in carreggiata è la sua: «Qui non ci sono posteggi, siamo costretti a fare così», si difende.

Vere professioniste della sosta selvaggia sono le mamme che vanno a prendere i figli a scuola. Alle 16.15 davanti alle elementari di via Pisacane troneggia il suv di Elena Longo, madre di due bimbi. La sua spiegazione non fa una piega: «Qui tutti i parcheggi hanno strisce gialle o blu». Persino il vigile che aiuta i bambini ad attraversare la strada in sicurezza ha dovuto parcheggiare in seconda fila.

Dall´altra parte della città, alle elementari di via Gattamelata, va ancora peggio: lì la terza fila è regola. Le mamme almeno, caricati i bimbi, se ne vanno fra mille scuse a quelle rimaste imbottigliate. Dove invece il disagio è continuo è lungo viale Monza, ridotta di fatto a una sola corsia, e la sera nei poli cittadini della movida. Il record di tram bloccati spetta a viale Gorizia, alla testa dei Navigli. Alle 21, come sempre, il 29-30 è bloccato da un´auto lasciata davanti a un bar. Il tranviere si lamenta, l´autista sposta mugugnando. I residenti sono sul piede di guerra. Anna Brala, portavoce degli abitanti di Ripa di Porta Ticinese, denuncia: «Qui è un incubo, adesso che è arrivata la zona pedonale sui Navigli i giovani abbandonano le auto come viene». Le fa eco Madela Canepa, rappresentante del comitato di Sempione, altra zona di movida: «In via Bertani, vicino all´Arco della Pace, la seconda fila è perenne, e nel weekend rimanere bloccati è una certezza. Il Comune dovrebbe fare qualcosa».

All´assessorato ai Trasporti, dicono che per arginare il problema, «dalla scorsa estate è stato avviato un piano di parcheggi, per residenti e a pagamento, che ha dato alla città 13mila nuovi posti auto». Ma evidentemente non basta. Maurizio Baruffi, capogruppo dei Verdi in consiglio comunale, attacca: «Palazzo Marino dovrebbe usare il pugno di ferro, mandare i vigili a pattugliare le grandi vie del commercio, da corso Buenos Aires a viale Monza, da corso Vercelli a corso Indipendenza».

Fonte:
Repubblica.it

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