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Data di pubblicazione: 16 ottobre 2013

Carrelli elevatori

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Riceviamo e pubblichiamo.


Almici/AISEM: in una situazione di mercato difficile la burocrazia può dare il colpo di grazia agli imprenditori
Al SAIE Focus su "Formazione per i Carrellisti" e "Sicurezza e Manutenzione degli apparecchi di sollevamento"

Milano, 15 ottobre 2013 - Dallo scorso giugno non è più permessa la circolazione su strada dei carrelli elevatori, trasportatori e trattori. Questi strumenti di lavoro devono perciò essere immatricolati e considerati macchine operatrici ai sensi del codice della strada, mentre, fino all'emanazione di tale circolare, i carrelli, anche non immatricolati, potevano effettuare su strada spostamenti brevi e saltuari, purché dotati di apposita autorizzazione annuale alla circolazione. AISEM, Associazione Italiana sistemi di sollevamento, elevazione e movimentazione federata ANIMA/Confindustria, è intervenuta prontamente segnalando al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti i pesanti disagi che la decisione presa porta alle aziende, già messe in difficoltà dall'attuale congiuntura economica. Tale blocco pregiudica pesantemente l'attività delle aziende che, in virtù della propria organizzazione logistica, utilizzano questa pratica, poiché toglie la possibilità della circolazione saltuaria, senza fornire una ragionevole alternativa. Secondo il codice della strada, infatti, l'immatricolazione del carrello come macchina operatrice, determina che lo stesso, possa circolare solo senza carico, rendendolo dunque inutilizzabile per tutte quelle operazioni per la quale era stata pensata la disciplina della circolazione saltuaria. "La maggior parte del tessuto produttivo italiano si è sviluppato nel tempo costruendo un capannone a fianco all'altro, spesso lungo una strada o dall'altra parte della stessa oppure in aree un tempo industriali ma oggi inglobate all'interno di aree cittadine – afferma Pietro Almici, Presidente AISEM - Pensate ai supermercati delle nostre città che spesso non hanno un cortile interno ma effettuano il carico e scarico direttamente dalla strada oppure i tanti laboratori, magazzini e officine presenti in una stessa area industriale ma divise l'un l'altra da poche decine di metri di asfalto. Nessuno potrà più effettuare le operazioni di trasferimento e carico/scarico con i carrelli ma dovrà dotarsi di un mezzo di trasporto dedicato per spostarsi anche solo di 6 metri! La larghezza di una carreggiata stradale" – conclude Almici – "Anche di burocrazia si può morire se non troviamo in fretta una disciplina transitoria". L'Associazione AISEM/ANIMA di Confindustria ha segnalato già nello scorso giugno al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti che la decisione avrebbe messo le aziende utilizzatrici nelle condizioni di non sapere come poter continuare a operare secondo le proprie necessità produttive, con il concreto rischio che le stesse possano continuare a farlo nell'illegalità. Il costruttore di tali mezzi, che AISEM rappresenta, si trova nella condizione di non poter fornire soluzioni alternative ai molti clienti che le richiedono. Purtroppo siamo ancora in attesa di risposte e di indicazioni dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti al quale rinnoviamo la nostra piena disponibilità per trovare una soluzione che tenga conto delle esigenze di tutti gli attori coinvolti utilizzatori, produttori e Motorizzazione salvaguardando sempre la massima sicurezza degli operatori industriali e della circolazione su strada. AISEM sarà presente anche al SAIE MOVINT EXPOLOGISTICA – Fiera Bologna il 16 ottobre 2013


Circolazione saltuaria dei carrelli elevatori – Le nuove indicazioni ministeriali pregiudicano le attività delle aziende La Direzione Generale per la Motorizzazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha emanato nello scorso Giugno una circolare in merito alla circolazione su strada dei carrelli elevatori, trasportatori e trattori che pone seri problemi all'attività quotidiana delle aziende che utilizzano queste macchine nelle quotidiane attività produttive. L'intervento del Ministero ha stabilito che i carrelli possono circolare su strada solo se immatricolati in quanto macchine operatrici ai sensi del codice della strada, mentre, fino all'emanazione di tale circolare, i carrelli, anche non immatricolati, ai sensi del decreto ministeriale del 28 Dicembre 1989, potevano effettuare su strada spostamenti brevi e saltuari, purché dotati di apposita autorizzazione annuale alla circolazione rilasciata dall'ufficio provinciale della Motorizzazione e del benestare dell'ente locale proprietario della strada. Secondo le indicazioni ministeriali, tale decreto era da intendersi tacitamente abrogato fin dall'emanazione del nuovo codice della strada (risalente all'ormai lontano 1992.) ma di fatto la procedura ha continuato a trovare applicazione fino ad oggi presso gli uffici chiamati ad emettere permessi necessari, anche in virtù di due circolari ministeriali risalenti al 1995 e al 1999 che, in presenza del medesimo quadro normativo attuale, riconfermavano la valenza del decreto fino all'emissione di un nuovo provvedimento a disciplina della circolazione saltuaria, di fatto mai emanato. Ciò pregiudica pesantemente l'attività delle aziende che, in virtù della propria organizzazione logistica, utilizzano questa pratica, poiché toglie la possibilità della circolazione saltuaria, senza fornire una ragionevole alternativa. Secondo il codice della strada, l'immatricolazione del carrello
come macchina operatrice, determina che lo stesso, possa circolare solo senza carico, rendendolo dunque inutilizzabile per tutte quelle operazioni per la quale era stata pensata la disciplina della circolazione saltuaria.
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