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Data di pubblicazione: 03 maggio 2004

Napoli. I retroscena della vicenda Bufalo

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Campania
Dopo i diverbi e le incomprensioni con il sindaco Rosa Russo Iervolino e l'assessore alla Mobilità Luca Esposito, l'ex questore di Arezzo, Andrea Bufalo decide di lasciare l'incarico di comandante dei vigili urbani di Napoli. Non gli sono piaciute le sortite che il primo cittadino ha fatto sul suo conto. La Iervolino, infatti, aveva parlato alla stampa di Bufalo come "un dirigente del comune di Napoli e in quanto tale che deve ubbidire a me e all'assessore. E un dirigente non se ne va, semmai sarò io a cacciarlo". E proprio queste espressioni "ubbidire" e "cacciare" che Bufalo non è riuscito a digerire. Dopo averle lette sui giornali, infatti, l'ex questore ha progettato una visita lampo a Napoli per incontrare il sindaco e comunicargli cosa ne pensava. "Mi avete impedito di lavorare - ha detto alla Iervolino - e avete usato parole e toni che non si possono usare con un dirigente che fa il proprio lavoro nonostante gli enormi problemi che affliggono il corpo dei vigili urbani di Napoli". Intanto sulla vicenda nasce un nuovo colpo di scena. Secondo An l'ex questore era spiato da alcuni noti sindacalisti con l'intento di cogliere aspetti scandalistici funzionali alla delegittimazione dell'ex questore. “Dopo quello che anche il sindaco ha definito un esperimento fallito - afferma Diego Belliazzi, segretario provinciale napoletano dei democratici di sinistra - cioè il tentativo di dare all'ex questore di Arezzo, Andrea Bufalo, la possibilità di riformare il corpo dei vigili urbani e risolvere i problemi del traffico cittadino, Napoli assiste ancora inerme a una triste vicenda che nel caos delle polemiche e delle dichiarazioni rischia di restare offuscata. Mi riferisco al fatto che ormai da mesi il piano del traffico non diventa operativo”. Per Belliazzi, infatti, ancora non si può contare su un contributo efficace e visibile del corpo dei vigili urbani che ormai conta su duemilatrecento unità. “Secondo noi - aggiunge l’esponente diessino - l'assessore alla Mobilità Luca Esposito si è rivelato inadeguato a far fronte alla situazione del traffico e della viabilità cittadina, per questo, riteniamo che debba essere rimosso. Non entro nel merito delle scelte tecniche che riguardano l'azione dell'assessore e della giunta. Però ognuno di noi è chiamato a svolgere con umiltà e soprattutto rigore la propria parte per offrire alla città soluzioni che segnino un cambio di marcia per dare un quadro di certezze. Siamo pronti ad assumerci le dirette responsabilità relative ai punti critici della qualità del vivere urbano in città”. Ad affondare il coltello nella ferita anche il genarale Giosuè Candita che tuona: “Come ha già mollato? Forse doveva parlare di meno e fare di più. Ha resistito appena un mese, contro i miei quattordici anni. Non so cosa abbia davvero rotto gli equilibri, ma mi ha profondamente amareggiato quando ha detto dei privilegi che aveva trovato tra i vigili. Ma quali privilegi, mica facevo tutto quello che mi chiedevano, anzi”. Il generale ricorda, infatti, un episodio un episodio in particolare: “Ho annullato un concorso, cosa questa che molti vigili non hanno di certo digerito. Quando c'ero io al comando fecero la riorganizzazione del Corpo senza che mai nessuno mi convocasse. Poi anche io come Bufalo non venivo sempre ricevuto dal sindaco”. E i rapporti con il sindaco? “Per quasi due anni e mezzo non ho avuto il piacere di parlare con il primo cittadino. Ho letto sui giornali le consistenti cifre dei suoi emolumenti. Se penso che il mio stipendio è di 3200 euro. Per carità, non mi lamento assolutamente di nulla, però di fronte a certe dichiarazioni che Bufalo ha fatto. Poi riguardo alla difficile convivenza che ha avuto con i sindacati devo dire che io non sono mai entrato in contrasto con loro. In tanti anni mai uno sciopero, forse soltanto qualche assemblea”. Ma sul caso Bufalo pesano anche le rivelazioni del capogruppo di An in consiglio comunale, Pietro Diodato, secondo il quale “Il comandante Bufalo era pedinato e spiato con telecamere e altre apparecchiature tecnologiche”. Lo avrebbe denunciato lo stesso Bufalo con un esposto in Procura. L’ex questore di Arezzo sarebbe stato ascoltato anche da un magistrato non più di quindici giorni fa. “Alcuni noti sindacalisti - prosegue il capogruppo di Alleanza Nazionale - hanno deciso di spiarlo con l'unico intento di coglierne aspetti scandalistici che fossero funzionali alla sua delegittimazione. C'è stato addirittura chi lo ha pedinato per verificare se andasse in pasticceria con la macchina di servizio. A partire dalla nomina dell'ex questore avvenuta con il pieno consenso dell'amministrazione comunale e su volontà del sindaco, l'atteggiamento dell'assessore alla Mobilità Luca Esposito e del sindacato Snavu è stato ostruzionistico al punto che Bufalo non ha potuto mettere in atto la riforma della polizia municipale”. Secondo Pietro Diodato, “l'ex comandante ha avuto subito contrasti con l'assessore Esposito e con Salvatore Guerriero, consigliere comunale Ds e vigile urbano in aspettativa. Contrasti sorti per aver proposto la ristrutturazione funzionale del corpo, spostando alcuni agenti e soprattutto riducendo il numero delle vetture in circolazione, per fare andare i vigili in strada”.
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